elgatoloco
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martedì 29 ottobre 2019
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franco, ciccio e fulci
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"Il lungo, il corto, il gatto"(1967, Franco e Ciccio con la regia di Lucio Fulci, anche cosceneggiatore-.un altro incontro felice). La trama: i due servitori di una ricchissima contessa, che si crede la vedova del Cumenda reincarnato in un gatto, a sua volta muore, lasciando ai due un notevole vitalizio, a condizione che curino "hasta el final"(ma in realtà la contessa è Milanese)il gatto(arcibaldo) che sarebbe appunto la reincarnazione del defunto-da qui un intrigo per recuperare il gatto stesso, che scappa-ma di mezzo c'è anche un"Gatto", che in realtà è uno spietato killer. Confusione di piani e personaggi, equivoci a tutto spiano, ovviamente comicità, ma anche sottile creudeltò per come il"compagno Lucio Fulci"(era notoriamente del Partito Comunista)mostra il disprezzo delle"classi alti"per i proletari e al tempo stesso i loro pregiudizi superstiziosi, per cui non si può essere in 13 a tavola, tanto da chiamare i due (Franco e Ciccio)se servono a "far numero", salvo poi rigettarli in cucina o in sgabuzzino se il numero lo si raggiunge con invitati"più di classe".
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"Il lungo, il corto, il gatto"(1967, Franco e Ciccio con la regia di Lucio Fulci, anche cosceneggiatore-.un altro incontro felice). La trama: i due servitori di una ricchissima contessa, che si crede la vedova del Cumenda reincarnato in un gatto, a sua volta muore, lasciando ai due un notevole vitalizio, a condizione che curino "hasta el final"(ma in realtà la contessa è Milanese)il gatto(arcibaldo) che sarebbe appunto la reincarnazione del defunto-da qui un intrigo per recuperare il gatto stesso, che scappa-ma di mezzo c'è anche un"Gatto", che in realtà è uno spietato killer. Confusione di piani e personaggi, equivoci a tutto spiano, ovviamente comicità, ma anche sottile creudeltò per come il"compagno Lucio Fulci"(era notoriamente del Partito Comunista)mostra il disprezzo delle"classi alti"per i proletari e al tempo stesso i loro pregiudizi superstiziosi, per cui non si può essere in 13 a tavola, tanto da chiamare i due (Franco e Ciccio)se servono a "far numero", salvo poi rigettarli in cucina o in sgabuzzino se il numero lo si raggiunge con invitati"più di classe".... Decisamente indovinato il"Play"dove i nosri due eroi si producono nei loro consueti lazzi mimici(ma anche verbali)di indubbia qualità, se visti oggi, senza i paraocchi che evidentemente "bloccavano"i critici d'antan... Tra gli/le altre interpreti, Gianni Agus e Giusi Raspani Dandolo, l'alrettanto eccleso Ivano Staccioli, che impersona il killer, Ivy Holzer, più che altro, come suol dirsi"di bella presenza", id est decorativa, vari altri, come Daniele Vargas e Tano Cimarosa. Insomma, come in altre(poche, in realtà)occasioni Franco e Cidcio diretti da Fulci sono un valore aggiunto... E nolte cose(molti giudizi)sarebbero da rivedere, purché si intenda la dialettica tra Ffranco Franchi, che impersona l'ingorante non stupido e Ciccio Ingrassia, che invece fa il"faux savant", un po'presuntuoso, che in qualche modo, però, essendo furbo anch'egli fa il"Magnifico"rispetto al"Zanni"Franco Franchi,. El Gato
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