gustibus
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domenica 23 luglio 2017
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film complesso e coraggioso.
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Vedere con un caldo tremendo un film cosi' impegnato di 2h.e 45minuti non e'semplice ma ci sono riuscito.Visto in4k e'piu'lucente e i toni bianchi brillano.Film veramente coraggioso sorretto si da attori bravi Eric bana(Avner) D.Craig bravo!..e altri caratteristi notevoli,ma il film e'tutto Steven Spielberg!L'inizio dicome il commando palestinese entra a MONACO nel complesso durante le olimpiadi di MONACO 1972(avevo 19anni!!)e'meticoloso,perfetto,si vede in base ai ricordi di Avner ufficiale mezzo israeliano che viene incaricato da GoldaMeir(il premier israeliano dell'epoca)assieme ad altre 4persone a vendicare l'eccidio uccidendo 11presunti finanziatori del terrorismo palestinese attraverso mezzo mondo.
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Vedere con un caldo tremendo un film cosi' impegnato di 2h.e 45minuti non e'semplice ma ci sono riuscito.Visto in4k e'piu'lucente e i toni bianchi brillano.Film veramente coraggioso sorretto si da attori bravi Eric bana(Avner) D.Craig bravo!..e altri caratteristi notevoli,ma il film e'tutto Steven Spielberg!L'inizio dicome il commando palestinese entra a MONACO nel complesso durante le olimpiadi di MONACO 1972(avevo 19anni!!)e'meticoloso,perfetto,si vede in base ai ricordi di Avner ufficiale mezzo israeliano che viene incaricato da GoldaMeir(il premier israeliano dell'epoca)assieme ad altre 4persone a vendicare l'eccidio uccidendo 11presunti finanziatori del terrorismo palestinese attraverso mezzo mondo.Ne uccideranno 6..ma il complesso del film e' costante.Erano davvero loro o sono stati uccisi degli innocenti? solo per compiacere i militari e dirigenti del Mossad israeliano.Il film a mio parere non da risposte esaurienti,il racconto entra nel thriller spionistico..viene ucciso un avente del Kgb,una donna olandese assoldata da chi? E in piu'ce'una tranquilla famiglia francese che sta al gioco di tutti i servizi segreti del mondo basta sia pagata,Alla fine rassicura Avner che da loro mai gli verra'fatto del male a lui,alla moglie e figlia appena nata.La fine e'triste e qui esce la classe di Spielberg.Il capo del Mossad non mangera'mai con l'eroe Avner forse PERCHE'SECONDO,ma anche questo non si capisce,pero' mentre parlano si intravedono nell'inquadratura le Torri gemelle che 29 anni dopo sono storia.Un film di bravura cinematografica!non era semplice da comporre ma tutt'ora si puo'discutere con le varie opinioni in sedi universitarie.Non e'poco eh!
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daniele
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giovedì 5 luglio 2007
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monaco:1972
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Ottimo film che ricostruisce bene le vicende storiche dell'attacco del settembre nero a Monaco(1972)in cui un gruppo di terroristi palestinesi rapì, e poi uccise,un gruppo di atleti israeliani, e del post-attacco, in cui agenti del mossad vengono mandati in missione per uccidere i mandanti dell' attacco terroristico.
Afner(Eric Bana) e i suoi compagni sono persone abbastanza inesperte che non hanno mai ucciso nessuno: infatti nelle prime missioni i protagonisti sono un pò turbati nell' assolvere il loro delicato e difficile compito.
Spielberg è bravo a ricostruire la storia e a "romanzarla" ( vedi le vicende familiari del protagonista).
Molto espressivo il protagonista nel mostrare il suo sbigottimento e anche stupore nell' uccidere i nemici, poichè anche loro sono esseri umani.
