Francesca Pistocchi
Close-up
È in generale un peccato che Pedro Almodóvar, una volta abbandonato l'universo felliniano di Dolor y gloria, abbia deciso di ritornare all'ovile. La purpurea sovrabbondanza del regista spagnolo divide gli animi: o la si ama perdutamente o la si odia profondamente. Ma la delicatezza inscritta nella penultima pellicola era quasi riuscita a mettere tutti d'accordo, a redimere gli oppositori. L'indecifrabile malinconia e la passionalità contenuta, reale con cui Pedro-Salvador raccontava le montagne russe della sua vita risultavano convincenti, quasi si trattasse d'aprire il libro della sua cinepresa su un nuovo capitolo. [...]
di Francesca Pistocchi, articolo completo (4043 caratteri spazi inclusi) su Close-up 6 settembre 2020