Tra i tanti film biografici su Bruce Lee, che prediligono il successo commerciale alla reale conoscenza della vita di quello straordinario atleta del Kung fu, questo resta il più autentico. Realizzato con pochi mezzi, forse in modo troppo sintetico e frettoloso, dando molto spazio ai combattimenti e poco ai sentimenti e al privato, questa pellicola di Ng See Yuen trasuda di verità, passione, spogliata com'è di effetti speciali e stucchevolezze proprie del cinema hollywoodiano.
Proprio quel cinema Hollywoodiano che lo snobberà, mentre a schiacciarlo dall'altro lato ci saranno i suoi stessi connazionali, che non volevano che il Kung fu diventasse uno spettacolo per sale.
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Tra i tanti film biografici su Bruce Lee, che prediligono il successo commerciale alla reale conoscenza della vita di quello straordinario atleta del Kung fu, questo resta il più autentico. Realizzato con pochi mezzi, forse in modo troppo sintetico e frettoloso, dando molto spazio ai combattimenti e poco ai sentimenti e al privato, questa pellicola di Ng See Yuen trasuda di verità, passione, spogliata com'è di effetti speciali e stucchevolezze proprie del cinema hollywoodiano.
Proprio quel cinema Hollywoodiano che lo snobberà, mentre a schiacciarlo dall'altro lato ci saranno i suoi stessi connazionali, che non volevano che il Kung fu diventasse uno spettacolo per sale. Ma erano anche molto invidiosi della sua bravura.
Il film si conclude con una speranza, essendo stato realizzato nel 1980, dunque a pochi anni dalla sua dipartita. Ma quella speranza, come sappiamo, non si è verificata. Ma lascia anche qualche punto interrogativo su come sia realmente morto, come del resto è accaduto per tutti i grandi miti deceduti. A vivere ancora, comunque, come predisse quel veggente, sarà il suo spirito divenuto immortale.
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