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Ottimo film che ricostruisce bene le vicende storiche dell'attacco del settembre nero a Monaco(1972)in cui un gruppo di terroristi palestinesi rapì, e poi uccise,un gruppo di atleti israeliani, e del post-attacco, in cui agenti del mossad vengono mandati in missione per uccidere i mandanti dell' attacco terroristico.
Afner(Eric Bana) e i suoi compagni sono persone abbastanza inesperte che non hanno mai ucciso nessuno: infatti nelle prime missioni i protagonisti sono un pò turbati nell' assolvere il loro delicato e difficile compito.
Spielberg è bravo a ricostruire la storia e a "romanzarla" ( vedi le vicende familiari del protagonista).
Molto espressivo il protagonista nel mostrare il suo sbigottimento e anche stupore nell' uccidere i nemici, poichè anche loro sono esseri umani.
Carattere antagonista al suo è quello di un altro del gruppo(Daniel Craig) che invece gode a sparare ai palestinesi.
Bella l' idea dei flashback per ricostruire le ore di angoscia a Monaco il cui finale è svelato quasi in contemporanea alla fine del film.
Le ultime scene ci fanno capire che Afner non è più lo stesso dopo la missione e che forse non lo sarà mai più.
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ultimoboyscout
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giovedì 28 luglio 2011
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spielberg non è mai banale.
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Un vortice pazzesco di pathos e tensione, tra impicci, imbrogli, accordi sottobanco e morti ammazzati per "giusta causa". Film che genera confronti e discussioni, di cui si potrebbe dire tutto e il contrario di tutto e soprattutto non si potrebbe dar torto a nessuno perchè tutti hanno ragione. Si perchè la pellicola è complicata e coraggiosa, Spielberg ha mantenuto un distacco quasi glaciale, rimanendo al di sopra delle parti in maniera netta, ma il non prendere posizione spesso scontenta tutti. E' costruito come un thriller vecchio stile, a volte approssimativo nelle ricostruzioni ma di impatto psicologico impressionante, il cast è di livello, peccato solo per la scelta di Bana come protagonosta, attore che non apprezzo del tutto, troppo piatto nella sua interpretazione di un leader poco trascinante, poco affascinante, poco leader insomma, troppo comprensivo nei confronti di un nemico a cui avrebbe dovuto giurare vendetta e che invece ha finito col capire, non giustificare ma comprendere e che l'ha irrimediabilmente cambiato.
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Un vortice pazzesco di pathos e tensione, tra impicci, imbrogli, accordi sottobanco e morti ammazzati per "giusta causa". Film che genera confronti e discussioni, di cui si potrebbe dire tutto e il contrario di tutto e soprattutto non si potrebbe dar torto a nessuno perchè tutti hanno ragione. Si perchè la pellicola è complicata e coraggiosa, Spielberg ha mantenuto un distacco quasi glaciale, rimanendo al di sopra delle parti in maniera netta, ma il non prendere posizione spesso scontenta tutti. E' costruito come un thriller vecchio stile, a volte approssimativo nelle ricostruzioni ma di impatto psicologico impressionante, il cast è di livello, peccato solo per la scelta di Bana come protagonosta, attore che non apprezzo del tutto, troppo piatto nella sua interpretazione di un leader poco trascinante, poco affascinante, poco leader insomma, troppo comprensivo nei confronti di un nemico a cui avrebbe dovuto giurare vendetta e che invece ha finito col capire, non giustificare ma comprendere e che l'ha irrimediabilmente cambiato. Pone molte domande, fa riflettere ma non si ottengono le dovute risposte: dove finisce la giustizia e inizia la vendetta? Il fine giustifica i mezzi...sempre? Nonostante la durata non annoia e si fa forza della sua grandissima scomodità. Non a caso alla sua uscita venne trattato quasi a livello di un taboo. Qualche omissione c'è ma resta indubbio il valore di un film robusto, consistente e di cui quattro righe come le mie non riescono a spiegarne i troppi perchè. Di cattivo gusto la scena di Bana che fa l'amore e contemporaneamente passano gli attimi della strage in aeroporto.
