La Breillat esordisce adattando il suo romanzo"Le supiral".Approfittando di un momento particolare nella storia della censura in Francia,affronta i temi suoi tipici futuri(il sesso come liberazione/sottomissione,il rovesciamento degli stereotipi dell'erotismo maschile)con un estetica dello sporco e dello sgradevole tutta di Bataille,come due anni più tardi farà Cavallone per "Spell".Spesso sconcertante,ma anche confuso e prevedibile.In futuro,la scrittrice non riuscirà più a tenere a freno il ridicolo involontario(specie nei dialoghi),in particolare nel pessimo "Pornocrazia".La notevole protagonista,Alexandra,che due anni prima aveva partecipato a "Racconti immorali" di Borowczyk,non avrebbe più girato altro.