mat1907
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sabato 22 dicembre 2007
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capolavoro
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semplicemente un capolavoro... un film ke t apre gli occhi l'anima e il cuore... imperdibile!!!
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(di nembokid)
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luana
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mercoledì 22 agosto 2007
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il motore del tutto inferno e paradiso
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il senso di questo bellissimo dipinto chiamato vitalo si trova nell amore,l amore per i figli, per il maestro di vita e l'amore per lei la sua anima gemella!romantica come visione, ma non lontana dalla realtà se la si riesce a trasformare in un dipinto dai colori tenui ma intensi.... l inferno è la nostra umanità quando il dolore diviene insostenibile,le paure il nostro rifugio e la nostra decadenza,ma neache questo ha permesso ad un grande amore di morire ma gli ha dato la forza di rinascere!il senso del tutto penso si racciua qui!
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filippo catani
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sabato 11 giugno 2011
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scenderesti all'inferno per la persona che ami?
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Una famiglia felice viene improvvisamente sconvolta dalla tragica morte dei due figli. Dopo qualche tempo anche il padre muore e la madre, non riuscendo a resistere al dolore si suicida. Sarà compito del marito cercare di salvarla dalle grinfie dell'Inferno.
Un po' Orfeo ed Euridice un po' Divina Commedia, questo film ha forse l'unico difetto di tirare un po' via la trama frettolosamente. per il resto colpisce lo spettatore sicuramente per le splendide immagini. E poi anche per la trama, per questa bellissima visione dell'Aldilà che ha per scenografia gli oggetti dei quadri. E poi un interrogativo: saremmo disposti ad andare all'Inferno per la persona che amiamo? Se la risposta è sì questo film vi emozionerà, vi commuoverà e vi offrirà interessanti spunti di riflessione.
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Una famiglia felice viene improvvisamente sconvolta dalla tragica morte dei due figli. Dopo qualche tempo anche il padre muore e la madre, non riuscendo a resistere al dolore si suicida. Sarà compito del marito cercare di salvarla dalle grinfie dell'Inferno.
Un po' Orfeo ed Euridice un po' Divina Commedia, questo film ha forse l'unico difetto di tirare un po' via la trama frettolosamente. per il resto colpisce lo spettatore sicuramente per le splendide immagini. E poi anche per la trama, per questa bellissima visione dell'Aldilà che ha per scenografia gli oggetti dei quadri. E poi un interrogativo: saremmo disposti ad andare all'Inferno per la persona che amiamo? Se la risposta è sì questo film vi emozionerà, vi commuoverà e vi offrirà interessanti spunti di riflessione. Bravissimo Williams.
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...{birds-of-prey}...
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lunedì 7 febbraio 2011
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un dante pittoresco.
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Questo film è il riadattamento della Divina Commedia, con filosofie new age e (tipiche degli anni '80) un po' hippie. Gli effetti sono Magnifici (con la M maiuscola) e le frasi... si nota che sono prese dal romanzo. La storia è molto bella, ma rimane una favola spirituale alla ricerca del paradiso. Citazioni mostruose, ma interpretate da grandi del cinema. Per cui possiamo dire che è un film un po' mediocre, ma appena lo guardi rimani con la bocca spalancata (infatti nel film il paesaggio agisce da protagonista!)... Peccato che con la tecnologia il film oggi abbia perso un po' dell'antico splendore.
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livio de fabrizio
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lunedì 13 dicembre 2010
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al di là... ma non così tanto
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Robin Williams nel solito ruolo buonista, pieno di genuini sentimenti e di sincerità: da Good Morning, Vietnam a Patch Adams, da L’attimo fuggente a L’uomo bicentenario, lui pare sempre uguale. E questo è già un limite del film. Abbastanza interessante a livello visivo, attinge a varie idee potenzialmente buone ma le utilizza di volta in volta in vista di una morale cristiana non necessaria, di riferimenti alla Commedia dantesca fatti alla buona, del sentimentalismo, di tentativi di psicanalisi talora non banali ma approfonditi poco o male, o di aspirazioni filosofiche new age poco supportate dagli stessi personaggi.