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gianmarco.diroma
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mercoledì 13 febbraio 2013
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action movie!
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Esistono gli atti di forza, esistono gli atti di potere, le semplici azioni e gli atti di fede. Dove per atti di fede si possono intendere anche quelle azioni ad alto contenuto di fedeltà nei confronti di un'idea o un principio. Esistono le uccisioni, gli omicidi e le esecuzioni. Ed è in questa terra di mezzo dove l'uccidere, ovvero quello che per molti è un vero e proprio peccato, una terra dove l'uccisione scientifica e sistematica dialoga fittamente con un senso di giustizia che va a braccetto per Israele con la difesa del proprio Stato, della prorpia nazione, frutto acerbo, pagato a caro prezzo, con un numero altissimo di vittime, frutto a loro volta di diaspore, segregazioni, persecuzioni e campi di concentramento, che prende corpo l'azione costruttrice di valore e distruttrice di vite umane dei protagonisti di Munich: uomini messi insieme per rispondere in maniera decisa e convinta ai "tragici fatti" di Monaco '72, quando "Settembre Nero", organizzazione terrorostica palestinese, colpisce al cuore di un evento mediatico di caratura mondiale quali sono le Olimpiadi.
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Esistono gli atti di forza, esistono gli atti di potere, le semplici azioni e gli atti di fede. Dove per atti di fede si possono intendere anche quelle azioni ad alto contenuto di fedeltà nei confronti di un'idea o un principio. Esistono le uccisioni, gli omicidi e le esecuzioni. Ed è in questa terra di mezzo dove l'uccidere, ovvero quello che per molti è un vero e proprio peccato, una terra dove l'uccisione scientifica e sistematica dialoga fittamente con un senso di giustizia che va a braccetto per Israele con la difesa del proprio Stato, della prorpia nazione, frutto acerbo, pagato a caro prezzo, con un numero altissimo di vittime, frutto a loro volta di diaspore, segregazioni, persecuzioni e campi di concentramento, che prende corpo l'azione costruttrice di valore e distruttrice di vite umane dei protagonisti di Munich: uomini messi insieme per rispondere in maniera decisa e convinta ai "tragici fatti" di Monaco '72, quando "Settembre Nero", organizzazione terrorostica palestinese, colpisce al cuore di un evento mediatico di caratura mondiale quali sono le Olimpiadi. Difficile districarsi in un matiera rovente come questa, dove non basterebbero tutti i libri del mondo per riuscire a decidere con fermezza da che parte stare in un conflitto che ripropone sempre lo stesso dilemma: "ma è nato prima l'uovo o la gallina"? Meglio stare dalla parte del cinema quindi, quella macchina industriale di vecchia data, dove anche le più gravi e dolorose tragedie della storia possono essere raccontate ed in qualche modo esorcizzate e ricordate. Un film quindi, Munich, che potrebbe essere descritto non tanto come un semplice film drammatico (parola contenuto che contiene una miriade di sottogeneri) quanto come un film d'azione. Infatti la forza del film sta molto nella sua capacità di raccontare le avventure a tratti rocambolesche di questa lenta - ma neanche tanto - deriva di fine XX° secolo dei "Quattro dell'Apocalisse" o magari anche dei "Sette samurai" tanto per rispetto della cosiddetta par condicio in tempo di elezioni. La tensione è spesso palpabile, anche se mai insostenibile (come magari poteva succedere nel finale a luci spente de "Il silenzio degli innocenti"), il principio di immedesimazione funziona alla perfezione senza però causare possibili strappi con la realtà (come magari potrebbe succedere con i mondi di Lynch o con le atmosfere rarefatte ed evanescenti di Wong Kar-Wai) e l'intrattenimento (alto intrattenimento!) è assicurato.
