Uscito poco prima del coevo "Non aprita quella porta",ne amplifica la componente horrorifica ed affronta in maniera molto più diretta il tema del Vietnam.Beninteso,qui non vi è traccia di maniaci cannibali nè di famiglie disfunzionali(anche se a conti fatti il sangue è più copioso qui che nel film di Hooper[sempre poco comunque]).Il regista prende di petto la disgregazione familiare,l'inacapacità di reagire adeguatamente all'orrore della morte e dell'inspiegabile,se non attraverso un'accettazione passiva dovuta a un eccessivo amore materno(probabile e malsano leit motiv per la vicenda).Mentre negli omicidi di Andy vi sono chiari riferimenti alla tossicodipendenza,della quale cui molti reduci del Vietnam finirono schiavi(la sequenza dell'iniezione sembra anticipare "Addiction" di Abel Ferrara).Oltre questo,il film è ottimo nell'opprimere e inquietare,nell'ambientazione perlopiù notturna,nell'utilizzo della colonna sonora di Carl Zitter,zeppa di sussurri rauchi,e nell'interpretazione del cast.Marley era stato Jack Woltz in "Il Padrino".L'esordiente Backus,è inquietante e la sua trasformazione finale regge bene la prova del tempo(uno dei primissimi lavori di Tom Savini).Si vocifera che per il ruolo si fosse pensato inizialmente a Christopher Walken....Toccante il finale nel cimitero.Uno dei migliori horror socio-politico-familiare anni '70,che inquadra perfettamente la realtà dolorosa e disagiata del periodo.
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