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nuzzifra
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lunedì 28 dicembre 2015
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un buon film
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Il film è uno dei tre pezzi del puzzle relativo alla saga delle tre madri. Se la Mater Tenebrarum del film "inferno" (non del film tenebre si badi bene) è la più cattiva, quella dei sospiri è la più anziana delle tre e la più saggia. Una giovane donna si trova a Friburgo dopo aver ricevuto, dalla locale accademia di danza, una chiamata per la frequentazione di un corso di tre anni. Il film si apre con la protagonista che, sotto una pioggia spessissimo protagonista dei film di argento insieme al vento, giunge all'Accademia e si trova davanti una confusa allieva che sta scappando terrorizzata da non si sa cosa che le rivolge alcune parole che per il troppo rumore non sono udibili dalla sua interlocutrice.
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Il film è uno dei tre pezzi del puzzle relativo alla saga delle tre madri. Se la Mater Tenebrarum del film "inferno" (non del film tenebre si badi bene) è la più cattiva, quella dei sospiri è la più anziana delle tre e la più saggia. Una giovane donna si trova a Friburgo dopo aver ricevuto, dalla locale accademia di danza, una chiamata per la frequentazione di un corso di tre anni. Il film si apre con la protagonista che, sotto una pioggia spessissimo protagonista dei film di argento insieme al vento, giunge all'Accademia e si trova davanti una confusa allieva che sta scappando terrorizzata da non si sa cosa che le rivolge alcune parole che per il troppo rumore non sono udibili dalla sua interlocutrice. Come in "profondo rosso" questa sequenza finirà con il rivelarsi la più importante del film, qualcosa in "profondo rosso" sfuggiva all'occhio del protagonista che solo alla fine si rendeva conto di quel dettaglio cruciale, qui è l'orecchio a non carpire alcune parole apparentemente confuse ma che si riveleranno un vero pilastro per la salvezza della giovane protagonista. Dopo questa sequenza l'allieva fuggita viene uccisa, in uno dei momenti più macabri e violenti di tutti i film di Argento e di li' comincia il turbinoso vortice di terrore che condurrà Susy Bennet, ballerina americana con due occhioni alla "Manga" giapponese, a scoprire quanto di antico e orrendo si nasconda sotto le fondamenta dell'accademia. Il film è decisamente buono, gli omicidi come al solito, magistralmente concepiti e diabolici nella loro complessità. La colonna sonora dei "goblin" non è solo sfondo ma vero e proprio bombardamento dei sensi, pungolo multimediale che aggiunge pathos a scene a volte un pò banali (alle parole della Madre dei sospiri "preparati che sto arrivando" mi sono immaginato mia madre col matterello che spuntava da dietro la porta chiusa). Voto non eccelso dovuto dal fatto che quando Dario Argento, regista che io amo visceralmente, in film come questo non è legato necessariamente alla logica inizia a spaziare temporalmente e visivamente perdendosi forse un pò troppo. Legato alle catene della narrazione thriller di "tenebre" o "il gatto a nove code" o "profondo rosso" Argento da il meglio di se perchè è costretto a veicolare la sua immensa vena creativa in una direzione precisa....in film come questo a volte mi sono un pò perso e in alcuni passaggi ho trovato il tutto un pò forzato......... per il resto opera visivamente e tensivamente tra le più riuscite di dario Argento che , pero', a mio parere non riesce a bissare il suo "deep red" considerato la sua opera massima. Fatto sta che se uno come lui fosse nato all'estero sarebbe, probabilmente, diventato uno dei maggiori registi di genere al mondo se non il maggiore
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daniele 69
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domenica 12 marzo 2017
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resiste al tempo
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Sono passati due decenni dall’ultima volta che ho visto “Suspiria” di Dario Argento, probabilmente recuperato e visto da un vecchio VHS.
Proprio ieri ho deciso di riguardarlo in una nuova versione rimasterizzata ed in alta definizione e sono rimasto assolutamente incantato.
Tutti i pregi di allora sono rimasti, ma moltiplicati per dieci grazia alla tecnologia, l’alta definizione e la cura del restauro della pellicola.
Pure i difetti sono rimasti, ma soffocati dalla maestria di Dario.
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Sono passati due decenni dall’ultima volta che ho visto “Suspiria” di Dario Argento, probabilmente recuperato e visto da un vecchio VHS.
Proprio ieri ho deciso di riguardarlo in una nuova versione rimasterizzata ed in alta definizione e sono rimasto assolutamente incantato.
