Irene Bignardi
Non è un bello spettacolo, né uno spettacolo che consoli. È semplicemente uno dei documentari più forti e più duri di questa felice stagione che sta riscoprendo il valore e l'importanza dei documentari, e un pamphlet documentatissimo su un disastro ecologico e umano. Ed è anche un film di orrida bellezza, con scampoli di splendori naturali e orrori alla Hieronymus Bosch. Con una troupe ridotta all'osso - in buona sostanza solo lui e il suo direttore della fotografia - Hubert Sauper è andate in Tanzania, sulle rive del lago Vittoria, e ha scoperto un traffico misterioso. [...]
di Irene Bignardi, articolo completo (4433 caratteri spazi inclusi) su 2008