luca g
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venerdì 20 settembre 2024
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l''eroe dei fagioli vs. l''eroe di ford
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Non ce n'è uno che capisca un'acca di questo film, gente che sciorìna una montagna di sciocchezze,
o uno è stato ragazzo nei 5 anni in cui vi fu il western italiano o non capirà mai un tubo,
o uno ha amato questi film al punto che pur di andarli a vedere se ne fregava di studiare, di andare a giocare a pallone, di darsi da fare con qualche ragazza e allora può essere un vero westerner spaghetti al pomodoro oppure non può sapere niente di questi film che non andavano capiti ma sentiti;
Gastaldi può dire quel che vuole ma io ho letto qualche anno fa un'intervista di L. ad un giornale francese (qui in rete) in cui al giornalista, che lo incalzava, ammetteva che il 'mio nome.
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Non ce n'è uno che capisca un'acca di questo film, gente che sciorìna una montagna di sciocchezze,
o uno è stato ragazzo nei 5 anni in cui vi fu il western italiano o non capirà mai un tubo,
o uno ha amato questi film al punto che pur di andarli a vedere se ne fregava di studiare, di andare a giocare a pallone, di darsi da fare con qualche ragazza e allora può essere un vero westerner spaghetti al pomodoro oppure non può sapere niente di questi film che non andavano capiti ma sentiti;
Gastaldi può dire quel che vuole ma io ho letto qualche anno fa un'intervista di L. ad un giornale francese (qui in rete) in cui al giornalista, che lo incalzava, ammetteva che il 'mio nome....' l'aveva diretto tutto lui, non la panzana che diresse 'due scene';
l'idea di base di L. era di contrapporre l'eroe dei fagioli all'eroe di Ford, Kezich su Panorama scrisse una recensione che prendeva molto sul serio questo film e disse che vi erano rappresentati i migliori anni della vita di chi usciva dalla guerra, l'atteggiamento irriverente alla Sordi del kansas city, e il protagonista dei western americani teso all'avvenire agli ideali pionieristici l'eroe nobilissimo di 'sfida infernale';
senonché L. per farlo interpretare a Hill dovette inserire nel film le scazzottate demenziali del predetto, il signorino 'don matteo' pare - lessi così- prendesse L. (ire) (1.000.000.000 + 500.000.000) per fare quegli schifi demenziaii di trinità...nel 71 !!!;
ma L. non volle firmare il film, forse per orgoglio, uno come lui, dirigere Hill, Trinità???
ne derivò dunque un ibrido che però fuzionava alla grande, Canby scrisse che 'althouh this movie is a little bit too schematic for an american, it's really very entairtening'... un complimento bellissimo, non lessi mai che Canby avesse scritto così di un film made in Usa;
si capiva benissimo che il film era di L., così come una poesia di un poeta può essere scritta solo da quel poeta;
la sequenza dal barbiere, quella al cimitero in cui Hill legge i nomi sulle croci e arriva a quella del fratello di F. e scatta la musica fantastica di M. e sul volto di F. appare il dolore e poi 'no, tu adesso rimani qui tra i tuoi fra i tuoi amici indiani ... che succede ragazzo ti manca la platea ...' queste le poteva fare solo Sergio... quanto mi entusiasmavano, fosse venuta miss universo a dirmi ti amo me ne sarebbe importato nulla; ma se ne accorgeva anche chi conosceva poco il cinema, diceva subito 'ma questo è Sergio Leone!!!!'
