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Una bella storia, ben interpretata, scritta dal giovane Karol Wojtyla mi sembra ancora prima di diventare sacerdote. Bella la storia delle due giovani coppie di fidanzati di fronte all'incombere della 2^ guerra mondiale. Una si salva andando in Canadà; l'altra veine distrutta dalla morte di lui in guerra, ma l'amore della moglie, splendidamente interpretata da Olivia Hussey, sopravvive e da sola alleva il figlio che diventerà a sua volta buono e ben educato. La coppia emigrata in Canadà ha invece trovato il benessere, ma il troppo benessere a volte porta all'egoismo e si vede il marito che scappa dalla moglie, ha una sospetta attrazione per una collega, e chi ne fa le spese è la figlia alla quale viene la paura del matrimonio e di finire come la madre. Interviene la figura di padre Adam, giovane sacerdote somigliante a Karol Wojtyla, a spiegare quale può essere la forza del vero amore e, andando contro la mentalità corrente, consiglia alla coppia che sta per sfasciarsi di cercare di fare il possibile per ricucire lo strappo per il bene loro e dei loro figli. Al di sopra delle parti c'è la strana figura dell'orefice, magistralmente interpretato da Burt Lancaster, che fa la figura di un personaggio ultraterreno con una simbolica bilancia che misura non il peso degli anelli, ma l'intensità dell'amore; e si trova col suo negozio in Polonia ed in America senza mai invecchiare e sempre uguale davanti alle due generazioni. Bellissime le musiche, specialmente il concerto finale! Un bel ricordo del grande Giovanni Paolo II°!
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