jervo
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mercoledì 1 marzo 2023
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un pioneristico affresco del futuro
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“A.I. Intelligenza Artificiale”, film diretto da Steven Spielberg (Lo squalo, E.T., Schindler’s list, The Terminal) è tratto da un progetto del compianto Stanley Kubrick (Arancia meccanica, Shining, 2001 Odissea nello spazio), che non ebbe tempo di terminare la sceneggiatura.
Siamo nel 2125, e la Terra ha subìto gli effetti catastrofici dell’effetto serra: diverse città sono state sommerse a causa dell’innalzamento degli oceani e l’inquinamento ha raggiunto livelli intollerabili.
Un’azienda di cibernetica ha appena prodotto un androide dalle fattezze di un bambino, capace di provare sentimenti reali. E’ un prototipo che servirà a capire se le coppie che non possono avere un figlio riusciranno a “integrare” questo robot-bambino all’interno della famiglia.
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“A.I. Intelligenza Artificiale”, film diretto da Steven Spielberg (Lo squalo, E.T., Schindler’s list, The Terminal) è tratto da un progetto del compianto Stanley Kubrick (Arancia meccanica, Shining, 2001 Odissea nello spazio), che non ebbe tempo di terminare la sceneggiatura.
Siamo nel 2125, e la Terra ha subìto gli effetti catastrofici dell’effetto serra: diverse città sono state sommerse a causa dell’innalzamento degli oceani e l’inquinamento ha raggiunto livelli intollerabili.
Un’azienda di cibernetica ha appena prodotto un androide dalle fattezze di un bambino, capace di provare sentimenti reali. E’ un prototipo che servirà a capire se le coppie che non possono avere un figlio riusciranno a “integrare” questo robot-bambino all’interno della famiglia.
Il film è del 2001, ed ha avuto l’indubbio merito di porre già agli inizi del nuovo millennio il tema dell’intelligenza artificiale e del ruolo “ambiguo” che questa potrà svolgere all’interno della società. L’affetto che la famiglia prova nei confronti del robot-bambino è sincero, e pone dei quesiti etici ancora oggi insoluti.
Le interpretazioni di Jude Law e di Haley Joel Osment sono ricche di pathos, nonostante i ruoli apparentemente "freddi", quelli di due androidi che rischiano anche l'eliminazione da parte di gruppi fondamentalisti che sterminano i Mecca, i nuovi androidi del futuro.
La regia di Spielberg è volutamente "invisibile", come del resto gran parte della sua filmografia ci insegna: il regista non deve far sentire troppo la sua "mano" ma deve far emergere i personaggi e la forza della trama. Il finale del film vale da solo il prezzo del biglietto (metaforicamente parlando) ed è uno dei più struggenti della storia del cinema americano.
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f.vassia 81
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giovedì 26 agosto 2010
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pinocchio nel futuro
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La sceneggiatura, ispirata a racconti di Brian Aldiss, fornisce al regista una lunga storia iniziatica con vari rimandi a Pinocchio, alcuni dichiarati, altri meno ( il tenero orso Teddy è di certo un Grillo Parlante; il personaggio di Law potrebbe essere Lucignolo).Molti critici hanno giudicato negativamente questo film perchè il regista avrebbe tradito lo spirito di Stanley Kubrick, che per primo aveva lavorato al progetto senza però fare in tempo e farne una pellicola; che sciocchezza!Kubrick era Kubrick e Spielberg è Spielberg, cioè un autore diverso ma ugualmente grande, che ovviamente ha voluto dare all'opera un'impronta tutta sua, con quella fusione tra fiabesco e fantascientifico che gli è sempre riuscita molto bene, costruendo così un film visivamente affascinante, magari non privo di difetti (l'eccessivo patetismo del finale strappalacrime, una certa fumosità nell'affrontare i temi filosofici proposti da Aldiss), ma sicuramente emozionante.
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La sceneggiatura, ispirata a racconti di Brian Aldiss, fornisce al regista una lunga storia iniziatica con vari rimandi a Pinocchio, alcuni dichiarati, altri meno ( il tenero orso Teddy è di certo un Grillo Parlante; il personaggio di Law potrebbe essere Lucignolo).Molti critici hanno giudicato negativamente questo film perchè il regista avrebbe tradito lo spirito di Stanley Kubrick, che per primo aveva lavorato al progetto senza però fare in tempo e farne una pellicola; che sciocchezza!Kubrick era Kubrick e Spielberg è Spielberg, cioè un autore diverso ma ugualmente grande, che ovviamente ha voluto dare all'opera un'impronta tutta sua, con quella fusione tra fiabesco e fantascientifico che gli è sempre riuscita molto bene, costruendo così un film visivamente affascinante, magari non privo di difetti (l'eccessivo patetismo del finale strappalacrime, una certa fumosità nell'affrontare i temi filosofici proposti da Aldiss), ma sicuramente emozionante.L'inizio, con l'arrivo di David a casa dei genitori adottivi, è di pura maestria registica, con movimenti di macchina, luci e messa in scena che cooperano perfettamente nel raccontarci il passaggio del robot, nel cuore di Monica, da inquietante oggetto estraneo a membro della famiglia.