il buon Valerii era impossibile che potesse dirigere così, 'i giorni dell'ira' 'il prezzo del potere' son buoni western ma il Maestro era un altro pianeta fra l'altro le musiche non erano nemmeno di M.;
nelle locandine del film c'era qualcosa che non quadrava 'da un'idea di S.L., Hill Fonda diretti da T.V.' non succedeva nei film il nome del regista doveva essere ben chiaro, il film ebbe successo, al termine delle 1 incassò sul miliardo e mezzo ma i film di Terence per prendere quella cifra andavano sopra i 2;
quando lo vidi il 23 dicembre del 73 all'Arena del sole di Bologna mi piacque ma ero triste, oramai il western italiano era finito,
mi dispiacque la sequenza finale del 'mucchio' in cui i banditi saltano in aria ma le immagini vengono bloccate e virate in seppia, i banditi che arrivano in massa era ripresa dal finale di 'Faccia a faccia' in cui Milian e Volontè aspettano soli di fronteggiare un 'branco' di cento cavalieri;
che poi il film finisse col dito di H. nel ... del bandito ... beh lo trovo un pò volgare, unbelievable che gli americani abbiano sorvolato;
e ora a distanza di una vita penso che tutto l'errore e ll dramma di L. fu di disprezzare il western che egli stesso aveva inventato, in cui rifulse il suo genio;
van Cleef intervistato da Corrado alla domanda 'quali sono migliori, i western americani o quelli italiani?' rispose 'sono diversi', una risposta bellissima che dava una ragion d'essere a un genere che fu disprezzato, dava una dignità a questi film, che poi salvarono il cinema itaiiano nella crisi in cui era finito;
io, tornassi indietro, non vorrei più vederli: li amavo troppo.
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celadus
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venerdì 15 aprile 2022
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il mio western preferito
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Che dire di questa meravigliosa e romantica favola western?
Innanzitutto che è uno dei miei film preferiti e l'unico western che mi sia rimasto nel cuore fin dall'infanzia: se alcuni film mitizzati in gioventù oggi risultano deludenti ed obsoleti, questo è sempre bellissimo, emozionante ed eterno.
Un pò come Lo Squalo, quando lo danno in tv non riesco a non guardarlo dall'inizio alla fine.
Romantico e filosofico piuttosto che divertente, anche se alcune buffonate alla Trinità non mancano, ha un'ironia intelligente che strappa un sorriso, con una fotografia, regia e sceneggiatura spettacolari come gli interpreti, anche quelli all'apparenza secondari.
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Che dire di questa meravigliosa e romantica favola western?
Innanzitutto che è uno dei miei film preferiti e l'unico western che mi sia rimasto nel cuore fin dall'infanzia: se alcuni film mitizzati in gioventù oggi risultano deludenti ed obsoleti, questo è sempre bellissimo, emozionante ed eterno.
Un pò come Lo Squalo, quando lo danno in tv non riesco a non guardarlo dall'inizio alla fine.
Romantico e filosofico piuttosto che divertente, anche se alcune buffonate alla Trinità non mancano, ha un'ironia intelligente che strappa un sorriso, con una fotografia, regia e sceneggiatura spettacolari come gli interpreti, anche quelli all'apparenza secondari.
Se devo immaginare un giovane cow-boy pistolero, il primo che mi viene in mente è "Nessuno" Terence Hill, non ce ne è proprio per ..., un pò âgée? Jack Beuregard.
Alcune scene sono da leggenda e rimangono in testa per sempre:
"Nessuno" che si presenta al suo mito mangiando dalla padella con a tracolla la bomba che ticchetta.
La scena della toilette con il capotreno impacciato che non riesce nei suoi bisogni.
La storia e la morale dell'uccellino nella cacca.
La scena dei bicchieri di whisky sempre più piccoli da colpire al volo, poi viene sete.
Quattro colpi un buco solo.
Uno contro centocinquanta che cavalcano e sparano come fossero mille.
Se siamo in due li accerchiamo.
I panorami mozzafiato dallo stupendo cimitero indiano, distanze sconfinate ed affascinanti di aridità, visioni che portano il bambino che è in noi a vedere un mondo così lontano e diverso, come in un sogno.
Un film che rimane nel cuore per ciò che di profondo comunica, il romanticismo di una vita, così come le musiche ed il leitmotiv di Morricone che incornicia tutto che meglio di così non si può, lo fischietto ancora e spesso, dopo molti lustri è sempre un refrain ricorrente.
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leon_alucard
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sabato 24 luglio 2021
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due grandi attori, ma che scarsa scenografia!
