Non č un film eccezionale,non č neanche un grande film.Il suo soggetto lo č,Amedeo Modigliani,uno dei pių grandi artisti della storia della pittura.Tratto unico e inconfondibile,autore di svariati,autentici capolavori(L'ebrea,Donna con cravatta nera,Nudo disteso,solo per citarne alcuni),ha lasciato un segno indelebile.Accompagnato dalla fama di "maledetto",dovuta al consumo di droghe e alcool affatto inibito dalla consapevolezza di una salute cagionevole(morira' a 36 anni,seguito,all'indomani,dalla sua compagna,suicida a 22)e al fatto che,nella stragrande maggioranza delle sue opere,gli occhi delle figure ritratte sono privi di pupilla,o tutti pupilla.
Il film si propone di rivisitare l'itinerario umano,artistico ed esistenziale di Modė,dall'infanzia livornese,ai fecondi e travagliati anni parigini,all'incontro/scontro con Picasso(una delle figure peggio riuscite),alla storia d'amore con Jeanne Hebuterne,all'amicizia con alcuni suoi colleghi,Utrillo in testa.Ma il regista,a mio avviso,naufraga nel suo intento,per varie ragioni.Innanzitutto,la rivalita' con Picasso;per come č rappresentata,sembra essere pių pertinente al contesto di un film western(mancano solo le pistole e i cinturoni),che non al confronto tra le diverse concezioni artistiche di due geni.Secondariamente,č assente dal film ogni "sguardo" sulla concettualizzazione delle tecniche e degli stili(a questo riguardo,č nettamente perso il confronto con il Pollock di Ed Harris;a mio giudizio,uno dei migliori film su un pittore,e la pittura in generale, mai girati,insieme al Van Gogh di Pialat,all'Andreij Rubliov di Tarkovskij e al film di Greenaway,pittore esso stesso,su Rembrandt).
Bravi gli attori,sia Garcia che la Zylberstein,nel dare vita a un film romantico su Montmartre e la bohčme,certamente,non privo di momenti struggenti,e nel rendere il senso di un amore definitivo e totalizzante,mediato dall'arte,che,di fatto,svuota di ogni significato l'attaccamento alla vita "cosė com'č",aprendo le porte a qualunque gesto.Ma nulla di pių.E siamo distanti,a mio avviso,molto distanti,dal rendere "giustizia" al talento di un uomo che,seppur in una esistenza tragicamente breve,ha saputo irridere i classici pur nutrendone un profondo rispetto,e ha saputo infondere nelle sue opere non tanto uno spiccato,quasi esacerbato senso della morte,quanto,piuttosto,una sua inequivocabile,quanto mai lucida,e,soprattutto,concreta invocazione.
Se certamente non č necessario,su Modė, girare un capolavoro "a tutti i costi",č altrettanto vero che bisognerebbe,perlomeno,andarci vicino.Questo film,purtroppo,non fa nč l'uno nč l'altro.
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