Un film, una sequenza: quella in cui l'atto di fede ad un principio o un'idea permette al protagonista interpretato da Eric Bana di salvarsi da morte se non certa, di sicuro molto probabile. Quando a Londra, dopo aver fallito per la prima volta, seduto al bar di un albergo chic, pensieroso sulle prossime mosse, rimane inebriato dal profumo di una bellissima donna che gli siede di poco lontano. La tentazione è fortissima, ma il pensiero della moglie e della figlia a casa lo trattengono. Un'esitazione, in questo caso, che gli permetteerà di salvarsi. Quando tornerà poco dopo infatti al bar, non troverà più "l'oscuro oggetto del suo desiderio", il quale, appartatosi in camera con un altro della squadra, Carl/Ciarán Hinds, lo ucciderà. Come dire: un banalissimo esempio di come, almeno in tempo di guerra, almeno in un film, la fedeltà coniugale possa salvare la vita.
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cizeta
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sabato 15 marzo 2014
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imparziale
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Monaco 1972, in tanti conoscono questa data: primum per le olimpiadi in terra di Baviera, deinde per il tragico evento in cui morirono 17 persone (11 atleti israeliani, 1 tedesco e 5 terroristi arabai); la pellicola fiorisce dall'idea del primo ministro israeliano di vendicare la tragedia olimpionica dando autorizzazione al Mossad, il celebre servizio segreto di Tel Aviv, di dare la caccia ai mandanti del massacro di Monaco.
Viene ingaggiato l'agente Kaufmann che capeggerà un gruppo ristretto di collaboratori per portare a termine la missione: uccidere 11 personaggi di spicco dell'organizzazione di terrorismo arabo Settembre Nero.
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Monaco 1972, in tanti conoscono questa data: primum per le olimpiadi in terra di Baviera, deinde per il tragico evento in cui morirono 17 persone (11 atleti israeliani, 1 tedesco e 5 terroristi arabai); la pellicola fiorisce dall'idea del primo ministro israeliano di vendicare la tragedia olimpionica dando autorizzazione al Mossad, il celebre servizio segreto di Tel Aviv, di dare la caccia ai mandanti del massacro di Monaco.
Viene ingaggiato l'agente Kaufmann che capeggerà un gruppo ristretto di collaboratori per portare a termine la missione: uccidere 11 personaggi di spicco dell'organizzazione di terrorismo arabo Settembre Nero. Kaufmann, totalmente impreparato a tali tipo di missioni, si rivelerà cinico e determinato a portare a termine l'operazione; ciò lo porterà, però, come un rovescio della medaglia, a non essere mai sicuro, vivendo in una sorta di ipocondria sociale in cui dubita di tutto e di tutti fino a credere che lo stesso Mossad, dopo i numerosi assasini da lui effettuati, lo voglia togliere di mezzo.
Voto personale: 6,5
Spielberg riesce bene a rimare equidistante dalle due ideologie, nonostante egli sia ebreo... questo è sicuramente un bene. è pregievole anche la figura di un Kaufmann prossimo padre, piegato in due dalla voglia di tornare a casa dalla amata (e bellissima) moglie e dalla figlia appena nata. I personaggi sono caratterizzati bene, in particolar modo Ephraim (l'eccelso Geoffrey Rush) e l'agente Steve (Daniel Craig).
Cosa ha portato ha portato ad un voto così basso?
L'interpretazione assolutamente scadente di Eric Bana, deludente e per niente nella parte... il doppiaggio italiano, scandaloso ed inascoltabile... la scenografia: non credo che il buon e ricco Spielberg non avesse a disposizione necessaria $ per girare realmente a Roma, Atene, Parigi e Monaco.