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Non voglio criticare l'idea, ne gli attori, ma è impossibile che non abbiate notato la mancanza di idee nel film.
Per raggiungere una durata minima del film hanno reso alcune scene molto più lunghe del normale, tanto da far venire il nervoso "ok, adesso basta però"
Se andate a controllare bene, il film è composto da pochi sketch, allungati di diversi minuti. Una scenetta che di solito durerebbe 1 minuto, la fanno durare 3-4 minuti, e succede spesso. Mi sembra abbastanza evidente, basterebbe confrontare un qualsiasi film di Trinità con questo.
La scena dei bicchieri, quella degl ischiaffoni alla stazione, stesso la scena finale della sparatoria, traparentesi quasi tutte con Terence Hill, secondo me Fonda costava troppo per utilizzarlo per più scene, ma non potevano nemmeno inventarsi tante scene con solo Terence.
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Non voglio criticare l'idea, ne gli attori, ma è impossibile che non abbiate notato la mancanza di idee nel film.
Per raggiungere una durata minima del film hanno reso alcune scene molto più lunghe del normale, tanto da far venire il nervoso "ok, adesso basta però"
Se andate a controllare bene, il film è composto da pochi sketch, allungati di diversi minuti. Una scenetta che di solito durerebbe 1 minuto, la fanno durare 3-4 minuti, e succede spesso. Mi sembra abbastanza evidente, basterebbe confrontare un qualsiasi film di Trinità con questo.
La scena dei bicchieri, quella degl ischiaffoni alla stazione, stesso la scena finale della sparatoria, traparentesi quasi tutte con Terence Hill, secondo me Fonda costava troppo per utilizzarlo per più scene, ma non potevano nemmeno inventarsi tante scene con solo Terence.
A me piacciono questi film, ma non potete venirmi a dire che non notate questa forzatura, e forse anche mettere sacro e profano insieme non ha funzionato tanto, parla della staffetta tra Terence e Fonda, ma Terence non ha più fatto film western dopo di questo, tranne 20 anni dopo, ma ovviamente di filone diverso.
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[+] comprensione zero
(di luca g)
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dandy
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sabato 2 maggio 2020
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nessuno spara meglio di lui....
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Dopo "Una ragione per vivere e una per morire",il regista torna a mescolare western serio e toni ciaciaroni inaugurati con "Lo chiamavano Trinità".E se nel film precedente c'era Bud Spencer qui tocca a Terence Hill.Il progetto originale era di Sergio Leone,che produce e co-dirige alcune sequenze dopo le innumerevoli manomissioni al copione originale,che prevedeva la versione western dell'Odissea(da cui il nome del protagonista).Di fatto il film è una rifflessione scanzonata con qualche tocco malinconico sul tramonto dei vecchi miti e la necessità di uscire di scena in grande stile,che viene dritta dai film di Leone.E si omaggia ampiamente anche il western americano,Ford e soprattutto Sam Peckinpah(i rallenti,la sequenza del treno,la gang soprannominata "il mucchio selvaggio")di cui viene letto il nome su una tomba.
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Dopo "Una ragione per vivere e una per morire",il regista torna a mescolare western serio e toni ciaciaroni inaugurati con "Lo chiamavano Trinità".E se nel film precedente c'era Bud Spencer qui tocca a Terence Hill.Il progetto originale era di Sergio Leone,che produce e co-dirige alcune sequenze dopo le innumerevoli manomissioni al copione originale,che prevedeva la versione western dell'Odissea(da cui il nome del protagonista).Di fatto il film è una rifflessione scanzonata con qualche tocco malinconico sul tramonto dei vecchi miti e la necessità di uscire di scena in grande stile,che viene dritta dai film di Leone.E si omaggia ampiamente anche il western americano,Ford e soprattutto Sam Peckinpah(i rallenti,la sequenza del treno,la gang soprannominata "il mucchio selvaggio")di cui viene letto il nome su una tomba.Come nel film precedente,e forse di più,il risultato è altalenante.Se la regia di Valerii è professionale come sempre,le parentesi cartoonesche di Hill,per quanto spassose,stridono col resto,più elegiaco.L'alleanza tra i protagonisti ha un che di forzato,e Fonda è sottotono,più di quanto il suo personaggio richieda.Ma il finale con sorpresa è azzeccato.Musiche di Ennio Morricone,che a tratti richiamano palesemente quelle di "C'era una volta il west" e citano ironicamente la "Cavalcata delle Valkirie" nelle sequenze del mucchio.Il 23enne John Landis,impossibile da riconoscere,è una comparsa nel mucchio selvaggio.Geoffrey Lewis è il capo,e il barbiere nel finale.Ufficialmente Sergio Leone diresse solamente della festa in paese,la sfida dei bicchieri e quella nell'orinatoio,in Spagna.Ma in seguito affermò di aver fatto molto di più.Grande successo all'epoca.
