hatecraft
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lunedì 14 marzo 2011
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quanto era gotica quella ny
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uno dei pochi casi in cui userei l'abusata critica fatta "questo film .è sopravvalutato". al di là del meritorio valore atmosferico, catturato con una fotografia un sonoro e un'accurata scelta delle scenografie, la sceneggiatura almeno nella prima parte è piuttosto legnosa e fuorviante. la scena magistrale dell'inseguimento recupera terreno tout-court, ma il film rimane piuttosto monodimensionale, non cambiando mai binario. controverso in un certo senso (e non per la tematica), ossessivamente opprimente. opinabile il risultato finale, a metà tra il poliziesco il noir e il polar.
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ambrogino
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lunedì 23 agosto 2010
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bello
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riccardo
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venerdì 7 novembre 2008
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il nuovo poliziesco
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Film che sicuramente ha influenzato (positivamente) il cinema poliziesco,, con frenetici inseguimenti lunghi pedinamenti. 3 Stelle
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freaks
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domenica 28 settembre 2008
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noioso
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ALTRA DELUSIONE! UN FILM AMPIAMENTE SOPRAVVALUTATO. LA VERITà è CHE QUESTO FILM RISULTA MEDIOCRE E CONVENZIONALE NELLO STILE E NEI TEMI. INSOMMA NIENTE DI NUOVO SOTTO IL SOLE! FRIEDKIN è UN REGISTA ASSAI MEDIOCRE CHE FORSE SAREBBE BENE CANCELLARE DEFINITIVAMENTE DALLA STORIA DEL CINEMA, BENCHè ONESTAMENTE GIà OGGI RICOPRA UN RUOLO (GIUSTAMENTE) MARGINALE.
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daniele
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domenica 7 settembre 2008
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essenziale
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il braccio violento della legge è stato una trasfusione di linfa vitale al cinema poliziesco e ci ha fatto capire che gene hackman poteva essere protagonista.vicenda scattante di un operazione di polizia che assume toni ossessivi per lo spericolato agente doyle,il film avvince in un gioco serrato di montaggio alternato reale e metaforico,come la contrapposizione tra il"cattivo"e il"buono",sfumata e volutamente ambigua.molte sono le sequenze topiche,in una pellicola dove anche la fotografia è in movimento e che ha in new york il suo paesaggio pienamente rappresentativo:depressa e irrecuperabile.lo stesso sfondo su cui il trafficante si dilegua in un finale ambiguo e non rassicurante.
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true
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giovedì 11 ottobre 2007
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avanti
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Per quanto mi riguarda e ancora oggi molto più avanti di film sul genere. Al di la della solita ambiguità, anche nelle situazioni, di stampo Friedkin.
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cineofilo92
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giovedì 26 ottobre 2006
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verso c'era una volta in america
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Un grande cult movie dal regista del celebre Esorcista: un polizesco newyorchese in cui il poliziotto fa la parte del soppresso e il criminale ha la meglio. Il criminale ha una deliziosa colazione, il poliziotto un caffè annacquato e una pizza fredda sotto la pioggia, e comunque perde sempre contro il criminale. E poi lo chiamano Il braccio violento della legge! Nella versione originale il film si chiama "The French Connection" e il personaggio di Popeye (Hackman) nella versione italiana viene ridotto a un misero Papà.
Ben diretto da Friedkin, con attori molto credibili, una colonna sonora con molti effetti sonori per far prevalere mistero e suspence, eccellente la resa sugli spettatori.
Di questo film c'è anche il numero 2, ma non è riuscito bene come questo.
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Un grande cult movie dal regista del celebre Esorcista: un polizesco newyorchese in cui il poliziotto fa la parte del soppresso e il criminale ha la meglio. Il criminale ha una deliziosa colazione, il poliziotto un caffè annacquato e una pizza fredda sotto la pioggia, e comunque perde sempre contro il criminale. E poi lo chiamano Il braccio violento della legge! Nella versione originale il film si chiama "The French Connection" e il personaggio di Popeye (Hackman) nella versione italiana viene ridotto a un misero Papà.
Ben diretto da Friedkin, con attori molto credibili, una colonna sonora con molti effetti sonori per far prevalere mistero e suspence, eccellente la resa sugli spettatori.
Di questo film c'è anche il numero 2, ma non è riuscito bene come questo.
Scene memorabili e tanta azione per un classico poliziesco americano, nonno di C'era una volta in America.
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sterpa
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sabato 6 agosto 2005
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povero kubrick...
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Ora capisco come si possa essere sentito, lui come gli straordinari interpreti ed i tecnici di Arancia Meccanica la notte degli oscar del 1971! Ben 9 statuette per una pellicola dove la caratterizzazione dei personaggi è quasi macchiettistica (sembra di leggere Diabolik), il montaggio è a volte zoppicante (vediamo camminare un attore e lo sfondo "corre" troppo avanti, oppure, nella stessa scena la luminosità cambia improvvisamente per poi riapparire com'era, un solo istante dopo). Buono il ritmo, ma sono forse troppo lunghe e noiose le sequenze di inseguimenti. Buono anche il sonoro e l'ambientazione metropolitana della New York anni 70 ( che comunque aiuterebbe qualsiasi pellicola).
Per quanto Friedkin ritragga il volto "violento" del poliziotto americano, e si ponga come potenziale regista scomodo, il suo pur bravo Gene Hackman, fa sorridere, vicino com'è più a Popeye e John Wayne, che agli ex drughi tutori dell'ordine di Kubrick; quelli sì inquetanti e scomodi per gli accademici di LA.
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(di cineofilo92)
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gianpaolo
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mercoledì 25 maggio 2005
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ha fatto "scuola"
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Straordinario poliziesco,....decisamente apparentato, con "Vivere e morire a L.A."
Magistralmente diretto dal regista più sottovalutato del secolo,...strepitosa, e originale la caratterizzazione del personaggio interpretato da "Fernando Rey", alonata da una raffinata diabolicità,..i cui connotati assumono, nella scena finale un aspetto per certi versi metafisico,...rendendolo quasi una sorta di entità ultraterrena.
Non da meno la prova di "Hackman",..nei panni di un antieroico poliziotto,..autentico antesignano del "Bad-Cop".
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