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tiziana stanzani
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venerdì 1 settembre 2006
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spielberg
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Da un'idea originale di Kubrick, il soggetto è basato su due racconti brevi, uno di Brian Aldiss, l’altro di Ian Watson. Il film è però firmato Spielberg. E si vede. Insomma; gradevole, ma – purtroppo - niente di nuovo. Il fatto è che mi ha un tantino stufato, Spielberg, con i suoi pistolotti finali, le lacrimucce a tutti i costi (se no il pubblico non si commuove). Mi ha pure stufato l'alieno toccafronte di bambini. Spielberg non ha più granché da dire (se non negli effetti speciali) e temo non ci sia davvero più speranza che Kubrick (in un modo o nell'altro) possa ritornare. Se Kubrick fosse stato vivo avrebbe coronato la sua stupefacente vita cinematografica con un capolavoro assoluto. Nel complesso il film è gradevole, ma in certi punti è terribilmente noioso: la prima parte è molto bella, (ed ecco il pennello di Kubrick); la seconda è banale, il finale è penoso.
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Da un'idea originale di Kubrick, il soggetto è basato su due racconti brevi, uno di Brian Aldiss, l’altro di Ian Watson. Il film è però firmato Spielberg. E si vede. Insomma; gradevole, ma – purtroppo - niente di nuovo. Il fatto è che mi ha un tantino stufato, Spielberg, con i suoi pistolotti finali, le lacrimucce a tutti i costi (se no il pubblico non si commuove). Mi ha pure stufato l'alieno toccafronte di bambini. Spielberg non ha più granché da dire (se non negli effetti speciali) e temo non ci sia davvero più speranza che Kubrick (in un modo o nell'altro) possa ritornare. Se Kubrick fosse stato vivo avrebbe coronato la sua stupefacente vita cinematografica con un capolavoro assoluto. Nel complesso il film è gradevole, ma in certi punti è terribilmente noioso: la prima parte è molto bella, (ed ecco il pennello di Kubrick); la seconda è banale, il finale è penoso. Non è con gli effetti speciali che si fanno i capolavori, e Spielberg ce lo ha sempre dimostrato; diciamo che ha fatto di meglio... e so che si rifara' presto con un nuovo gioiellino del cinema.
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tizianastanzani
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martedì 11 gennaio 2011
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niente di nuovo
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Da un'idea originale di Kubrick, il soggetto è basato su due racconti brevi, uno di Brian Aldiss, l’altro di Ian Watson. Il film è però firmato Spielberg. E si vede. Insomma; gradevole, ma - purtroppo - niente di nuovo. Il fatto è che mi ha un tantino stufato, Spielberg, con i suoi pistolotti finali, le lacrimucce a tutti i costi (se no il pubblico non si commuove). Mi ha pure stufato l'alieno toccafronte di bambini. Questo regista orm\ai non ha più granché da dire (se non negli effetti speciali) e temo non ci sia davvero più speranza che Kubrick (in un modo o nell'altro) possa ritornare. Se Kubrick fosse stato vivo avrebbe coronato la sua stupefacente vita cinematografica con un capolavoro assoluto.
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Da un'idea originale di Kubrick, il soggetto è basato su due racconti brevi, uno di Brian Aldiss, l’altro di Ian Watson. Il film è però firmato Spielberg. E si vede. Insomma; gradevole, ma - purtroppo - niente di nuovo. Il fatto è che mi ha un tantino stufato, Spielberg, con i suoi pistolotti finali, le lacrimucce a tutti i costi (se no il pubblico non si commuove). Mi ha pure stufato l'alieno toccafronte di bambini. Questo regista orm\ai non ha più granché da dire (se non negli effetti speciali) e temo non ci sia davvero più speranza che Kubrick (in un modo o nell'altro) possa ritornare. Se Kubrick fosse stato vivo avrebbe coronato la sua stupefacente vita cinematografica con un capolavoro assoluto. Nel complesso il film è gradevole, ma in certi punti è terribilmente noioso: la prima parte è molto bella, (ed ecco il pennello di Kubrick); la seconda è banale, e il finale è penoso. Tra fate turchine e grilli parlanti, non è con gli effetti speciali che si fanno i capolavori. Vi ricordate D.A.R.Y.L.? Già 26 anni fa fu cinematograficamente progettato un bambino robot da Simon Wincer.
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[+] l'immenso amore di un figlio verso la madre
(di umbro)
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heineken606
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lunedì 25 maggio 2009
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il delirio di uno.. anzi due psicolabili
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Film inquietante, mi verrebbe da dire "troppo brutto per essere vero".