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belliteam
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domenica 19 aprile 2020
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spaghetti western alla morricone/leone
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Tonino Valeri ci propone uno spaghetti western con uno splendido Terence Hill (nella parte del pistolero velocissimo buffoncello) e Henry Fonda a fare il verso (in maniera piu' seriosa) al Bud Spencer di Ltrimenti ci arrabbiamo o (x rimanere in tema western) alla trilogia di trinita'.
Quando vi accingerete a guardare questo film, l'importante e' che non vogliate far raffronti con la cinematografia di Sergio Leone (il buono il brutto e il cattivo, giu' la testa) e Vi godiate questa pellicola per quella che e', rimanendo fino alla fine (uno splendido finale, questo si, molto in linea con il regista precedentemente nominato).
Capitolo a parte poi la colonna sonora, che e' parte integrante e fondamentale del film: un Morricone ispiratissimo che ha fatt
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Tonino Valeri ci propone uno spaghetti western con uno splendido Terence Hill (nella parte del pistolero velocissimo buffoncello) e Henry Fonda a fare il verso (in maniera piu' seriosa) al Bud Spencer di Ltrimenti ci arrabbiamo o (x rimanere in tema western) alla trilogia di trinita'.
Quando vi accingerete a guardare questo film, l'importante e' che non vogliate far raffronti con la cinematografia di Sergio Leone (il buono il brutto e il cattivo, giu' la testa) e Vi godiate questa pellicola per quella che e', rimanendo fino alla fine (uno splendido finale, questo si, molto in linea con il regista precedentemente nominato).
Capitolo a parte poi la colonna sonora, che e' parte integrante e fondamentale del film: un Morricone ispiratissimo che ha fatto la storia del cinema italiano
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mari h.
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mercoledì 4 dicembre 2019
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il mio nome è nessuno
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Il mio nome `e Nessuno `e un Spaghetti Western film e suo registra e Tonino Valerii. Gli actori principali sono Terenace Hill, Henry Ford e Jean Martin. Durante tutto il film questi attori hanno fatto un lavoro straordinario. La trama `e semplice ma divertente. Ho pensato che il film fosse iniziato lentamente ma diventa migliore e pi`u coinvolgente. Mi `e piaciuto molto il film. Ho pensato che fosse divertente, aveva scene d'azione senza essere pieno di spargimenti di sangue. `E un buon film per chi ama l'azione con un po di'commedia.
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marcodiclemente
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mercoledì 10 dicembre 2014
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miscela riuscita
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nigel mansell
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domenica 20 gennaio 2013
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non sarà un film di leone
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Non sarà un film di Leone... ma io non ci vedo che tutta l'epopea western di Leone... i primi piani stretti sugli occhi, gli sfondi infiniti, la musica di Morricone che con le immagini parlano da soli...
Certo complimenti a Valerii, ma l'impronta è quella di Leone, non c'è dubbio... Che posso dire, come Nessuno ha congedato il vecchio pistolero dallo west, così lui lo congedato Leone il vecchio regista.
Alcune scene sono inidmenticabili, la morale del pulcino, la scena del ferroviere ai bagni pubblici, la tristezza del vecchio pistolero... chissà se poi Nessuno rimasto solo in uno West in dissolvenza non sia diventato anche lui l'attrazione di un circo itinerante come quello di Buffalo Bill.
