ture
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sabato 26 maggio 2007
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gioiello antiumilitaristico del secolo
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Come tutti i capolavori del grande Stanley Kubrick anche quì riesce a trovare quel tocco che solo lui ha... un gran film dove kubrick si scaglia apertamente contro la guerra, l'uccisione di 3 soldati innocenti ci fà capire quando crudele possa essere l'uomo, la frase del colonnello (kirk Douglas) "è in questi momenti che mi vergogno di appartenere al genere umano" e molto significativa.... poi come sempre grande sceneggiatura, musiche azzaccate e così via un mix di piccole e grandi cose che rendono questo film uno dei capolavori assoluti del cinema.
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umbertuccio
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giovedì 1 febbraio 2007
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insuperabile
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nello
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giovedì 1 febbraio 2007
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formidabile
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Forse ci voleva il Kubrick più in forma per dare un senso così vero all'indegna vergogna di cui ogni guerra è impregnata. Mai su uno schermo era stato possibile ammirare un tale spettacolo, crudo, duro, realista...
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cineofilo92
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lunedì 24 aprile 2006
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unico... incredibile... viva kubrick!!!!!!!!!!!!!!
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Solo Kubrick poteva fare un film così, perfetto, dettagliato, incredibilmente realista.
Con certi momenti veramente cruenti, alternati a momenti di riflessioni, il film è un concentrato di negatività verso i barbari modi di alcuni ufficiali dell'esercito... da togliere il respiro.
Non un comune film di guerra, ma un capolavoro, unico nel suo genere, da Oscar!!!
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gianpaolo
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lunedì 2 gennaio 2006
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lungimirante
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"Phats-of-glory",..è a mio giudizio il ritratto bellico più agghiacciante che sia mai stato relizzato.
Il Film (censurato per vent'anni in Francia) si avvale di una clamorosa struttura narrativa,...costellata da magistrali ed avvolgenti dialoghi,...attraverso i quali Kubrick riesce a descrivere l'immane sete di potere che caratterizza l'uomo,....descrivendo un contesto in cui v'è un fortissimo ed inesorabile senso di abbandono.
Il grande regista americano, descrive magistralmente il contesto bellico,... e lo utilizza principalmente come una sorta di veicolo per descrivere l'umanità in tutta la sua laica essenza.
Assoluto capolavoro!
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tomek
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domenica 6 novembre 2005
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il cinema
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Purtroppo mi dispiace deludere tutti gli appassionati di Fahrenheit 9/11. Ma questo non è nè un documentario nè una puntata di ballarò, questo è un film di un grande regista con la partecipazione di grandi interpreti e di grandi tecnici dell'arte.
Cercate invece di capire che questa è una pellicola per il cinema e che oggi di opere così non le trovate più e che siamo in continua attesa di qualcosa di simile per qualità.
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raf
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mercoledì 20 luglio 2005
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4 e mezzo
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beh...gli altri ragazzi hanno praticamente detto tutto, perfetto, uno dei più bei film antimilitaristi di sempre. però gli assegno "solo" 4 stelle e mezzo.
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matteo
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giovedì 10 marzo 2005
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un film incompreso
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Il capolavoro di Kubrick è stato per anni considerato erroneamente un film pacifista, soprattutto a causa del Comandante Dux, personaggio interpretato magistralmente da Kirk Douglas. In realtà il regista non fa altro che mostrare la miseritudine dell'uomo, di cui la guerra non è che un'espressione, senza offrire necessariamente una posizione pacifista. Anzi si può dire che la generosità del comandante Dux risulta completamente inadeguata nel contesto bellico: la guerra si fa con il cinismo del generale Mireau, che prima della battaglia conta quanti uomini dovranno morire...
Kubrick mostra semplicemente come vanno le cose in guerra, e molti hanno confuso la bontà del comandante Dux con una sua presa di posizione pacifista, ma l'unico messaggio che egli vuole veramente trasmettere è l'inadeguatezza dei cosiddetti personaggi positivi in un contesto che esprime tutta la miseria dell'umanità, come quello della guerra.
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Il capolavoro di Kubrick è stato per anni considerato erroneamente un film pacifista, soprattutto a causa del Comandante Dux, personaggio interpretato magistralmente da Kirk Douglas. In realtà il regista non fa altro che mostrare la miseritudine dell'uomo, di cui la guerra non è che un'espressione, senza offrire necessariamente una posizione pacifista. Anzi si può dire che la generosità del comandante Dux risulta completamente inadeguata nel contesto bellico: la guerra si fa con il cinismo del generale Mireau, che prima della battaglia conta quanti uomini dovranno morire...
