Security

 Più che un film per il grande schermo sembra una fiction rai in una sola puntata. E’ un drammatico all’italiana, girato da un regista britannico, Peter Chelsom, tratto da un romanzo di Stephen Amidon, lo stesso autore de’ Il capitale umano, con un cast tutto nostrano, che, alla fine, mescolando i soliti ingredienti, ovvero sesso, droga, malessere giovanile, famiglie sfasciate ed immaturità degli adulti, confeziona un indigesto polpettone italo-inglese. Nonostante il plot sia costruito come un giallo, il film è la solita commedia di costume moraleggiante, che inneggia ai buoni sentimenti, tant’è che sembra scritta più da uno dei nostri sceneggiatori che imperversano nel cinema italiano da qualche tempo che da un inglese. L’amore e la verità sono destinati a trionfare, e, dopo tante peripezie, avranno la meglio sul cinismo, la smania di potere, la grettezza d’animo ed i pregiudizi della gente.
Nel cast spicca, ovviamente, Maya Sansa. Convincente ed efficace la sua interpretazione della donna in carriera, divisa tra la famiglia e la politica. Marco D’Amore dovrà ancora lavorare molto per riuscire a svincolarsi del tutto dal mitico personaggio interpretato in Gomorra e che gli ha dato la notorietà. Bentivoglio, nato come grande attore, oramai è un ottimo caratterista. Il resto del cast, senza infamia e senza lode, è nella media delle nostre serie televisive.
Ridicola ed inverosimile, infine, risulta la trovata di situare la sede operativa dell’agenzia di sicurezza in un casotto di fronte al mare sulla spiaggia di Forte dei Marmi.