Karol Reisz firma nel 1960 un film facente parte del Free Cinema inglese che permetteva maggiore libertà narrativa, perché non seguiva pedissequamente un racconto, ma si occupava di tratteggiare un contesto sociale. Perlopiù si trattava di contesti degradati dove, soprattutto i giovani, il sabato sera davano sfogo alle loro frustrazioni nell'alcol o corteggiando donne. In questo film, un giovane Albert Finney è il protagonista, che offre un'interpretazione di buon livello, che ingravida la moglie di un suo collega, che poi lo farà picchiare da due guardie pagate da lui. Alla fine, consapevole degli sbagli fatti, tornerà dalla sua dolce fidanzata. Degno di rilievo è uno splendido bianco e nero. La sceneggiatura è piuttosto semplice, ma incisiva. Anticipando registi che si occuperanno esclusivamente di tematiche sociali, come Ken Loach, Reisz ci offre un delicato spaccato della vita di un giovane operaio che vuole rendere la sua vita meno monotona di quella dei propri genitori, finendo spesso nei guai. Finiti gli eccessi del sabato sera, la domenica mattina la vita torna al suo solito tran tran che, però, per il nostro giovane è rappresentato dalla sua brava ragazza salvifica.
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