onufrio
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lunedì 13 aprile 2015
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la rivolta dei camionisti
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Peckinpah entra nel mondo dei camionisti; con un linguaggio scanzonato e scazzottato, il film narra la storia di un gruppo di camionisti che stanchi di essere "perseguitati" da un losco sceriffo della zona, decidono di farla grossa venendo alle mani in un locale; a quel punto non resta che fare una cosa sola: oltrepassare il confine per sfuggire alla vendetta delle forze dell'ordine. Fra inseguimenti che ricordano il telefilm Hazzard,nato peraltro in quel periodo, e scene comiche alternate a scene violente, il film è un impasto di tante cose, una macedonia che ben rientra nel genere avventura.
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paolp78
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domenica 16 agosto 2020
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road movie con una fila di camion
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Peckinpah si conferma cantore della provincia americana, quella più profonda, selvaggia e genuina, nonché quella che in definitiva conserva ancora i più stretti legami e le maggiori similitudini con la vecchia America dei pionieri e del Far West. Non per niente molti film dell'autore americano sono dei western, mentre altri pur non essendolo vi si richiamano.
In questa pellicola i rimandi a tale genere cinematografico sono molteplici. Tanto per cominciare il convoglio di camion che uno in coda all'altro attraversano alcuni stati americani (Arizona e New Mexico) riporta alla memoria le lunghe file di carri che attraversavano il deserto americano, mirabilmente descritte in alcuni capolavori del passato tra cui, tanto per citare il primo che vine in mente, “La carovana dei Mormoni” di John Ford.
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Peckinpah si conferma cantore della provincia americana, quella più profonda, selvaggia e genuina, nonché quella che in definitiva conserva ancora i più stretti legami e le maggiori similitudini con la vecchia America dei pionieri e del Far West. Non per niente molti film dell'autore americano sono dei western, mentre altri pur non essendolo vi si richiamano.
In questa pellicola i rimandi a tale genere cinematografico sono molteplici. Tanto per cominciare il convoglio di camion che uno in coda all'altro attraversano alcuni stati americani (Arizona e New Mexico) riporta alla memoria le lunghe file di carri che attraversavano il deserto americano, mirabilmente descritte in alcuni capolavori del passato tra cui, tanto per citare il primo che vine in mente, “La carovana dei Mormoni” di John Ford. Le sequenze dei camion che attraversano i territori sabbiosi, assomigliano moltissimo a quelle dei carri trainati dai cavalli impegnati in altrettanto impervi percorsi.
L'atmosfera rude ed i personaggi di poche parole, sono anch'essi molto simili a quelli del cinema western: il protagonista è paragonabile al classico cowboy, anch'egli obbligato dal suo lavoro (il camionista anziché il mandriano) ad una vita dura e rude, spesso solitaria.
I rimandi alle atmosfere western diventano molto espliciti nella scena dell'assalto alla prigione, con i camionisti che ritrovandosi prima di sferrare l'attacco, dispongono i loro potenti mezzi meccanici uno a fianco dell'altro, come se fossero dei cavalli che si preparano prima di partire compatti alla carica.
Come sempre avviene nei western classici, anche Peckinpah dà spazio ad un personaggio femminile, di puro contorno, interpretato dalla sempre bella Ali MacGraw, qui con i capelli cortissimi.
Molto azzeccato Kris Kristofferson nella parte del protagonista, che incarna perfettamente il classico bello che non deve chiedere mai; mentre la parte dello sceriffo all'inseguimento del convoglio è affidata ad Ernest Borgnine.
Ottime le riprese, impreziositi da varie sequenze straordinariamente spettacolari con incidenti e manovre rocambolesche.
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