Non aprite quella porta: l'inizio

D'altronde non possiamo aspettarci qualcosa di originale da una saga horror, che sia un Nightmare, un Halloween o un Venerdì 13. Per forza vengono riproposti gli elementi che ne hanno decretato il successo e sempre sarà così, fino alla nausea, finchè il pubblico si rifiuterà di guardarlo (e visti i 40 milioni di incasso attuali, siamo ben distanti). In ogni caso l'impressione resta che potevano veramente fare di meglio, gli elementi c'erano tutti per dare più originalità alla trama, a partire dal coinvolgimento dei motociclisti e dallo sfondo della guerra del Vietnam. Che non si salvava nessuno è ovvio, altrimenti dell'esistenza della famiglia se ne sarebbe saputo prima; presupponendo quindi scontato questo finale dovevano arricchire la vicenda di colpi di scena un po' più inaspettati e infittire maggiormente la trama, ma no, eccolo là che esce, sul finale, con la sua motosega e insegue l'unica superstite, copiando spudoratamente il primo capitolo, con l'unica differenza che stavolta ce l'ha vinta lui.. è un po' deludente, dai. E poi mi sarebbero interessate maggiormente le sue perversioni e sofferenze infantili, quando a scuola lo prendevano in giro, tutto quello che lo ha portato ad essere quello che è, l'educazione ricevuta, le origini della famiglia. Quello era l'INIZIO! Non questo filmetto che più che un INIZIO è un APPENA PRIMA. Vabè, dai, tanto ne faranno un altro..