Mr. Bean's Holiday |
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Un film di Steve Bendelack.
Con Rowan Atkinson, Willem Dafoe, Jean Rochefort, Max Baldry, Emma De Caunes.
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Titolo originale Mr. Bean's Holiday.
Commedia,
durata 90 min.
- Gran Bretagna 2007.
- Universal Pictures
uscita venerdì 6 aprile 2007.
MYMONETRO
Mr. Bean's Holiday
valutazione media:
2,49
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Non è Rock, è lento!di AgoFeedback: 0 |
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giovedì 9 agosto 2007 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Che “Mr. Bean’s holiday” dovesse ottenere grande consenso tra il pubblico lo si doveva immediatamente capire non appena ci si fosse ricordati degli sketch di Atkinson vestito nei panni del disastroso inglese: brillanti, pieni di gags, ingegnosi e con una comicità tutta inglese. Ora Mr. Bean, dopo averci raccontato la sua improbabile vita quotidiana da persona ingenua, ha deciso di concedersi un meritato riposo proprio nel posto che meno ci aspetteremmo (o forse chi ha visto i film di Tati se lo aspettava già?): lasciando le uggiose strade di Londra si sposta per un breve periodo nelle solari spiagge della Francia meridionale. La vincita di un biglietto della lotteria parrocchiale è la scusa per andare a fare una vacanza a Parigi per ritrovarsi poi, dopo rocambolesche avventure e equivoci, a Cannes, dove senza dubbio non dovrebbero mancare gli imprevisti e gli spunti per una grande comicità. Le basi ci sono, la valigia è pronta… e allora si parte per questa nuova fantastica avventura. Ma che succede? La mimica tipica di Mr. Bean di colpo perde la sua naturalità, la freschezza del personaggio cade rovinosamente sul banale e sul già visto, le gags si trasformano in deja-vù, non poche volte l’azione si sviluppa per diversi minuti interamente attorno ad un’unica idea, la accresce, la dilata, la studia al punto tale da renderla noiosa e stantia. Il riso viene forzato, il ritmo diventa irrimediabilmente lento, la sala al pari del film diventa muta. Un film “tragico” che porta lo spettatore ad accasciarsi sulla poltrona del già visto e del già “sentito” lasciandolo disorientato di fronte a un qualcosa che non ha una vera e propria trama. È una sorta di accozzaglia di idee tenute assieme da alcuni elementi, come per esempio il film nel film girato da Mr. Bean stesso con la sua telecamera. Se non altro questa idea del metafilm, che percorre interamente tutta la pellicola, è buona come spunto narrativo per concludere il film in maniera positiva (con il classico chiarimento dei malintesi e il consueto rincontro dei personaggi). Se non altro questa idea è l’opportunità che consente al regista di rivolgere un’accusa al cinema d’autore: cose assolutamente banali che vengono elevate dalla critica a gioielli di perfezione cinematografica. E se da questo punto di vista Mr. Bean può rivelarsi interessante, per il resto il lungometraggio ha le sembianze di un film muto che stanca (la mancanza di comicità risiede forse nel fatto che sia muto? non se ne abbia a male Chaplin…) e scorre lento, lento…
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