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alberto86
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lunedì 20 febbraio 2006
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pacifista ed umanista
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Non è un capolavoro come "Schindler's list"nè il film migliore di Spielberg,come lo hanno definito molti americani:"Munich"però rimane un buon film sul sempre più attuale conflitto israeliano-palestinese firmato da un grande maestro del cinema USA.In effetti la mano di Spielberg,uno dei più grandi sperimentatori cinematografici esistenti,si sente! "Munich"è un solido,rigoroso spy movie che prende in esame lo scontro israeliano-palestinese per comprendere meglio l'oggi;è un affresco umanista e pacifista intriso di sangue e spari nel buio ma stanco ormai di tanta guerra.Spielberg,pur dedicando gran parte della pellicola alla attenta e scrupolosa ricostruzione storica e specie ai nodi della politica mediorientale,non dimentica di lanciare uno sguardo anche sulla famiglia,sugli affetti,sulla psicologia del protagonista e soprattutto sul peso delle scelte individuali.
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Non è un capolavoro come "Schindler's list"nè il film migliore di Spielberg,come lo hanno definito molti americani:"Munich"però rimane un buon film sul sempre più attuale conflitto israeliano-palestinese firmato da un grande maestro del cinema USA.In effetti la mano di Spielberg,uno dei più grandi sperimentatori cinematografici esistenti,si sente! "Munich"è un solido,rigoroso spy movie che prende in esame lo scontro israeliano-palestinese per comprendere meglio l'oggi;è un affresco umanista e pacifista intriso di sangue e spari nel buio ma stanco ormai di tanta guerra.Spielberg,pur dedicando gran parte della pellicola alla attenta e scrupolosa ricostruzione storica e specie ai nodi della politica mediorientale,non dimentica di lanciare uno sguardo anche sulla famiglia,sugli affetti,sulla psicologia del protagonista e soprattutto sul peso delle scelte individuali.Un film profondamente antibellico,che gode di una squadra d'attori davvero notevole tra cui spicca su tutti il bravo Eric Bana,giustiziere placido e sensibile.Nonostante si possa intravedere un forse ovvio pronunciamento filoisraeliano del regista,vista la sua origine giudaica,Spielberg cerca comunque l'imparzialità:si pone quasi come testimone non di parte dei fatti,non presentandoci i palestinesi come spietati carnefici e dedicando ampio spazio ai dialoghi etnico-politici.Insomma,"Munich"è un film da vedere,per riflettere su un conflitto tutt'ora attualissimo e sanguinoso ma anche per comprendere la malvagità e il sadismo della guerra.
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rikky
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domenica 8 agosto 2010
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un thriller spietato con messaggio finale
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Un gruppo di terroristi palestinesi noti come Settembre Nero tiene in ostaggio 11 atleti israeliani allo stadio olimpico di Monaco e infine la faccenda si conclude in un bagno di sangue: gli 11 atleti vengono uccisi e i terroristi spariscono nel nulla. In qualità di ebreo, Spielberg ha saputo girare magistralmente quello che forse è il suo capolavoro del III millennio. Oltre ad essere un film storico, Munich sa essere anche un perfetto action thriller, ricco di tensione e appassionante che narra la sanguinosa battaglia di un gruppo di uomini contro un’associazione del terrore.Eric Bana, nato come attore di commedie, una volta tanto è perfetto per un ruolo interamente drammatico dopo scadenti interpretazioni in Hulk di Ang Lee e in Troy di Wolfgang Petersen, e riesce a convincere benissimo, il suo personaggio è un uomo normale con una famiglia e coinvolto in una guerra dagli esiti incerti.
