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figliounico
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lunedì 12 giugno 2023
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l'inizio di una saga
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Romolo Guerrieri nel 1973 inizia la lunga serie dei film dedicati alla polizia degli anni ’70, da La polizia ha le mani legate a Napoli e Roma violenta, etc., che avrebbero fatto da contrappunto a l’Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto di Petri, sostituendo alla figura discutibile del funzionario ambiguo ossessionato dal potere quella del commissario onesto destinato ad uno scontro titanico contro la società e le istituzioni corrotte, in una parola, all’antieroe, quasi in forma compensativa, si sostituisce l’eroe positivo alla Maigret. La magnifica interpretazione di Enrico Maria Salerno, affiancato da un giovanissimo Giuseppe Pambieri ed il prezioso cameo di uno dei grandi caratteristi del cinema italiano, Memmo Carotenuto, nella parte del ladro d’altri tempi, detto il barone, rendono ancora godibile una pellicola che sconta lo stereotipo creatosi successivamente con la saga del commissario integerrimo e solitario contro una società malata, personaggio parodiato profeticamente un decennio prima da Steno con Totò contro i quattro del 1963.
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dandy
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venerdì 8 ottobre 2021
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la polizia non è al servizio di ogni cittadino...
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Poliziottesco di inizio genere prima del culmine raggiunto negli anni seguenti.Svolgimento e personaggi sono quelli che diventeranno tipici,ma rispetto ai toni più scanzonati all'americana dei film che verranno qui si respira più aria da noir francese.Il ritratto della Genova ingrigita e il pessimismo di fondo fanno il loro effetto,col commissario testardo ma tutt'altro che "di ferro"(un ottimo Salerno),disprezzato dal figlio che sta con Lotta Continua,e costretto a confrontarsi con i superiori burocratici ma anche con la corruzzione che raggiunge le persone più impensabili intorno a lui.Pochi inseguimenti,ma numerosa la violenza(notevole il pestaggio muto nel prologo)e il finale giustizialista è più originale del solito.
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Poliziottesco di inizio genere prima del culmine raggiunto negli anni seguenti.Svolgimento e personaggi sono quelli che diventeranno tipici,ma rispetto ai toni più scanzonati all'americana dei film che verranno qui si respira più aria da noir francese.Il ritratto della Genova ingrigita e il pessimismo di fondo fanno il loro effetto,col commissario testardo ma tutt'altro che "di ferro"(un ottimo Salerno),disprezzato dal figlio che sta con Lotta Continua,e costretto a confrontarsi con i superiori burocratici ma anche con la corruzzione che raggiunge le persone più impensabili intorno a lui.Pochi inseguimenti,ma numerosa la violenza(notevole il pestaggio muto nel prologo)e il finale giustizialista è più originale del solito.Soggetto di Mario Cecchi Gori e musiche di Louis Bacalov.All'uscita fece il solito miliardo di incasso,ma col tempo è stato messo ingiustamente da parte,perchè è più incisivo e meno scontato di altri futuri film di genere molto più rinomati.
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adriano lotito
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sabato 21 giugno 2008
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poliziottesco ben diretto e ben interpretato
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Romolo Guerrieri è stato ingiustamente sottovalutato dalla critica italiana anche se è uno dei primi grandi autori di poliziotteschi. Negli anni Settanta ha realizzato opere non di poco conto passate completamente in sordina. "La polizia è al servizio del cittadino?" è una dimostrazione della sua capacità e della sua artigianalità: un poliziesco che lascia l'amaro in bocca e in cui la critica sociale si unisce perfettamente a delle sccene d'azione ben dirette e a dei dialoghi che riescono a non essere banali (e questo è già tanto in un film del genere). Sicuramente il buon risultato del film è anche merito del divo Enrico Maria Salerno, uno dei mostri sacri del cinema italiano in grado di regalarci una performance intensa e misurata nei panni del Commissario Sironi.
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Romolo Guerrieri è stato ingiustamente sottovalutato dalla critica italiana anche se è uno dei primi grandi autori di poliziotteschi. Negli anni Settanta ha realizzato opere non di poco conto passate completamente in sordina. "La polizia è al servizio del cittadino?" è una dimostrazione della sua capacità e della sua artigianalità: un poliziesco che lascia l'amaro in bocca e in cui la critica sociale si unisce perfettamente a delle sccene d'azione ben dirette e a dei dialoghi che riescono a non essere banali (e questo è già tanto in un film del genere). Sicuramente il buon risultato del film è anche merito del divo Enrico Maria Salerno, uno dei mostri sacri del cinema italiano in grado di regalarci una performance intensa e misurata nei panni del Commissario Sironi. Anche il cast comprimario non delude e spicca tra i numerosi attori di contorno anche il giovanissimo Alessandro Momo, grande promessa del cinema nostrano morto purtroppo in tenera età. Musiche belle realizzata dal maestro Luis Bacalov, l'autore della leggendaria colonna sonora di "Milano calibro 9" dell'anno precendente. Insomma, "La polizia è al servizio del cittadino?" non delude i fan del poliziottesco ma neanche il normale pubblico. Da vedere.
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(di zen)
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