Tutti i pregi di allora sono rimasti, ma moltiplicati per dieci grazia alla tecnologia, l’alta definizione e la cura del restauro della pellicola.
Pure i difetti sono rimasti, ma soffocati dalla maestria di Dario.
Si. Perché c’è stato un tempo in cui Dario Argento poteva essere definito senza ombra di dubbio un maestro nella sua personalissima arte… Cosa sia poi successo dopo “Phenomena” rimane a me un mistero ed ai posteri l’ardua sentenza.
“Suspiria” è primo vero film horror di Argento.
Il primo di una trilogia ispirato alle tre madri: “Mater Suspiriorum”, “Mater Tenebrarum” e “Mater Lacrimarum”.
Madri a cui sono state dedicate altrettanti film: “Suspiria” appunto, “Tenebre" e purtroppo dopo molti anni il dimenticabilissimo “La terza madre”.
Ma più che film horror, arriverei definirlo una fiaba nera.
Una fiaba di quelle vere, non ancora edulcorate da Disney.
Quelle fiabe che servivano a spaventare i bambini e non a consolarli, perché il mondo fuori dal calore del focolare è meraviglioso in superficie ma pieno di orrori e pericoli appena si comincia a guardare un poco meglio ed i bambini devono stare attenti ai lupi, ai vampiri ed alle streghe che aspettano proprio fuori dal cortile di casa.
Tutto è fiabesco nel film: l’arrivo di tregenda della protagonista sotto quel temporale che poco ha di naturale, l’attraversamento della Foresta Nera (Andersen e Grimm battete un colpo), l’arrivo in quella misteriosa e bellissima accademia di danza, i personaggi che lì si aggirano inquietanti, il sonno indotto da Bella Addormentata, il correre lungo quei infiniti corridoi.
Tutto esaltato dai trucchi visivi e dalle splendide scenografie di Giuseppe Bassan e dalla fotografia di Luciano Tovoli, tutti in assoluto stato di grazia.
Colori iper-saturi (molto alla Bava) garantiti dal fatto di essere uno degli ultimi film girati con il formato Technicolor, ormai in via di estinzione.
Tutto trasuda cinema espressionista in un'ambientazione assolutamente gotica con pennellate “art deco” e “nouveau" ed inserti alla Escher, ma clamorosamente e psicadelicamente anni ’70.
Colonna sonora strepitosa dei Goblin: una delle più terrorizzanti mai create (seconda solo a quella dell’Esorcista di “Olfieldiana” memoria).
Dopo tutta questa meraviglia perdoniamo la trama un poco “alla cazzo di cane”, caratteristica di tutte le trame argentiane che non brillano mai per coerenza narrativa.
A metterci una pezza la bellissima protagonista Jessica Harper, ma anche il resto del cast fa il suo lavoro e porta a casa assai dignitosamente la pagnotta.
Facciamoci trasportare da questa favola e prepariamoci ad un sussulto davanti a quel nuovo focolare domestico che è la televisione.
Fuori il mondo è bellissimo, ma se guardi attentamente è pieno di orrori e pericoli.
Mai attraversare un bosco sotto il temporale, nemmeno per andare alla più prestigiosa accademia di danza europea.
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elgatoloco
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lunedì 20 marzo 2017
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esordio fantastico di dario argento
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Certo una nuova fase, questa iniziata con "Suspiria"(poi ci sarebbe stato l'ancora più aggiacciante"Inferno", 1980 e negli anni Duemila"La terza madre", ma anche altro, in mezzo), del 1977, frutto, come Argento racconta spesso, anche nel libro"autobiografico", dei suoi sogni e incubi, indotti in parte dai racconti della madre brasiliana, poi delle letture di leggende e racconti"terribili". Vorticoso film di colori, dalla psichedelia virata alla dimensione tanatologica, streghe a gogò(anzi sulle streghe il film è incentrato, prima della scoperta esplicitata della leggenda alchemica delle te madri, mater suspiriorum, lachrimarum, tenebrarum, in"Inferno"), volendo vi si trova il tema della povera ragazza indifesa minacciata, ossia il tema classico delle fiabe, ma il fulcro della"cosa"è altrove, direi, nell'ossessione tanatologica appunto, qui declinata in modi diversi ma convergente nella produzione di angoscia e paura/paure, ma non solo"ad extra", ossia erga publicum ma all'interno, ossia autobiografiche, invece, dove Argento ha sempre la capacità di esprimere/esternalizzare tali paure.
