Non è un fim al risparmio, l’ambientazione dà una buona resa del periodo storico. Mancano scene grandiose e di massa - in questo effettivamente risente della destinazione televisiva – ma il bombardamento e, alla fine, la liberazione di Saluzzo, col corteo ripreso dall’alto, non sfigurano affatto. Soprattutto sono da lodare la bella fotografia e il colore, predominante di toni autunnali. Boschi e colline tra sprazzi verdi e colori castani come l’abbigliamento dei partigiani, pennellate di rosso dei fazzoletti, delle bandiere, rosse ma soprattutto tricolori. Poco sangue, scuro, non ostentato. Pretesto narrativo non troppo convincente, la trama poliziesca – un po’ tirata via - guadagnerà nella versione televisiva: è chiaro che ci sono tagli. Al contrario, ho trovato molto corretta la (criticatissima!) scelta di simboleggiare la guerra civile attraverso la famiglia Dogliani spaccata. Non tanto per il figlio Ettore partigiano e la figlia Lucia repubblichina, quanto per il fratello e il padre che non si schierano. Non disimpegno o viltà, la loro è una volontà: uno ragazzo del ’99, l’altro mutilato delle gambe, hanno "fatto" il ‘15/’18. Come dice Placido-Franco: “non sparerò su altri italiani”. Se vogliamo, il film riabilita anche quella maggioranza di allora che non scelse tra neri e rossi: il nemico era l'esercito tedesco.
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massi
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domenica 21 giugno 2009
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il valore del revisionismo
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Il revisionismo è stato deprecato da tutte le dittature della storia, soprattutto da quella di Mao Tse Tung, poiché spinge a rivedere i fatti al di là di come sono stati propagandati.Vi sono varie forme di propaganda ma la più convincente rimane, certamente, la cosiddetta Settima Arte in quanto dà saporosa trepidezza ad ogni "banalità scintillante" che diviene con la forza della suggestione un "chiarimento illuminante". Si pensi, ad esempio, a film come "Casablanca" e "Roma città aperta" che hanno fatto sì la storia del cinema ma, al contempo, sono, tuttora, un esempio di sottile propaganda.Il revisionismo che, invece, non ha nulla a che spartire con la propaganda ha permesso con "Soldato blu", prima, e "Corvo Rosso non avrai il mio scalpo", poi, di vedere gli indiani d'America non più come le "ombre rosse" di John Ford bensì come i leggittimi propietari morali del suolo statunitense.
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Il revisionismo è stato deprecato da tutte le dittature della storia, soprattutto da quella di Mao Tse Tung, poiché spinge a rivedere i fatti al di là di come sono stati propagandati.Vi sono varie forme di propaganda ma la più convincente rimane, certamente, la cosiddetta Settima Arte in quanto dà saporosa trepidezza ad ogni "banalità scintillante" che diviene con la forza della suggestione un "chiarimento illuminante". Si pensi, ad esempio, a film come "Casablanca" e "Roma città aperta" che hanno fatto sì la storia del cinema ma, al contempo, sono, tuttora, un esempio di sottile propaganda.Il revisionismo che, invece, non ha nulla a che spartire con la propaganda ha permesso con "Soldato blu", prima, e "Corvo Rosso non avrai il mio scalpo", poi, di vedere gli indiani d'America non più come le "ombre rosse" di John Ford bensì come i leggittimi propietari morali del suolo statunitense."Il sangue dei vinti" di Michele Soavi è stato accusato di propaganda, di fallacità, di grossolanità da coloro che ai tempi della battaglia a favore degli indiani d'America vi si sono schierati quand'era sostenuta dai "liberal" e l'hanno rinnegata quand'è stata sostenuta dai "neo fascisti".Michele Soavi parla al cuore di tutti coloro che comprendono la spirale di violenza innestata da una guerra civile, dove compatrioti si uccidono l'un l'altro, e lo fa secondo i canoni della civiltà delle immagini e delle parole del cinema commerciale: spiega, cioè, argomenti controversi, dolorosi, e quindi difficili, in modo semplice. E' logico che la critica cinematografica, per definizione di sinistra, nonché legata a un cinema d'autore che talora spiega cose semplici in modo complicato, stigmatizzi "Il sangue dei vinti". Ma non è giusto.Quel che è logico, giusto non lo è quasi mai.
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fabius76
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domenica 16 giugno 2013
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piano con il revisionismo !
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Il film l'ho visto qualche tempo fa e non mi ha particolarmente colpito.Comunque vorrei commentare il primo giudizio sul quale non concordo.La repubblica di Salò era uno stato fantoccio in mano ai nazisti! I repubblichini erano quelli che facevano da apripista ai nazisti per le stragi che hanno fatto.Chi è entrato volotario a Salò ha voluto che continuasse la dittatura nazi-fascista (molti dei nuovi soldati italiani erano infatti addestrati dalle SS in Germania) e l'asse Roma-Berlino.Chi non si è schierato (e questo è il comportamento "vincente" che si vuole evidenziare nel film) ha avuto un comportamento molto simile a quelli che partecipavano alle adunate oceaniche e che osannavano Mussolini quando parlava e che poi sono misteriosamente scomparsi quando la guerra ha iniziato ad andare male.
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Il film l'ho visto qualche tempo fa e non mi ha particolarmente colpito.Comunque vorrei commentare il primo giudizio sul quale non concordo.La repubblica di Salò era uno stato fantoccio in mano ai nazisti! I repubblichini erano quelli che facevano da apripista ai nazisti per le stragi che hanno fatto.Chi è entrato volotario a Salò ha voluto che continuasse la dittatura nazi-fascista (molti dei nuovi soldati italiani erano infatti addestrati dalle SS in Germania) e l'asse Roma-Berlino.Chi non si è schierato (e questo è il comportamento "vincente" che si vuole evidenziare nel film) ha avuto un comportamento molto simile a quelli che partecipavano alle adunate oceaniche e che osannavano Mussolini quando parlava e che poi sono misteriosamente scomparsi quando la guerra ha iniziato ad andare male.Si sono comportati da perfetti ignavi:come era possibile non reagire (o almeno schierarsi intellettualmente)ad uno stato dittatoriale e che,nella repubblica di Salò,c'era la pena di morte per chi non si arruolava ?Il fatto,come molti ex repubblichini sostengono per difendersi,che erano giovani ed erano stati indottrinati per anni dal regime,è smentito proprio dal fatto che ci fossero i partigiani e quindi altre formazioni di giovani che avevano compiuto uns scelta diversa (come se,comunque,tutto quello che ho scritto all'inizio non fosse sufficiente).
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