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Robin Williams nel solito ruolo buonista, pieno di genuini sentimenti e di sincerità: da Good Morning, Vietnam a Patch Adams, da L’attimo fuggente a L’uomo bicentenario, lui pare sempre uguale. E questo è già un limite del film. Abbastanza interessante a livello visivo, attinge a varie idee potenzialmente buone ma le utilizza di volta in volta in vista di una morale cristiana non necessaria, di riferimenti alla Commedia dantesca fatti alla buona, del sentimentalismo, di tentativi di psicanalisi talora non banali ma approfonditi poco o male, o di aspirazioni filosofiche new age poco supportate dagli stessi personaggi. Ad esempio l’idea, ovviamente non originale, che la realtà sia quella del pensiero e non quella della materia poteva aprire grandi orizzonti al film e invece fa la fine di un dettaglio. Vanno colti i singoli frammenti, godibili intuizioni, anche nel finale. Da un romanzo di Richard Matheson.
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luigi chierico
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sabato 26 marzo 2016
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omnia vincit amor
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Omnia vincit amor et nos cedamus amori. Un film sulla vita, la morte e l’amore attraverso fatti di cronaca, sentimenti e sogni. La fantasia di tutto il film cede il passo alla partecipazione come se fosse tutto verosimile.La morte è sempre in agguato e qui la si vede rubare la vita ad un’intera famiglia in modi diversi.La cronaca giornaliera racconta di incidenti stradali ma vederne rappresentare uno come fosse dal vivo è tremendo, agghiacciante. Vedere uscire chi si ama per non più rivederlo, terribile. Il vuoto si fa attorno a chi resta a convivere col dolore e i ricordi, talora si soccombe per farla finita, l’amore che vince perde, perché può capitare che”quando si vince si perde e quando si perde si vince”.
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Omnia vincit amor et nos cedamus amori. Un film sulla vita, la morte e l’amore attraverso fatti di cronaca, sentimenti e sogni. La fantasia di tutto il film cede il passo alla partecipazione come se fosse tutto verosimile.La morte è sempre in agguato e qui la si vede rubare la vita ad un’intera famiglia in modi diversi.La cronaca giornaliera racconta di incidenti stradali ma vederne rappresentare uno come fosse dal vivo è tremendo, agghiacciante. Vedere uscire chi si ama per non più rivederlo, terribile. Il vuoto si fa attorno a chi resta a convivere col dolore e i ricordi, talora si soccombe per farla finita, l’amore che vince perde, perché può capitare che”quando si vince si perde e quando si perde si vince”.C’è chi non vuole andar via dalla terra,da casa,dalla famiglia e come un fantasma,non visto,è inutilmente presente.C’è invece chi fugge via prima del tempo.Per i primi lo spirito non si distacca subito ed anela ad un ritorno, per gli altri resta la disperazione per aver perso con la vita anche l’anima. Così il regista ci conduce nell’al di là,in Paradiso e nell’inferno,attraverso immagini fantastiche,tutte bellissime. Quelle del Paradiso sono da sogno, di una bellezza impensabile; quelle dell’inferno terrificanti,da rabbrividire. Una magnifica colonna sonora registra ogni momento bello o tragico. Il colore domina tutte le scene.Vedere al principio del film Anne Nielsen, ben interpretata dalla bella Annabella Sciorra su una barca con una vela rossa e,vestita tutta di bianco ma coperta con gran foulard rosso da farle da pareo,è forse un presagio;l’acqua,la vela i colori tutto fa pensare ad un viaggio e al sangue che macchia il candore del più nobile sentimento che è l’Amore, quello tra coniugi e quello verso i propri figli. Tante volte il cinema ci ha fatto entrare nell’Altro Mondo,nell’immaginario Paradiso vedi “Amabili resti” e “The tree of life”, all’inferno in “Sogni” ma questa volta il Paradiso è rappresentato in maniera sublime,così come è terrificante l’inferno con il suo Ade e Caronte che passa su corpi che anelano uscire dall’acqua torbida,e poi incedi fiamme che avvolgono altri peccatori. Anche nella più remota mitologia greca si racconta che Orfeo ottenne di poter scendere negli inferi per riportare in vita Euridice ma l’Amore lo tradì come in questo bellissima storia anche Chris Nielsen,
