bambolina
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lunedì 28 marzo 2005
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bah...
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ma perchè il film è stato tolto da tutti i cinema???
[+] mmm..
(di rio)
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recensore
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lunedì 28 marzo 2005
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assolutamente si
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Questo film riesce a racchiudere la comicità di ale e franz con una grandissima sceneggiatura non lasciatevi impressionare dal no che hanno dato a questo film andate al cinema a vederlo non bisogna augurare buona visione perchè sara ottima.
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l&v
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mercoledì 23 marzo 2005
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non capite niente di comicità
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vi piacciono le solite americanate..che piangono..s'innamorano..che si ammazzano..e non apprezzate un film fatto da un regista italiano..fatto su un paese come cerveteri..e non su quelle località da ricconi..mhaaaaa
[+] ne capisci te di comicità?
(di yawgmoth)
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[+] non diciamo cavolate..
(di rio)
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roboled
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mercoledì 16 marzo 2005
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non ho visto il film...
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...però l'avrei evitato comunque, insomma, questi comici non hanno dimostrato granchè neanche in TV, perchè andare a vederli al cinema? Se si ha un cinema vicino casa con 18 sale, sicuri che questo film sarebbe la scelta della serata? (A mio parere, ovvio) Se si, il cinema è rovinato! Ed ora non ditemi che in fondo in fondo non è così... Ciao a tutti e buona visione (in generale!).
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francesca
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martedì 15 marzo 2005
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carina
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carina ma non troppo.....
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raindogs
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martedì 15 marzo 2005
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recensione o invettiva?
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La recensione di “La terza stella” a firma di Adriano “cuore di panna” De Carlo, critico cinematografico de “Il Giornale”, gronda livore al punto da apparire paradossale estendendosi l’invettiva sul film anche (e soprattutto) ai suoi spettatori ed in genere al pubblico che dovesse, anche solo occasionalmente, trovarsi in simbiosi con gli attori e ne recepisse gli ammiccamenti: del resto si tratta di gente del tutto ignara, a differenza del RE CENSORE, delle basi conoscitive minimali per potere sentenziare, non dico su tutto, ma almeno per potere esprimere un qualche giudizio sensato sul film (imbevuta come è del campionario di battute propinato da Zelig, incomprensibile a chi non sia parte di quella ghenga infantile di iniziati che segue il programma televisivo).
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La recensione di “La terza stella” a firma di Adriano “cuore di panna” De Carlo, critico cinematografico de “Il Giornale”, gronda livore al punto da apparire paradossale estendendosi l’invettiva sul film anche (e soprattutto) ai suoi spettatori ed in genere al pubblico che dovesse, anche solo occasionalmente, trovarsi in simbiosi con gli attori e ne recepisse gli ammiccamenti: del resto si tratta di gente del tutto ignara, a differenza del RE CENSORE, delle basi conoscitive minimali per potere sentenziare, non dico su tutto, ma almeno per potere esprimere un qualche giudizio sensato sul film (imbevuta come è del campionario di battute propinato da Zelig, incomprensibile a chi non sia parte di quella ghenga infantile di iniziati che segue il programma televisivo).
Ed allora per De Carlo, quella che altrove potrebbe essere elevata al rango di dotta citazione cinematografica, qui è solo –spregiativamente- cover.
E pensare che De Carlo altrove ha dimostrato di essere critico generoso se, a tacere d’altro, il Pesce innamorato di Pieraccioni è “accattivante e natalizio”, o ancora “trascina lo spettatore in un gioco sciocco solo in apparenza, capace di essere crudele”, e l’interpretazione di Anna Maria Barbera (già Zelig) è colorita “di sagace volgarità”.
Intendiamoci la terza stella non è impeccabile, ma complessivamente risulta piacevole, garbato, lieve (forse anche troppo), e i protagonisti non sembrano a disagio sul grande schermo (ed il risultato sarebbe stato forse più convincente se avessero avuto al loro servizio una trama meno esile).
Insomma il commento di De Carlo non è una recensione, ma una sterile e snobistica polemica, neppure condita dalla “sagace volgarità” che il critco tanto apprezza.
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(di rio)
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moiènnepe,darii
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sabato 12 marzo 2005
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0 alla (re)censione
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una recensione pedante, aristocratica, evidentemente, però, in PESSIMO italiano.....complimenti
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