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"Patrroclooo!... e il soldato Camillon, grnade, grosso e frescone"(Mariano Laurenti, scritto da Francesco Milizia,e Franco Mercuri, 1974). Storia di un ladro che cambia identità con passaporto falso, per espatriare in Portogallo, ma, fermato in aeroporto a Roma, deve fare il soldato nella zona di Bari(si presume), dato che la sua nuova identità prevede gli"obblighi di leva". Naja dura, ma allietata dalla presenza di una bella ragazza, che dovrà impalmare-ma, tornato a Roma, a matrimonio avvnewuto, dovrà rifare la naja avendo riassunto la vecchia identità. Di nuovo con lo stesso sergente e lo psichiatra pazzo che urla"Patroclooo!". La canzone, insomma, si ripete...Il film; a dire il vero, non è che una successione di sketches, più o mneo riusciti, tra Pupo de Luca (the sergent)e il soldato di lava Camillone alias Salvatore Buschetta. Gli va bene con i colleghi"najoni", abbastanza male(bene, in realtà)con il sergente, che riesce a "fare fesso", rimedia molti schiaffi da parte del padre della sua"bella", sempre rimane l'urlo di Arbore-Boncompagni che, per"Alto Gradimento", avevano inventato il personaggio, erede"debole"del teatro dell'assurdo che grida"Patroclooo!", approdato, forse anche incidentalmente in TV, ma soprattutto sul grande schermo con questo"film"che comunque riserva qualche sketch esilarante come quando il protagonista(un Pippo Franco in gran forma)deve imrprovvisarsi barbiere, data che questa era la professione di "Bruschetta", appunto. Decisamente simpatica l'invenzione, resa molto bene dall'ora compianto Giorgio Bracardi, che allietava le escursioni radifoniche di chi, come chi scrive, passava le giornate solo studiando. C'è poi il tema della naja(particolarmente adeguato alla bisogna il nome dello sceneggiatore Francesco Milizia, ovviamente...), tema al quale il cinema comico made in Italy aveva dedicato molto spazio, essendo un ver incubo per chi era di leva all'epoca(chi scrive questa nota, espulso per insujfficienza toriacica, non subì l'inutile sospensione da lavoro e studuio per un anno, ma chi "c'era"ne racconta di cotte e di crude, talora anche a livello di malversazioni alimemtari, quasi di frodi etc.), Francamente debole come film, rivela tuttavia la verve di Pippo Franco, eroe del cabaret e di certe canzoncine surreali("àmore bàmabina no, non piangére)che avrà un certo futuro cinematografico anche in virtù di un fisico non"adonico"ma particolare. ". Tra gli altri(le altre)intepreti, un Maurzio Mattioli irriconoscibile, Laura Troschel, Luciana Turina, Renzo Marignano e Adriana Facchetti, ma il duo Franco- De Luca è quello che rimane più "impresso", sempre tenendo conto che ci troviamo tra i cascami del cinema comico anche dell'epoca, vista la scarsa inventiva degli sceneggiatori. Passato da tempo"in cavalleria", il film torna, periodicamente, come "riempitivo"nelle programmazioni televisive che hanno loro tempi determinati e propongono un'alternanaza di film"classici"o comunque di notevole importanza e film"routinari", tra ci questo è da annoverare come simpatico esempio di un cinema che oggi si ripropone con modalità totalemnte diverse o non si ripropone per nulla. El Gato
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