Funeral Party

Il regista Frank Oz è nato nel Regno Unito ed è cresciuto negli USA. Quest'ultimo particolare si può evincere leggendo i suoi dati biografici, oppure semplicemente guardando qualcuno dei suoi precedenti lavori. L'amore che Oz nutre per il suo paese d'adozione è riscontrabile in ognuna delle sue opere. Si riscontra nella faziosità con cui indulge nella descrizione di un'America che esiste solo nelle favole, fatta di allegre colline verdeggianti ed elettrizzanti boulevard metropolitani. Si riscontra dalla sua scarsa propensione nell'affondare i colpi quando si tratta di fare satira sociale. In generale, si riscontra nel buonismo "malizioso" e "preconfezionato" verso cui tende a scivolare la maggior parte dei suoi film. Nel caso di Funeral Party il discorso è diverso. L'ultimo lavoro di Oz infatti altro non è che un maldestro tentativo di mettere in scena una commedia dagli ingredienti tipicamente "british", da parte di un autore che - come anzidetto - di "british" possiede solo i natali. Tutto ciò emerge dalla goffaggine con cui ci viene propinata la solita sfilza di banalità basate sull'intrusione di un elemento scombussolante all'interno di un contesto che dovrebbe essere solenne ma scade in una farsa, scatenando l'ilarità del pubblico di bocca buona. Ci troviamo di fronte ad uno dei numerosi abusi, riproposizioni, masturbazioni, ai quali ormai troppo spesso ricorre la cinematografia mainstream contemporanea, terribilmente a corto di idee. Un film poco "british" e molto "tasteless" per usare un termine d'oltremanica. Concludendo direi che Funeral Party può vantare comunque un indiscutibile merito: attesta, ove ce ne sia bisogno, che l'humor english si acquista attraverso l'influenza ambientale e non ha alcun fondamento di tipo genetico. Perlomeno non in Frank Oz.