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Non sarà un film di Leone... ma io non ci vedo che tutta l'epopea western di Leone... i primi piani stretti sugli occhi, gli sfondi infiniti, la musica di Morricone che con le immagini parlano da soli...
Certo complimenti a Valerii, ma l'impronta è quella di Leone, non c'è dubbio... Che posso dire, come Nessuno ha congedato il vecchio pistolero dallo west, così lui lo congedato Leone il vecchio regista.
Alcune scene sono inidmenticabili, la morale del pulcino, la scena del ferroviere ai bagni pubblici, la tristezza del vecchio pistolero... chissà se poi Nessuno rimasto solo in uno West in dissolvenza non sia diventato anche lui l'attrazione di un circo itinerante come quello di Buffalo Bill... Addio vecchio West.
E' un film bellissimo, un film che puoi piacere a tutti. Mi è rimasto nel cuore sin da quando ero bambino.
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nicoladrago
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lunedì 11 giugno 2012
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mai montare due cavalli con un sedere solo
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Bella confezione, fotografia lucidissima di Ruzzolini ma spirito di patate per questa rivisitazione del mito del west, decisamente confusa e approssimata. Non credo molto plausibile che l'intenzione fosse quella di far incontrare il vecchio e nuovo western, l'americano e l'italiano. Semmai è C'era una volta il west a cui tocca fare i conti con Trinità. Infatti Fonda è solenne e trombone e Hill fa il solito Hill, cioè schiaffoni e simpatia, furbizia e infanzia. I due sembrano recitare in due film diversi e non si incontrano mai anche se son nella stessa scena Un film decisamente autoreferenziale, che strizza l'occhio solo agli addetti ai lavori e il cui umorismo appare fastidioso quando non indecifrabile.
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Bella confezione, fotografia lucidissima di Ruzzolini ma spirito di patate per questa rivisitazione del mito del west, decisamente confusa e approssimata. Non credo molto plausibile che l'intenzione fosse quella di far incontrare il vecchio e nuovo western, l'americano e l'italiano. Semmai è C'era una volta il west a cui tocca fare i conti con Trinità. Infatti Fonda è solenne e trombone e Hill fa il solito Hill, cioè schiaffoni e simpatia, furbizia e infanzia. I due sembrano recitare in due film diversi e non si incontrano mai anche se son nella stessa scena Un film decisamente autoreferenziale, che strizza l'occhio solo agli addetti ai lavori e il cui umorismo appare fastidioso quando non indecifrabile. peccato perhè il decòr è eccellente; abiti, scenografie, foto sono di prima qualità. La mano di Leone si avverte fortemente e crea un dislivello con quella dell'onesto Valerii. Ed è una mano soffocante che sta a dire "per le scene madri ce penza papà che sa tutto". Cosa successa anche a Un genio due compari, però più scalcinato e meno pretenzioso. Morricone, per la scena del mucchio selvaggio ricicla una canzone che scrisse per Tenco e che è presente su "La cuccana" di Salce. Non vale ed è un peccato perchè il tema ci sta a pennello. Insomma senza la forza dei pouerili ma onesti Trinità e il peggio della romanissima prosopopea del Leone seconda maniera
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[+] sorridere aiuta a vivere
(di no_data)
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lukytells
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giovedì 7 aprile 2011
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il mio nome è nessuno?
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è un film si scanzonato ma anche malinconico con un Fonda al suo meglio. io adoro i film western (di qualità ovviamente) e questo senza dubbio lo è. senza gli stereotipi alla Jhon Wayne, belli anche quelli, per l'amor di Dio, ma che non mostrano il "vero"volto del West, che secondo me abbiamo cominciato noi a mostrarlo; con i cows boys con i vestiti sporchi, spesso a brandelli,; magari che fanno i loro bisogni corporali. ecco questo secondo me è il vero west senza eroi, con soli uomini, magari ladri, infingardi, ma anche solo uomini, rari, ma sono quelli che contano (come dice Nessuno a Fonda in una frade del film)
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