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Un gruppo di terroristi palestinesi noti come Settembre Nero tiene in ostaggio 11 atleti israeliani allo stadio olimpico di Monaco e infine la faccenda si conclude in un bagno di sangue: gli 11 atleti vengono uccisi e i terroristi spariscono nel nulla. In qualità di ebreo, Spielberg ha saputo girare magistralmente quello che forse è il suo capolavoro del III millennio. Oltre ad essere un film storico, Munich sa essere anche un perfetto action thriller, ricco di tensione e appassionante che narra la sanguinosa battaglia di un gruppo di uomini contro un’associazione del terrore.Eric Bana, nato come attore di commedie, una volta tanto è perfetto per un ruolo interamente drammatico dopo scadenti interpretazioni in Hulk di Ang Lee e in Troy di Wolfgang Petersen, e riesce a convincere benissimo, il suo personaggio è un uomo normale con una famiglia e coinvolto in una guerra dagli esiti incerti. Combatte per la pace, lotta per sopravvivere, uccide per gli amici, prima con titubanza poi sempre a sangue freddo, ( Munich rappresenta anche il cambiamento nell’uomo, la brutalità dell’omicidio ), ha gli incubi, l’orrore e l’adrenalina del combattimento non si staccano da lui, nemmeno fare l’amore con la moglie gli toglie dalla mente immagini di guerra, di violenza.
Cinque nomine agli oscar fra cui miglior film e regia e nessuna statuetta. Ignobile non dare il più prestigioso dei premi cinematografici a questo intensissimo capolavoro drammatico. Ricco di sequenze piene di tensione e di scene memorabili, questo nuovo capolavoro di Spielberg ( non un autore di fantascienza ma l’autore di fantascienza ), riesce a creare un thriller teso come un cavo elettrico, con ottimi dialoghi ( scritti da Eric Roth sceneggiatore di Forrest Gump e dall’autore di Insider ), magistrali e movimentate scene di guerra e scontri a fuoco, che ha pochi attimi di tregua nel finale, dove si riceve una dura e purtroppo reale lezione: A cosa è servito uccidere i colpevoli della strage di Monaco, se comunque sono stati sostituiti da persone ancor più tremende? Probabilmente a nulla, si è solo iniziata una guerra che è destinata a non avere mai fine: per ogni loro omicidio, altrettante e più persone vengono uccise per vendetta.
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guido19
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giovedì 2 febbraio 2006
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il terrore del terrore
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profondo quando deve essere profondo, riflessivo quando deve essere riflessivo, crudo quando deve essere crudo...l'ultimo film di spielberg ha molti pezzi al posto giusto.Oltre ad essere un racconto per quanto possibile imparziale, che fa più chiarezza sulla questione per chi, come me, negli settanta non era ancora neanke in programma,oltre ad essere spunto di varie riflessioni politiche che gli altri utenti del forum hanno già sottolineato, il film è anche il racconto più introspettivo di come per quanto provi a fare il "giusto"..qualke caxxata la commetti sempre(e ti chiedi se la caxxata alla fine non è più grossa del "bene"che stai facendo), di come una vita a creare terrore non solo si ripercuote su chi il terrore lo subisce, ma anche su chi il terrore lo crea,.
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profondo quando deve essere profondo, riflessivo quando deve essere riflessivo, crudo quando deve essere crudo...l'ultimo film di spielberg ha molti pezzi al posto giusto.Oltre ad essere un racconto per quanto possibile imparziale, che fa più chiarezza sulla questione per chi, come me, negli settanta non era ancora neanke in programma,oltre ad essere spunto di varie riflessioni politiche che gli altri utenti del forum hanno già sottolineato, il film è anche il racconto più introspettivo di come per quanto provi a fare il "giusto"..qualke caxxata la commetti sempre(e ti chiedi se la caxxata alla fine non è più grossa del "bene"che stai facendo), di come una vita a creare terrore non solo si ripercuote su chi il terrore lo subisce, ma anche su chi il terrore lo crea,.La rappresaglia è sempre dietro l'angolo, la tua famiglia non è più al sicuro, l'unico posto sicuro diventa il tuo sgabuzzino, chiunque può diventare il responsabile della tua morte, chiunque potrebbe tradirti in ogni momento,. Ammirevole l'interpretazione di Eric Bana, azzeccato nel ruolo, con carisma ma anche con quello sguardo da bravo ragazzo. unica pecca secondo me il montaggio, troppe scene tagliate un po' troppo presto(tipo Beirut...xkè non la fanno finire la sparatoria prima di cambiare scena?)..ma è anche comprensibile visto che sennò il film si sarebbe dilungato forse eccessivamente.