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Certo una nuova fase, questa iniziata con "Suspiria"(poi ci sarebbe stato l'ancora più aggiacciante"Inferno", 1980 e negli anni Duemila"La terza madre", ma anche altro, in mezzo), del 1977, frutto, come Argento racconta spesso, anche nel libro"autobiografico", dei suoi sogni e incubi, indotti in parte dai racconti della madre brasiliana, poi delle letture di leggende e racconti"terribili". Vorticoso film di colori, dalla psichedelia virata alla dimensione tanatologica, streghe a gogò(anzi sulle streghe il film è incentrato, prima della scoperta esplicitata della leggenda alchemica delle te madri, mater suspiriorum, lachrimarum, tenebrarum, in"Inferno"), volendo vi si trova il tema della povera ragazza indifesa minacciata, ossia il tema classico delle fiabe, ma il fulcro della"cosa"è altrove, direi, nell'ossessione tanatologica appunto, qui declinata in modi diversi ma convergente nella produzione di angoscia e paura/paure, ma non solo"ad extra", ossia erga publicum ma all'interno, ossia autobiografiche, invece, dove Argento ha sempre la capacità di esprimere/esternalizzare tali paure. Da considerare con attenzione le musiche(Goblin), sempre in perfetta e necessaria sinergia con il film, in Argento(come in Hitchcock, ma curiosamente nel britannico Alfred, anzi sir Alfred, la deriva fantastica è molto meno avvertita che in Argento, complice un certo razionalismo, compresente con il cattolicesimo dell'autore-anche"The Birds", tratto liberamente dalla Du Maurier, non arriva al"fantastico"vero e proprio), ma anche certe interpretazioni(Jessica Harper, certo, ma anche Flavio Bucci, altrimenti decisamente più valorizzato dal teatro o dalla TV di impianto drammaturgico teatrale che dal cinema, altri ancora)che in altra sede, ossia in altri film di diversi autori non avrebbero e non hanno trovato effettivamente spazio e valorizzazione adeguati. Argento"talent scout", ma anche proprio"scopritore". El Gato
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elgatoloco
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martedì 27 giugno 2017
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in continuità con bava, grande film
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Se "Profondo Rosso", anteriore di due anni a questo"Suspiria", segna già un passo importante nella direzione del fantastico, che Dario Argento si porta dietro già dalla tradizione materna(che è brasiliana, dunque legata a una tradizione, dove il"soprannaturale", anche in forma ctònia è decisamente più presente), qui ormai siamo in quell'ambito, poi genialmente completato da"Inferno"(1980)e "in calando"(a mio parere)da"LA Terza MAdre"degli anni Duemila. Frutto della collaborazione con Daria Nicolodi, alllora moglie di Argento, di viaggi, suggestioni, letture in tutta Europa e fuori Europa, ma soprattutto degli incubi e delle fantasia di quel"geniaccio"che è Argento, con qualche curiosità(il"cameo"hitchockiano, come inserviente, che qui Argento si riserva, dove sarebbe da notare che sir Alfred non si sarebbe mai mostrato in un ruolo simile.
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Se "Profondo Rosso", anteriore di due anni a questo"Suspiria", segna già un passo importante nella direzione del fantastico, che Dario Argento si porta dietro già dalla tradizione materna(che è brasiliana, dunque legata a una tradizione, dove il"soprannaturale", anche in forma ctònia è decisamente più presente), qui ormai siamo in quell'ambito, poi genialmente completato da"Inferno"(1980)e "in calando"(a mio parere)da"LA Terza MAdre"degli anni Duemila. Frutto della collaborazione con Daria Nicolodi, alllora moglie di Argento, di viaggi, suggestioni, letture in tutta Europa e fuori Europa, ma soprattutto degli incubi e delle fantasia di quel"geniaccio"che è Argento, con qualche curiosità(il"cameo"hitchockiano, come inserviente, che qui Argento si riserva, dove sarebbe da notare che sir Alfred non si sarebbe mai mostrato in un ruolo simile...), in continuità anche cromatica e di impostazione delle sequenze(l'"impromptu"nei delitti, ma qui per es.anche nello "specchio malefico"usato dalll'inserviente, forse gitana...)ispirata al vero maestro dell'horror fantastico made in Italy, Mario Bava, "Suspiria"è film"terribile"anche prima di discendere negli abissi infernali del citato film successivo, coerente con la capacità di"virare al male"i racconti fiabeschi legati alle streghe, qui dissotterrate dalle latebre legate a Inquisizione, loro persecuzione etc.e ricondotte alla paura di"filtri magici", pozioni, ma soprattutto a quanto sta dietro tutto questo. Colori decisi(prevlenza del rosso, del nero, ovviamente, del giallo ocra, del blu(già meno)con la capacità di giocare sulll'alternanza alternata(il gioco di parole iterativo è voluto)tra continuità e differenza, dove singole interpretazioni(Alida Valli, reduce da"profondo Rosso", Stefania Casini, forse più brava che mai come attrice, prima di diventare regista, Jessica Harper, Udo Kier, che qui tesaurizza le sue capacità teatrali)etc., concorrono sinergicamente a quanto il"geniaccio"Argento voleva realizzare... El Gato
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doctor cinema
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giovedì 10 gennaio 2019
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grande film del maestro argento
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"Suspiria" è uno dei grandi capolavori di Dario Argento, uno dei capisaldi di quello che è stato il Cinema horror italiano dei decenni passati e che ancora oggi riesce a porsi nelle posizioni più alte di ideali classifiche di pellicole di questo tipo.