Kubrick mostra semplicemente come vanno le cose in guerra, e molti hanno confuso la bontà del comandante Dux con una sua presa di posizione pacifista, ma l'unico messaggio che egli vuole veramente trasmettere è l'inadeguatezza dei cosiddetti personaggi positivi in un contesto che esprime tutta la miseria dell'umanità, come quello della guerra.
Tra l'altro questo concetto verrà ribadito con il generale di ferro di Full Metal Jackett.
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[+] "il capolavoro di kubrick è stato per anni.."
(di dirac)
[ - ] "il capolavoro di kubrick è stato per anni.."
[+] un film incompreso... da te!
(di paolo)
[ - ] un film incompreso... da te!
[+] sono troppo d'accordo con te
(di megudoc )
[ - ] sono troppo d'accordo con te
[+] non hai compreso proprio tu ... ( dax e non dux )
(di ginettothereal)
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ginello
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martedì 6 gennaio 2004
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indimenticabile
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un film che proietta kubrik anni luce avanti rispetto ai colleghi del tempo.Un pacifismo mai scontato e realmente sentito inserito in una delle pagine più cruente della storia europea.Inequivocabile il messaggio del regista che vede come "intrappolato" in una coltre di obblighi e norme sociali chiunque abbia un minimo di potere, così da ginugere alla conclusione che l'uomo libero è rappresentato dai semplici soldati che nell'inimitabile finale si mescolano alla struggente melodia della prigioniera tedesca.Gigantesca la fotografia,ottima la prova di Douglas. Assolutamente da vedere!
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angelo
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giovedì 19 settembre 2002
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inarrivabile tra i film di guerra
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La straordinaria grandezza di Stanley Kubrick è stata quella di realizzare un capolavoro per ogni genere cinematografico intrapreso:
come i pochi grandissimi campioni di tennis (se è lecito il paragone) capaci di dominare su ogni superficie nei più grandi tornei. Ambientato nella Prima Guerra Mondiale, "Orizzonti di gloria" non sfugge alla regola dell'impareggiabile artista; la perfezione e il rigore stilistico dei dialoghi, soprattutto quelli tra gli alti ufficiali dello stato maggiore francese sono incorniciati da un bianco e nero che restituisce al meglio la carica espressiva degli ottimi interpreti. La crudeltà e l'inutilità dei massacri prodotti da ogni guerra si manifestano ancor meglio dall'acutissima analisi psicologica di ogni singolo personaggio che non dalle impeccabili e vigorose riprese delle scene di battaglia.
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La straordinaria grandezza di Stanley Kubrick è stata quella di realizzare un capolavoro per ogni genere cinematografico intrapreso:
come i pochi grandissimi campioni di tennis (se è lecito il paragone) capaci di dominare su ogni superficie nei più grandi tornei. Ambientato nella Prima Guerra Mondiale, "Orizzonti di gloria" non sfugge alla regola dell'impareggiabile artista; la perfezione e il rigore stilistico dei dialoghi, soprattutto quelli tra gli alti ufficiali dello stato maggiore francese sono incorniciati da un bianco e nero che restituisce al meglio la carica espressiva degli ottimi interpreti. La crudeltà e l'inutilità dei massacri prodotti da ogni guerra si manifestano ancor meglio dall'acutissima analisi psicologica di ogni singolo personaggio che non dalle impeccabili e vigorose riprese delle scene di battaglia. Lo spettatore viene sottilmente e progressivamente preparato all'orrore della narrazione che successivamente si sviluppa: le parole di lusinga e ipocrisia che i due generali si scambiamo nel predisporre l'inutile bagno di sangue dei loro uomini da sacrificare sull'altare della loro carrira militare, sono di una efficacia esemplare. Unico a ribellarsi al dilagare del male, il colonnello Dax/Kirk Douglas oppone, impotente di fronte logica della guerra e del potere, la sua formidabile carica di umanità, sino allo scontro finale, dopo il doppio olocausto (l'assalto al fortilizio tedesco,"il formicaio" e la fucilazione "esemplare" dei propri soldati innocenti), con il "degenerato e pervertito" generale d'armata che pure lo esilia in prima linea dopo aver tentato di corromperlo;mostriciattolo al servizio del potere, servo della vanità e quindi del male, non può che odiare e punire il luminoso Dax per la statura della sua grandezza morale. Ragionando in termini di contributo alla causa antimilitaristica, i fiumi di sangue e di effetti speciali che hanno contraddistinto i film di guerra degli ultimi due decenni sono pressochè insignificanti se confrontati a quest'opera di Kubrick. Superbo.
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(di breberto)
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