l’ottimo Robin Williams sta per perdere Anne, ma la sua sconfitta è anche la sua vittoria,come dice Chris “Quel che conte è non arrendersi mai. L’Oscar per gli effetti ci sta a pieno titolo, sono realistici e non solo frutto di una incredibile fantasia, dall’incidente stradale al Paradiso e all’Inferno. Il film è pervaso da un senso di bellezza e di vittoria, e se una farfalla si libra in cielo lo è anche l’anima di chi ama anche la Natura, infatti il regista ci mostra questo mondo in una magia di colori, di spazi ove regna la pace incontaminata come la natura nelle sue espressioni: i cieli, le piante, i prati, quelli l’uomo ingrato, uccide sulla terra che lo ospita. L’interpretazione di tutti è eccellente Gradita la partecipazione di Max von Sydow(Tracker), Cuba Gooding r.(Albert) e di Jessica Brooks(Marie Nielsen).Williams non mi è sembrato entrare completamente nel personaggio. Eccezionale è la sua orazione funebre…”Così lo vedo…”, per richiamare il titolo del film dirò che il suo “lo vedo” è il sogno di ogni genitore che generalmente si mostra per quel che è di fronte alla realtà, come ogni sogno al risveglio. chibar22@libero.it
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fufa78
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giovedì 14 agosto 2014
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un progetto troppo ambizioso
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Un progetto troppo ambizioso, perchè questo film in effetti cerca di tenere unite tante tematiche veramente impegnative, sia sul piano visivo che su quello psicologico: l'amore vero,la perdita dei figli, la depressione, la vita oltre la morte, il viaggio agli Inferi...e tutto succede con un ritmo troppo incalzante.
Si comincia con il dover digerire il boccone amaro della morte dei ragazzi, prima che ci si riesca muore anche il padre e ci si trova a fare i conti con la magnificenza dell'aldilà che ci viene presentato. Non bastasse questo ( e fin qui il film funziona tutto sommato abbastanza bene) la seconda parte della storia si dipana all'interno di richiami danteschi troppo condensati fra loro e di impatto visivo alquanto forzato e pacchiano, come pacchiani talvolta risultano i dialoghi e la tanto declamata affinità "più unica che rara" che lega i due sposi; un 'affinità talmente protagonista che persino la morte dei figli cade in secondo piano.
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Un progetto troppo ambizioso, perchè questo film in effetti cerca di tenere unite tante tematiche veramente impegnative, sia sul piano visivo che su quello psicologico: l'amore vero,la perdita dei figli, la depressione, la vita oltre la morte, il viaggio agli Inferi...e tutto succede con un ritmo troppo incalzante.
Si comincia con il dover digerire il boccone amaro della morte dei ragazzi, prima che ci si riesca muore anche il padre e ci si trova a fare i conti con la magnificenza dell'aldilà che ci viene presentato. Non bastasse questo ( e fin qui il film funziona tutto sommato abbastanza bene) la seconda parte della storia si dipana all'interno di richiami danteschi troppo condensati fra loro e di impatto visivo alquanto forzato e pacchiano, come pacchiani talvolta risultano i dialoghi e la tanto declamata affinità "più unica che rara" che lega i due sposi; un 'affinità talmente protagonista che persino la morte dei figli cade in secondo piano.
Insomma, su ogni singola tematica si sarebbe potuto sviluppare un film a sè e questo tentare di farne invece un'unica pellicola crea scollature da tutte le parti.
Salvabili alcune scene commoventi in cui sono conivolti i figli, perchè comunque è possibile immedesimarsi in esse. Molto avvincenti le scenografie, che tentano di riprodurre un'idea di un possibile Paradiso al di là della morte. Sempre bravo Robin Williams, che sa coinvolgere comunque; decisamente superfluo il ruolo di Cuba Gooding Jr.
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pjmix
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sabato 12 febbraio 2011
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deluso..
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Sinceramente mi aspettavo di più da un film che rivendica un posto in alto; molte le frasi ad effetto, molti simbolismi artistici ( da Dante a Van Gogh), ma in realtà c'è poco sostanza. Sembra tremendo nella sua drammaticità nei primi minuti, poi si perde in un inferno che è troppo anche per la fantasia dello spettatore; questo appesantisce il film e lo rende un po' piatto.
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