Il film racconta la storia di Susy Benner, una ragazza americana che si trasferisce a Friburgo per frequentare l'accademia di danza presente in città.
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"Suspiria" è uno dei grandi capolavori di Dario Argento, uno dei capisaldi di quello che è stato il Cinema horror italiano dei decenni passati e che ancora oggi riesce a porsi nelle posizioni più alte di ideali classifiche di pellicole di questo tipo.
Il film racconta la storia di Susy Benner, una ragazza americana che si trasferisce a Friburgo per frequentare l'accademia di danza presente in città. Una sera piovosa, la ragazza raggiunge l'Accademia e, nel momento in cui arriva all'ingresso dell'istituto, incrocia una ragazza urlante che invece fugge via da esso. Susy ne rimane impressionata e, nel momento in cui citofona per farsi aprire, qualcuno dall'interno le risponde ma non le permette di entrare. Sarà più fortunata l'indomani, e sarà proprio l'ingresso nella scuola che porterà Susy a conoscere tutta una serie di personaggi strani, inquietanti, che nascondono misteri con i quali Susy dovrà suo malgrado confrontarsi.
Dario Argento, con il suo "Suspiria", ha dato vita ad un film che si va ad incastonare in un'ideale collana di diamanti pregiati costituita da altri grandi film di genere.
I primi 15 minuti sono un avvertimento per ciò che sta per accadere. Qualcosa sta per accadere, sì, ma non nel film, quanto piuttosto allo spettatore. Capiamo che Argento ci sta facendo procedere verso una trappola mentale dalla quale sarà impossibile fuggire via, ci sta ingabbiando all'interno dell'Accademia di danza ed è come se ci stesse costringendo a tenere gli occhi ben aperti per assistere allo spettacolo che sta per aver luogo.
E "Suspiria" è davvero uno spettacolo, per gli occhi e le orecchie.
La fotografia è magistrale: grazie alla collaborazione tra Dario Argento e Luciano Tovoli si dà vita ad un'atmosfera da incubo, con alternanza di colori forti (da un rosso che richiama palesemente il sangue, ad un verde colmo di follia) e giochi di ombre inquietanti.
Alle orecchie, invece, arriva maestosa la colonna sonora dei Goblin, che ci accompagna in ogni momento e riesce a sedimentarsi nel cervello dello spettatore anche nei brevi momenti di silenzio. Straordinaria.
Altro punto forte del film, ma non occorrerebbe neanche specificarlo, è la regia. Argento muove la macchina da presa con maestria, in maniera tale da farci immergere lì dove si trovano i protagonisti e facendoci respirare l'aria claustrofobica che loro stessi sono chiamati a sopportare. Si alternano primi piani che inquadrano visi colmi di pazzia mista a orrore, a inquadrature che fanno capire come qualcosa non stia andando per il verso giusto, senza però che si riesca a capire cosa sia. Presenze, sospiri, urla e passi nel silenzio. Tutto sembra concorrere a nascondere qualcosa di oscuro, malato, folle. In alcuni momenti ci sembra di vedere o sentire qualcosa, ci prepariamo psicologicamente al peggio e proprio in quel momento Argento svia l'attenzione dello spettatore. Dopodichè, quando capisce che ci siamo rilassati quel tanto che basta per poterci colpire in modo inaspettato, lo fa senza pietà. Il suo è un gioco con la psiche dello spettatore ed è un gioco che riesce meravigliosamente a vincere.
