fedeleto
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sabato 30 luglio 2011
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voglia di liberta'
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Dopo l'ottimo volti ,John Cassavetes(ombre,volti,gli esclusi) dirige una pellicola ancora una volta incentrata sul problema del matrimonio e per farlo si serve di attori come BEN GAZZARRA e PETER FALK, concedendosi anche la parte di uno dei protagonista insieme ai due.La trama si ambienta a New York, dove trea mici vanno al funerale di un carissimo amico,incominciano a riflettere e a capire che la vita va vissuta ,ed anche che devono prendersi un periodo di riposo lontano da mogli e figli.Partiranno a londra dove conosceranno delle ragazze ,ma dopo nonostante le ubriacate ed i divertimenti decideranno di tornare a casa ,anche se uno di loro non lo fara'.Avranno fatto bene a lasciare il loro amico solo a londra?Una pellicola sul tema della crisi d'eta',sul problema del tempo che passa e sulla voglia di sentirsi ancora una volta ragazzi senza pensieri e problemi,ma seppur cassavetes riempie il film di risate e battute(simbolo della spensierateza e felicita'ma anche del tentativo di non pensare al dolore ,l'esempio sta' nella seduta dal dentista cassavetes ove la paziente ride per non immaginare il dolore)ma allo stesso tempo di amarezza e riflessione.
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Dopo l'ottimo volti ,John Cassavetes(ombre,volti,gli esclusi) dirige una pellicola ancora una volta incentrata sul problema del matrimonio e per farlo si serve di attori come BEN GAZZARRA e PETER FALK, concedendosi anche la parte di uno dei protagonista insieme ai due.La trama si ambienta a New York, dove trea mici vanno al funerale di un carissimo amico,incominciano a riflettere e a capire che la vita va vissuta ,ed anche che devono prendersi un periodo di riposo lontano da mogli e figli.Partiranno a londra dove conosceranno delle ragazze ,ma dopo nonostante le ubriacate ed i divertimenti decideranno di tornare a casa ,anche se uno di loro non lo fara'.Avranno fatto bene a lasciare il loro amico solo a londra?Una pellicola sul tema della crisi d'eta',sul problema del tempo che passa e sulla voglia di sentirsi ancora una volta ragazzi senza pensieri e problemi,ma seppur cassavetes riempie il film di risate e battute(simbolo della spensierateza e felicita'ma anche del tentativo di non pensare al dolore ,l'esempio sta' nella seduta dal dentista cassavetes ove la paziente ride per non immaginare il dolore)ma allo stesso tempo di amarezza e riflessione.Questi uomini sono solo mariti? o uomini liberi?non mancano inoltre buone scene con la macchina da presa (la scena in cui cassavetes lotta con la ragazza nel letto),ma forse il punto piu' importante e' il dove inquadra la macchina da presa ,e la maggior parte delle volte si ferma sui volti che rispondono a delle precise azioni(il prete al funerale parla e non lo inquadrano mai ,oppure quando peter falk seduce una donna matura) ma a delle rezioni.infatti la reazione e' solo mancanza di azione ,ed i protagonisti e' cosi che si sentono ,vuoti e perduti ,anche se forse in queste giornate passate hanno lasciato qualcosa.Un capolavoro.
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francesco2
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domenica 30 gennaio 2011
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un "funeral" laico
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Venticinque anni prima del "Funeral" di Abel Ferrara, anche Cassavetes ha girato il suo. Non mi vergogno a dire "Anche", perché questo film di non ne raggiunge la profondità.. Né perché l'ho visto in pace in un cinema, non in questa situazione, in televisione con le versioni Italiana ed Inglese che quasi si alternavano. Né perché la riflessione religiosa sia superiore a quella laica. Più semplicemente(?) è un film meno bello, secondo me. Anche se forse si rischia di apprezzarlo ancora meno se non si cerca di capirne fino in fondo il titolo: "Husbands", saggiamente tradotto letteralmente in Italiano, si potrebbe leggere vedendo la differenza tra l'affetto (Complesso, tormentato.
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Venticinque anni prima del "Funeral" di Abel Ferrara, anche Cassavetes ha girato il suo. Non mi vergogno a dire "Anche", perché questo film di non ne raggiunge la profondità.. Né perché l'ho visto in pace in un cinema, non in questa situazione, in televisione con le versioni Italiana ed Inglese che quasi si alternavano. Né perché la riflessione religiosa sia superiore a quella laica. Più semplicemente(?) è un film meno bello, secondo me. Anche se forse si rischia di apprezzarlo ancora meno se non si cerca di capirne fino in fondo il titolo: "Husbands", saggiamente tradotto letteralmente in Italiano, si potrebbe leggere vedendo la differenza tra l'affetto (Complesso, tormentato.........) che lega i tre protagonisti e la scena (Lunga e dilatata) in cui uno degli amici impugna un coltello contro moglie e l suocera. Come se la sua vera famiglia fosse un gruppo del suo stesso sesso, sempre in movimento, e non un gruppo di sesso diverso, (Sostanzialmente)chiuso in uno spazio definito. I tre sono l'uno marito dell'altro, più di quanto questo personaggio si consideri sposato con la moglie. Una concessione alla "famiglia" biologica, si ha solo alla fine, anche se è significativo che gli altri due siano rimasti a Londra e lui no. Quasi il "Marito vero" avesse preso coscienza che quella dimensione non era del tutto naturale. Del resto, già l'inizio ricorda quello del cupo "Film parlato" di De Oliveira. Lì, una nave lasciava un porto lusitano -Mi pare- accompagnata dai fazzoletti dei familiari, quasi a sottolineare con l'ironia di fondo che ciò che si perdeva era la nostra civiltà occidentale; qui, magari più banalmente, una signora anziana si allontana nel funerale iniziale fino a dissolversi, quasi ad anticipare un finale cupo che attende i protagonisti.
Una cupezza, però, che non sempre raggiunge una profondità autentica, forse perché a Cassavetes manca quell'equilibrio tra tragico e comico che fa grande certe tragicommedie. E'ovvio che non debba criminalizzare i suoi personaggi, ma forse ne è fin troppo complice, o forse gli manca la lucidità per sfruttare meglio certe situazioni.
Il "Viaggio in Inghilterra", per esempio, è un'occasione non sfruttata fino in fondo, anche se nell'analizzare i rapporti(ni) improvvisati con le donne di turno non mancano di certo momenti felici. Né si può dimenticare quella con la ragazza orientale: è come se questi americani cercassero il "Nuovo mondo" in quello vecchio, o in realtà diverse da quelle canoniche. Non sono interessati ad una famiglia tradizionale, ed eccoli nella vecchia Europa alle prese con una realtà al contempo più o meno consolidata, dove l'amore ed il sesso devono avere un significato diverso da quello che gli attribuiamo oggi (Non so negli anni '70). Certo questo impatto colla rottura dei canoni non sembra procurare grandissimi risultati, prova ne sono i risultati ottenuti, o avolte non ottenuti, con le donne conosciute sul posto. E' come se con questo film, girato (E' un caso?) a due anni di distanza dal '68, il vero messaggio di Cassavetes potess essere non che lui credesse nell'istituzione familiare, ma che la considerasse una sorta di destino per l'essere umano, a volte preferibile ad altre scelte.
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