Il tema portante del film, l'intelligenza artificiale, offre al film un potenziale enorme. Troppo ci sarebbe da dire sulle nuove tecnologie e su quanto queste possano essere gestite da una creatura piuttosto limitata qual'è l'uomo. Il film invece spreca solo una mezzoretta scarsa nella presentazione dei personaggi, nei vari aspetti psicologici di una madre che si ritrova ad "amare" una creatura meccanica pur di riversare un po' di quell'amore materno di cui era satura. In questa parte viene affrontato tutto in modo molto sbrigativo e superficiale fino ad arrivare all'abbandono del mecha, punto dal quale avviene il delirio: calamite giganti, robots gigolò, Mangiafoco moderni, fate e alieni, a quel punto mi sarei potuto aspettare di tutto senza alcuno stupore.
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Film inquietante, mi verrebbe da dire "troppo brutto per essere vero".
Il tema portante del film, l'intelligenza artificiale, offre al film un potenziale enorme. Troppo ci sarebbe da dire sulle nuove tecnologie e su quanto queste possano essere gestite da una creatura piuttosto limitata qual'è l'uomo. Il film invece spreca solo una mezzoretta scarsa nella presentazione dei personaggi, nei vari aspetti psicologici di una madre che si ritrova ad "amare" una creatura meccanica pur di riversare un po' di quell'amore materno di cui era satura. In questa parte viene affrontato tutto in modo molto sbrigativo e superficiale fino ad arrivare all'abbandono del mecha, punto dal quale avviene il delirio: calamite giganti, robots gigolò, Mangiafoco moderni, fate e alieni, a quel punto mi sarei potuto aspettare di tutto senza alcuno stupore. Avrebbero anche potuto sparare la marmotta che confezionava la cioccolata da un buco di culo interstellare e fargli fare 12 volte il giro della Terra prima di centrare l'enterprise in gita turistica su Urano beach.
Non riesco a capire come registi del calibro di Spielberg e Kubrick possano aver realizzato qualcosa di così orrendo. In realtà la regia è anche molto ben curata, il film da questo punto di vista riesce ad essere anche un buon prodotto, tant'è che nel finale, malgrado l'oblio in cui era precipitata l'intera pellicola il film riesce ad essere anche a tratti toccante. Evidentemente il merito di ciò va spartito con quel portento di miniattore che impersona David, l'allora piccolo quanto grande Haley Joel Osment.
Per concludere, non lo etichetterò mai come "film da non vedere" perchè secondo me ogni film, anche il più malriuscito merita di essere visto almeno una volta e poi caso mai criticato, però vi consiglio di guardarlo senza grosse aspettative e come se fosse una favoletta in chiave moderna.
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frank
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mercoledì 4 febbraio 2009
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un film per famiglie...
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Per certi versi un po' una delusione...c'erano gli ingredienti per fare un film migliore...scelta del protagonista (Haley Joel Osment) azzeccata ma personaggi di contorno trascurati e presentati in maniera superficiale...si potrebbe dire che l'orsetto Teddy sia caratterizzato meglio di Gigolo Joe (interpretato da Jude Law). Le scene commoventi non mancano, gli effetti speciali sono ottimi ma il tocco di Spielbeg purtroppo è evidente, con tutti i pro e i contro...capisco che è una fiaba drammatica, però in alcuni punti il film sembra rivolgersi ad un target che si aggira intorno ai 12-13 anni...la visione fiabesca del tutto è giustificata ma anche un po' fastidiosa ed etichetta il film come "per famiglie", anche per via dei dialoghi a volte un po' melensi; con questo non voglio dire che dovevano inserire più scene violente ma visto che l'elemento "action" è del tutto assente dovrebbe essere controbilanciato da dei dialoghi impeccabili e invece alcuni sono davvero prevedibili e noiosi.
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Per certi versi un po' una delusione...c'erano gli ingredienti per fare un film migliore...scelta del protagonista (Haley Joel Osment) azzeccata ma personaggi di contorno trascurati e presentati in maniera superficiale...si potrebbe dire che l'orsetto Teddy sia caratterizzato meglio di Gigolo Joe (interpretato da Jude Law). Le scene commoventi non mancano, gli effetti speciali sono ottimi ma il tocco di Spielbeg purtroppo è evidente, con tutti i pro e i contro...capisco che è una fiaba drammatica, però in alcuni punti il film sembra rivolgersi ad un target che si aggira intorno ai 12-13 anni...la visione fiabesca del tutto è giustificata ma anche un po' fastidiosa ed etichetta il film come "per famiglie", anche per via dei dialoghi a volte un po' melensi; con questo non voglio dire che dovevano inserire più scene violente ma visto che l'elemento "action" è del tutto assente dovrebbe essere controbilanciato da dei dialoghi impeccabili e invece alcuni sono davvero prevedibili e noiosi. Il motivo per cui ho assegnato 3 stelle è anche per la bravura del giovanissimo protagonista e perchè nel complesso il film risulta confezionato bene nonostante le pecche della sceneggiatura.
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