In definitiva "Suspiria" è un film da conoscere, da guardare e riguardare. Una pellicola che ha segnato il Cinema italiano e che deve rappresentare un cardine imprescindibile per chi, in futuro, vorrà tornare a cimentarsi con il genere.
Personalmente sono dell'opinione che se l'Italia è stata maestra dell'horror nei decenni passati, non c'è alcun motivo di pensare che non si possa ritornare a dettare legge.
Siamo stati Maestri e Argento è stato uno dei grandissimi Maestri.
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giulio andreetta
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domenica 23 agosto 2020
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capolavoro assoluto
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Capolavoro senza se e senza ma del grande Dario Argento. La realizzazione tecnico-esecutiva della pellicola è talmente ben curata che in alcuni punti sembra di trovarsi di fronte ad un film di Stanley Kubrick, almeno questa è stata la mia impressione. Il paragone con Shining infatti a me è sorto spontaneo. La narrazione, benché semplice, è sviluppata con arguzia e intelligenza, e gli attori sono realmente partecipi emotivamente del loro personaggio. Anche la musica è bellissima: vi è un breve tema musicale che rimane in mente e che abbinato alle immagini orrorifiche assume una connotazione alquanto spaventosa per lo spettatore.
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Capolavoro senza se e senza ma del grande Dario Argento. La realizzazione tecnico-esecutiva della pellicola è talmente ben curata che in alcuni punti sembra di trovarsi di fronte ad un film di Stanley Kubrick, almeno questa è stata la mia impressione. Il paragone con Shining infatti a me è sorto spontaneo. La narrazione, benché semplice, è sviluppata con arguzia e intelligenza, e gli attori sono realmente partecipi emotivamente del loro personaggio. Anche la musica è bellissima: vi è un breve tema musicale che rimane in mente e che abbinato alle immagini orrorifiche assume una connotazione alquanto spaventosa per lo spettatore. Non si dimentichi, poi, che questo film è del 1977, e all'epoca di certo il pubblico non era abituato a simili prodezze espressive. Indubbiamente con tale pellicola Argento si dimostra un vero maestro del brivido, al pari di Hitchcock, di Kubrick, ed è spesso citato anche come riferimento da Quentin Tarantino, la cui poetica mi pare, sotto alcuni aspetti, assimilabile a quella del regista italiano. Dal punto di vista della scenografia, dominano colori accesi, come un rosso veramente intenso, e alcune scene si memorizzano nella mente dello spettatore anche a causa della stupenda e immaginifica fotografia.
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luca g
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venerdì 4 ottobre 2024
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... fu un film bellissimo, non posso dirne male
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Un conto è quel che si poteva giudicare allora, un conto è quel che si può dire adesso;
a quei tempi si riconobbe che il film era suggestivo ben diretto ma non era un capolavoro, quelli ...son ben altri e si vanno a trovare in America negli anni trenta, quaranta, ...o nei primi sessanta con Mario Bava,
ma oggi, che il cinema non c'è più, l'unica cosa bella inventata dacché esiste l'umanità, un film così è un capolavoro ... per tutto lo schifo che si vede alla televisione, che non guardo assolutamente più da almeno .... vent'anni; gli spot rovina del cinema;
ricordo che nell'estate dell'80 tornai a vederlo perchè .
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Un conto è quel che si poteva giudicare allora, un conto è quel che si può dire adesso;
a quei tempi si riconobbe che il film era suggestivo ben diretto ma non era un capolavoro, quelli ...son ben altri e si vanno a trovare in America negli anni trenta, quaranta, ...o nei primi sessanta con Mario Bava,
ma oggi, che il cinema non c'è più, l'unica cosa bella inventata dacché esiste l'umanità, un film così è un capolavoro ... per tutto lo schifo che si vede alla televisione, che non guardo assolutamente più da almeno .... vent'anni; gli spot rovina del cinema;
ricordo che nell'estate dell'80 tornai a vederlo perchè ...che bello a quei tempi ...d'estate proiettavano i film 'risalenti',
appena entrato all'ultimo spettacolo...sentire il motivo dei goblins e provare emozione, entusiasmo, eccitazione ...come se entrassi in un altro mondo...