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[+] ma è un pregio!
(di giovanni dm)
[ - ] ma è un pregio!
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madimarc
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lunedì 27 febbraio 2006
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???
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Siete di quelli che vogliono assolutamente sapere dove vanno a finire le budella di un uomo se gli fanno esplodere una bomba sotto il materasso? Vi siete sempre chiesti quanto è grande il foro di uscita se si spara un colpo di kalashnikov su una guancia da distanza ravvicinata? Siete ansiosi di veder respirare una moribonda attraverso il foro di entrata di un proiettile all'altezza della trachea? Il film 'Munich' di Spielberg fa per voi. A paragone dei cupi interni schizzati di sangue di 'Munich', la spiaggia normanna seminata di braccia e gambe mozze di 'Salvate il soldato Rian' è un prato fiorito di margherite. Tanto per capire il genere: praticamente tutte le volte che qualche personaggio viene colpito alla testa da uno o più proiettili c'è subito pronto, alle sue spalle, un muro immacolato pronto a ricevere gli immancabili spruzzi di sangue misti a frammenti di materia grigia.
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Siete di quelli che vogliono assolutamente sapere dove vanno a finire le budella di un uomo se gli fanno esplodere una bomba sotto il materasso? Vi siete sempre chiesti quanto è grande il foro di uscita se si spara un colpo di kalashnikov su una guancia da distanza ravvicinata? Siete ansiosi di veder respirare una moribonda attraverso il foro di entrata di un proiettile all'altezza della trachea? Il film 'Munich' di Spielberg fa per voi. A paragone dei cupi interni schizzati di sangue di 'Munich', la spiaggia normanna seminata di braccia e gambe mozze di 'Salvate il soldato Rian' è un prato fiorito di margherite. Tanto per capire il genere: praticamente tutte le volte che qualche personaggio viene colpito alla testa da uno o più proiettili c'è subito pronto, alle sue spalle, un muro immacolato pronto a ricevere gli immancabili spruzzi di sangue misti a frammenti di materia grigia. Se però avete un altro tipo di curiosità, se per esempio non dormite la notte perchè non riuscite a capire come mai la sanguinosa faida fra israeliani e palestinesi dura da così tanto tempo, se vi chiedete come vivono e cosa pensano i protagonisti del conflitto, allora resterete abbastanza delusi. Spielberg fa soltanto un timido tentativo di capire cosa sia la vita intrisa di odio e paura dei 'bravi ragazzi' del Mossad e dei loro nemici palestinesi. Si limita tutto sommato all'ovvio, a quello che possiamo benissimo immaginare da soli. Li vediamo affiatati e solidali nelle pause tra una sparatoria e l'altra, davanti a tavole imbandite. Pensierosi, si guardano le mani sporche di sangue e si chiedono, come tutti i soldati, se e quanto potranno tornare a casa dalle loro famiglie, se quello che fanno lascerà tracce indelebili sulle loro menti, se riusciranno a dimenticare, a riprendere una vita normale. Si chiedono, anche, se quello che fanno è giusto oppure no. Ma a questo punto, prima che riescano a darsi una risposta vera, Spielberg li spedisce in un'altra missione di sangue e di morte, come se avesse paura di annoiare troppo lo spettatore con discussioni filosofiche. I protagonisti del film si danno quindi risposte frettolose e banali alle angoscianti domande esistenziali e morali che il loro sporco mestiere solleva (anche i nemici sono crudeli, gli ordini sono ordini etc...). Ora io immagino che chi per mestiere ammazza la gente o non si pone affatto problemi morali, oppure, se se li pone, li affronta in modo meno superficiale di quello che si vede nel film di Spielberg.
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[+] ok
(di deadman)
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