La regista francese ha la capacità di tirar fuori dai luoghi del Giappone tutta la loro densità culturale, evitando anche le trappole dell'eurocentrismo. VENEZIA80. Giornate degli Autori.
di Daniele D'Orsi Sentieri Selvaggi
Per Elise Girard il Giappone sembra essere il luogo della stasi, un territorio le cui radici culturali permettono allo straniero/visitatore di lasciarsi indietro anche solo per un istante le sofferenze maturate nel proprio contesto di provenienza, fino ad entrare in contatto con una realtà estranea, quasi ambigua, dove tutto richiama fenomeni noti e conosciuti, ma in cui ogni cosa risulta perlopiù differente. È a partire da questo senso di vertigine provato da chi, come la protagonista, stenta a trovare le coordinate in uno spazio ignoto, che Sidonie au Japon intreccia vissuti e culture, al fine di individuare negli innumerevoli ecosistemi dell'arcipelago nipponico, l'immagine di un paese che ancora vive dei suoi fantasmi, sia collettivi che personali. [...]
di Daniele D'Orsi, articolo completo (2841 caratteri spazi inclusi) su Sentieri Selvaggi 3 settembre 2023