ma questo era il cinema inutlle cercarvi significati simbolici, o altri, il cinema era significato in sé e per sé, si guardava se nell'animo s'accendeva qualcosa il film era un'opera d'arte, era un principio generale della giurisprudenza penale, statuito in tante sentenze, in particolare ben espresso a riguardo dei 'racconti di canterbury', i giudici della corte d'appello di Napoli assolvevano P. perché il fatto non sussisteva;
non credo ... mmmm ...che D si chiudesse a studiare i film classici, non mi pare,
S. ha un suo fascino particolare, D s'infischia in modo totale di una qualche parvenza di logica, credibilità, Kezich gli aveva chiesto di essere un pò più 'persicui' dopo PR ma lui qui manda tutta la narrazione tradizionale nella spazzatura,
Susanna Javiocoli, Barbara Magnolfi, Flavio Bucci, Stefania Casini, fan tutti la classica brutta fine dei film di D - son lì che stan facendo una cosa, in genere in camera loro, a un tratto si vede una mano che li/e afferra e ...giù una serie di efferatezze, violenze, sangue - ma almeno in PR si poteva pensare che c'era il 'misterioso assassino' ma qui non si capisce assolutamente perché qualcuno abbia ucciso i predetti; tal quale nei western, si sparava sparava qualcuno ci rimetteva la pelle ma perché non importava; ma non si sa nemmeno chi sia a farli fuori, non c'è un pazzo che va in giro a uccidere, chi uccide la Terza Madre??
la vicenda ha ben poco senso, c'è un demonio nella scuola, ma è un demonio che uccide perchè? dovrà avere un motivo;
classico di D le situazioni extrathriller sono senza senso, D non rappresenta nemmeno un minimo sindacale di psicologia, mi fa un pò ridere Scarpa che visita la Harper moribonda e le dice 'un bicchiere di vino rosso a ogni pasto ...sù forza stai benissimo'; D era talmente sicuro di far colpo che s'infischiava;
quel che mi colpisce dei film di D è la mancanza quasi totale dell'erotismo tranne in 'quattro mosche...' con Brandon e Franchine ... eh il cognome ... Rachette nella vasca da bagno;
in S. manca nella maniera più chiara uno sceneggiatore, proprio qui dove Zapponi sarebbe stato decisivo;
e qui entriamo nel drammatico, della vita reale però;
dopo PR la Daria Nicolodi scrisse il soggetto di S e col regista stese la sceneggiatura D era uno sceneggitatore, scrisse 'oggi a me domani a te' 'un esercito di 5 uomini' ch'era sempre la solita storia, e poi 'c'era una volta il w' ma Sergio buttò fuori lui e Bertolucci e richiamò Donati,
ma Daria era un'architetta di Firenze, aveva studiato pittura in germania, D l'aveva fermata in via del Corso...
D cercava un distributore negli stati uniti ma gli americani volevano che la protagonista del film fosse americana e allora D scelse la H inespressiva come poche una beniamina del clan Allen e scaricò N la quale perse il soggetto e la carriera...
una mattina all'aeroporto di Fiumicino i cani antidroga della GDF si avventarono su una busta spedita da Francoforte, all'interno della quale c'era cocaina 'di ottima qualità', sulla busta c'era scritto "A DARIO ARGENTO C/O SIG.RINA DARIA NICOLODI, VIA ... N. ..., XXXXX ROMA',
poco dopo i finanzieri erano a casa di ciascuno - il legame era finito - 'lei in casa ha qualcosa?' 'no, e che devo avere? ' 'è sicuro?' ... non stavano scherzando, non era più un film... interrogati furono portati lei a Rebibbia lui a Regina Coeli, dopo circa 48 ore furono scarcerati entrambi, gli avvocati quando paghi sono molto motivati, usciti erano veramente provati, ... il carcere che cosa terribile dev'essere;
furono prosciolti la coca era per uso personale;
ma dopo un pò il magistrato interrogò di nuovo la N e ... chiese che venisse riarrestata, chi aveva spedito la busta?
sicuramente una persona che voleva far del male, sicuramente una persona che doveva conoscere benissimo entrambi, altrimenti i finanzieri non sarebbero andati sul sicuro con gli ordini di cattura già firmati;
D (N) disse il PM non sopportava che D (A) l'avesse trattata in quel modo, la lettera l'aveva fatta spedire lei accettando il rischio di essere coinvolta...
'terribile la furia del vento la forza del mare ma più terribile di tutto è la donna'...
poi finì tutto ... ehhh gli avvocati;
e io pensai che la vita è un qualcosa di brutto e cattivo, in cui alla fine le cose van sempre male.
