noia1
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venerdì 9 ottobre 2015
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davvero forte
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Un uomo, chiuso in casa per trentacinque anni, finalmente fugge.
Non so se il regista in questione sia davvero talentuoso, non so se la sua carriera altalenante derivi dai contenuti così forti, azzardati, tanto da far accorciare il braccino ai classici imprenditori assetati di soldi, resta il fatto che questo, come film, è qualcosa di straordinario. Starò dicendo una sciocchezza, forse Rolf De Heer è il più grande bastardo sfornatore di scandali della storia, non penso sia importante dopo aver visto un capolavoro come Bad Boy Bubby.
Una storia cruda, da voltastomaco, fin da subito si è proiettati in questo mondo claustrofobico, che è l’unico che il protagonista conosce.
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Un uomo, chiuso in casa per trentacinque anni, finalmente fugge.
Non so se il regista in questione sia davvero talentuoso, non so se la sua carriera altalenante derivi dai contenuti così forti, azzardati, tanto da far accorciare il braccino ai classici imprenditori assetati di soldi, resta il fatto che questo, come film, è qualcosa di straordinario. Starò dicendo una sciocchezza, forse Rolf De Heer è il più grande bastardo sfornatore di scandali della storia, non penso sia importante dopo aver visto un capolavoro come Bad Boy Bubby.
Una storia cruda, da voltastomaco, fin da subito si è proiettati in questo mondo claustrofobico, che è l’unico che il protagonista conosce. Il mondo che circonda Bubby è il suo mondo, così vive, ci si è abituato eppure è rigido, incapace d’esprimersi, represso, insano nella sottospecie di scantinato in cui è condannato.
Trascinante, più che la storia (davvero forte in quanto a contenuti) è la rappresentazione del mondo esterno che si scatena sul protagonista. La cosa straordinaria del film è proprio questo perfetto connubio tra una trama che prosegue senza sbavature di troppo e il grottesco che la permea, un grottesco insopportabile, in un proseguo che a tratti angoscia, a tratti commuove e a tratti diverte, tutto insieme perché così è la vita: immensa, brutale, esilarante.
Una storia di maturazione, non per forza piacevole quando tenera, non per forza utile nei momenti di sofferenza, dove i cattivi non sono mai per forza cattivi e dove anche i buoni svelano la propria ipocrisia: Bubby arriverà al momento di piangere rimpiangendo la madre e il suo malato essere iperprotettiva; l’ospedale di paraplegici svelerà una tenerezza struggente seppur sia davvero difficile non esserne straniati, inquietati; ci saranno perdite; umiliazioni; una società ottusa, esaltata da uno scalmanato su un palco senza alcun reale contenuto; una società dove però Bubby, con la propria bontà, troverà un posto.
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liver
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lunedì 24 ottobre 2011
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siamo una complicata combinazione di atomi
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Il pianto disperato sulla sagoma del corpo materno tracciata col gesso che fa dire a Bubby: “avevi ragione tu mamma, fuori il mondo è cattivo” rappresenta il fallimento della nostra società. Quale modo più spietato può esserci per decretare la malvagità umana, quando anche il più sfortunato e derelitto degli esseri umani, vissuto per più di 30 anni in un lurido buco, si vede costretto ad ammettere che il mondo fuori è comunque peggiore di quell’orrida prigione? La sodomizzazione brutale al suono strepitoso delle cornamuse con lui incredulo e con occhi che non possono capire è un momento sublime, commovente e tremendo.
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Il pianto disperato sulla sagoma del corpo materno tracciata col gesso che fa dire a Bubby: “avevi ragione tu mamma, fuori il mondo è cattivo” rappresenta il fallimento della nostra società. Quale modo più spietato può esserci per decretare la malvagità umana, quando anche il più sfortunato e derelitto degli esseri umani, vissuto per più di 30 anni in un lurido buco, si vede costretto ad ammettere che il mondo fuori è comunque peggiore di quell’orrida prigione? La sodomizzazione brutale al suono strepitoso delle cornamuse con lui incredulo e con occhi che non possono capire è un momento sublime, commovente e tremendo. L’adagio per organo di Handel interrotto bruscamente, che riporta alla realtà un protagonista perso nella magia della musica è un altro momento di grazia, in un’opera che è tutta composta in stato di grazia. Capolavoro assoluto.
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dondinho
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lunedì 16 febbraio 2009
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dico la mia
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il film e' stravolgente e anche ben fatto. diventa noioso quando l'invettiva del regista contro la chiesa, innanzitutto ce l'ha con la chiesa, contro la vita, i rapporti umani e contro la decenza e' esagerata. ecco credo che la definizione giusta sia un film INDECENTE. da vedere
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bruce wayne, e chi sennò
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domenica 1 febbraio 2009
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un..
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Cinico Forrest Gump. Da vedere, ma attenti alle cazzottate nelle vostre budella.
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paul
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mercoledì 28 maggio 2008
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sensazionale
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sensazionale mi ha lasciato di stucco,la recensione del sito è vergognosa e svela anche parti importanti del film che andrebbero lasciate scoprire allo spettatore. Grande regista Grande attore protagonista
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shaboo
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martedì 15 gennaio 2008
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che mamma
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ottimo film originale ovviamente grottesco, ma almeno si fa seguire e lo spettatore non sa come andra a finire, .
certo non per chi segue fiction o roba italiana...
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alessandra
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venerdì 19 ottobre 2007
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un film speciale
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Se avessi letto la recensione del Morandini non sarei mai andata a vedere Bad Boy Bubby. Invece ieri sera dopo i primi momenti di sconcerto ho capito che il talento del regista sarebbe emerso piano piano fino a farmi capire che ero di fronte a una di quelle storie che ti restano dentro. Sono stanca di uscire dal cinema e di avere la sensazione di aver assistito a qualcosa di inutile. Invece il film di De Heer non è mai scontato banale o conformista. Ho molto apprezzato il suo coraggio di essere dirompente, di scuotere l'intimità dello spettatore portandolo da emozioni sgradevoli in un crescendo di poesia, dolcezza e gran regia. Il protagonista è perfetto e si rende indimenticabile. Assolutamente da vedere se si cerca un cinema finalmente diverso e coraggioso.
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(di shaboo)
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