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carlo75
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giovedì 4 settembre 2025
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l'arte della paura: "suspiria", un viaggio nell'incubo e nella seduzione del male.
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"Suspiria" di Dario Argento e' un capolavoro del cinema horror italiano. Il film e' un viaggio onirico e allucinatorio in una scuola di danza, e Suzy Bannister, la protagonista, scopre che qualcosa di terribile si nasconde al suo interno. La scuola sembra un luogo di perfezione e bellezza, ma in realta' e' un covo di stregoneria e morte. La regia di Argento e' caratterizzata da un uso innovativo del colore e della luce, che crea un'atmosfera inquietante e soggiogante. Le immagini sono dense di significato e simbolismo, con un uso di colori vivaci e intensi che accentuano la sensazione di disagio e paura. Il film e' pieno di riferimenti alla cultura e alla storia dell'arte, e la sua estetica e' influenzata dall'arte surrealista e dal cinema expressionista.
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"Suspiria" di Dario Argento e' un capolavoro del cinema horror italiano. Il film e' un viaggio onirico e allucinatorio in una scuola di danza, e Suzy Bannister, la protagonista, scopre che qualcosa di terribile si nasconde al suo interno. La scuola sembra un luogo di perfezione e bellezza, ma in realta' e' un covo di stregoneria e morte. La regia di Argento e' caratterizzata da un uso innovativo del colore e della luce, che crea un'atmosfera inquietante e soggiogante. Le immagini sono dense di significato e simbolismo, con un uso di colori vivaci e intensi che accentuano la sensazione di disagio e paura. Il film e' pieno di riferimenti alla cultura e alla storia dell'arte, e la sua estetica e' influenzata dall'arte surrealista e dal cinema expressionista. La trama e' complessa e stratificata, con una serie di eventi che si susseguono in modo apparentemente caotico, ma che alla fine rivelano una logica interna profonda. La critica alla societa' patriarcale e' evidente nella rappresentazione delle donne costrette a conformarsi a certi standard di bellezza e comportamento, e dove la ribellione e' punita. La femminilita' e' anche esplorata nella sua relazione con la morte e la trasformazione, con le streghe che rappresentano una forza potente e incontrollabile. Il film sembra anche condurre la protagonista in un viaggio nell'inconscio, dove e' costretta a confrontarsi con le sue paure e i suoi desideri piu' profondi. La colonna sonora e' un perfetto complemento alla atmosfera visiva, con suoni distorti e dissonanti che accentuano la sensazione di tensione e paura. "Suspiria" e' un film che non puo' essere definito solo come un horror, ma come un'opera d'arte che esplora temi profondi e complessi. Secondo me il migliore film di Dario Argento.
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nicolòmatta
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venerdì 9 aprile 2010
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suspiria
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Una ballerina americana, Susy Benner, si reca a Friburgo per completare gli studi di danza classica in un'accademia che ha sede nella stessa casa dove abitò Erasmo da Rotterdam e si trova da subito in un'atmosfera macabra: la stessa notte del suo arrivo, infatti, una ragazza che frequenta la stessa scuola è uccisa tragicamente e con lei un'amica. Il duplice omicidio è il primo di strani fatti che accadono in sequenza, uno dopo l'altro, in un climax di orrore e tensione: l'infestazione dell'accademia di uno sciame di orrendi insetti, la morte violenta di un pianista cieco, sbranato a morte dal suo cane, e infine quella di Sara, un'amica ficcanaso di Susy che sospetta che il mistero della scuola sia collegato alla pratica della stregoneria.
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Una ballerina americana, Susy Benner, si reca a Friburgo per completare gli studi di danza classica in un'accademia che ha sede nella stessa casa dove abitò Erasmo da Rotterdam e si trova da subito in un'atmosfera macabra: la stessa notte del suo arrivo, infatti, una ragazza che frequenta la stessa scuola è uccisa tragicamente e con lei un'amica. Il duplice omicidio è il primo di strani fatti che accadono in sequenza, uno dopo l'altro, in un climax di orrore e tensione: l'infestazione dell'accademia di uno sciame di orrendi insetti, la morte violenta di un pianista cieco, sbranato a morte dal suo cane, e infine quella di Sara, un'amica ficcanaso di Susy che sospetta che il mistero della scuola sia collegato alla pratica della stregoneria. Lo psichiatra che curava Sara e un esperto di occultismo rivelano a Susy che la scuola venne fondata da una strega, Helena Marcos, come copertura per le sue attività di magia nera. La ragazza si avvicina sempre di più all'orribile verità. Il mito delle Tre Madri infernali del libro "Suspiria de Profundis" di Thomas De Quincey è riletto da Dario Argento in una trilogia (che proseguirà nell'80 con "Inferno" e nel 2007 con "La terza madre") in cui, per la prima volta, il regista di "Profondo Rosso" abbandona il giallo per l'horror soprannaturale. Sceneggiato con Daria Nicolodi, il film è un delirio del gotico mitteleuropeo, violento e carico di personaggi e situazioni inquietanti che forse ne fanno il più riuscito, almeno nel compito di "fare paura", dei film di Dario Argento. Il merito è anche della colonna sonora dei Goblin (Claudio Simonetti & co.) che risulta tanto efficace quanto fastidiosa, delle scenografie di Giuseppe Bassan e della fotografia di Luciano Tovoli in Technicolor, con l'esaltazione del colore rosso. Quanto agli interpreti, Jessica Harper, reduce da "Il fantasma del palcoscenico" di Brian De Palma, è bravissima nel rendere il senso di spaesamento della protagonista in un ambiente tetro e a lei ostile; la passione di Argento di richiamare in azione le vecchie leve del cinema in ruoli nerissimi, come la Clara Calamai di "Profondo rosso", si conferma qui con le parti più atipiche nella loro carriera di Alida Valli e di Joan Bennett. Tremate, tremate, le strege son tornate. E torneranno ancora, dato che è in programma un remake di "Suspiria" prodotto negli USA, dove il film di Argento è tra i più amati del genere horror.
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alvaronefan87
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venerdì 16 novembre 2007
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primo capitolo della trilogia delle "tre madri".
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Primo capitolo della trilogia delle Tre Madri che si conclude con l'omonima pellicola uscita nelle sale. Susy Bannon, una ragazza americana giunge in un'accademia di danza a Friburgo, al suo arrivo si verificheranno crudeli e inspiegabili delitti e alla fine scoprira' che l'accademia fu' fondata da Helena Markos, una strega definita "la regina nera"... Come ha scritto Il Morandini 2007 nella recensione, in questo lungometraggio Dario fa a meno della logica narrativa il che fa avere qualche dubbio allo spettatore come per esempio l'improvvisa agressione alla gola di Daniel da parte del proprio cane, il film ha sempre un ritmo lento prima che inizi il consueto omicidio, la musica mi è sembrata monotona visto che ogni 2 X 3 si sente il noto ossessivo tema dei Goblin, il finale è ridicolo (per di piu' è stato tagliato un bel po'), come in "Phenomena" non viene svelato il movente degli omicidi e la pellicola finisce con la telecamera che inquadra per un paio di secondi una finestra che poi far apparire finalmente la parola "FINE" comunque sempre rivolta verso di essa, i titoli di coda non appaiono neache.
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Primo capitolo della trilogia delle Tre Madri che si conclude con l'omonima pellicola uscita nelle sale. Susy Bannon, una ragazza americana giunge in un'accademia di danza a Friburgo, al suo arrivo si verificheranno crudeli e inspiegabili delitti e alla fine scoprira' che l'accademia fu' fondata da Helena Markos, una strega definita "la regina nera"... Come ha scritto Il Morandini 2007 nella recensione, in questo lungometraggio Dario fa a meno della logica narrativa il che fa avere qualche dubbio allo spettatore come per esempio l'improvvisa agressione alla gola di Daniel da parte del proprio cane, il film ha sempre un ritmo lento prima che inizi il consueto omicidio, la musica mi è sembrata monotona visto che ogni 2 X 3 si sente il noto ossessivo tema dei Goblin, il finale è ridicolo (per di piu' è stato tagliato un bel po'), come in "Phenomena" non viene svelato il movente degli omicidi e la pellicola finisce con la telecamera che inquadra per un paio di secondi una finestra che poi far apparire finalmente la parola "FINE" comunque sempre rivolta verso di essa, i titoli di coda non appaiono neache... Comunque il film mi ha fatto un bel po' ridere per le battute dei personaggi femminili e mi è piaciuto lo stesso anche se preferisco lo stesso "Phenomena" nonostante quest'ultimo sia ancora piu' violento e sanguinario...
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[+] alvarone non ci hai capito un cazzo
(di pink floyd)
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