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"LOst Souls"(Janus Kaminiski, soggetto di Betsy Stahl, sceneggiatura della Stahl con Pierce Gardner, 2000)racconta di un ex-"indemoniata"che crede di ritrovare in uno scrittore, ateo e razionalista, lìa reincarnazione del Maligno. Cercherà, dapprrima, di convincerlo, facendogli intravedere ciò che ritiene vero, per passare poi, a maniere decisamente più persuasive, senza evitare di usare le maniere forti e molto dirette. Ogni letura è chiaramente condizionata anche dalla propria"Weltanschauung", dunque è meglio premetterla, a scanso di equivoci. Personalemnte sono convinto che non esista alcuna"personificazione"di ciò che defniiamo il"male", dunque non sono covinto dell'esistenza del"diavolo"come persona, il che può indurmi a leggere in un certo modo il film, diverso, ovviamente da chi, più ossequiente ai dogmi cattolici, vi crede in pieno. Ora, l'ambiente, ossia il"brodo di coltura"del film sono gli esorcismi, che si danno a priori, qui, come veri e attendibili(ricordo che, invece, "The Exorzist"del 1973 di William Friedkin, era comunque stato diretto da un ateo o agnostico razionalista), le chiese e le parrocchie cattoliche, dato che in ambiente protestante(decisamente maggioritario negli States) la situazione è ben diversa, non essendovi la"consacrazione"dell'esorcismo quale pratica sacramentale. Evitando , se non in pochissimi casi, l'esibizione di sequenze raccapriccianti, il film si basa dunque su un terrore "interno", che ai personaggi si comunica appunto attrvaerso situazioni diverse, ma sempre provocate dall'ex.indemoniata iper.convertita, che da una vera opera di predicazione esocrcistica e , nell'impossibilità di procedere con la sua persuasione, occulta o meno, passa a maniere decisamente forti. Non ho idea(né la cosa mi interessa minimamente)di quali siano le convinzioni religiose di Wynona Ryder, ma il suo personaggio, a meno che la formazione da metodo Stanislwsky tramite Lee Strasberg, mutuato negli States non sia stata così profonda, viene da credere che sia lei sttessa straconvinta di quanto racconta nel film; Ben Chaplin, il"contaminato da the Evil", invece, dal canto suo, sembra anch'egli perusaso del suo ruolo. John Hurt è un po'solo nell suo ruolo di sacredote convinto, ma restio a procedere egli stesso a un esorcismo. Di Kaminski si sa che, all'epoca di Schinderl's List ebbe il premio OScar per la fotografia e il riconoscimento della sua opera in questo senso(anche se direttamente la fotrografia è firmata da Mario Fiore, ma certamente il corodinamento risale al regista.-fotografo)è decisamente superiore al fim in sé, che invece risente troppo di un apriorismo sfegatato, quasi(si può ben dire senza esagerare, nel caso specifico)di un oltranzismo che piace e piacerà sempre a quei cattolici , preocnciliari nell'intimo, che vogliono improntare la opera pastorale facendo credere all'esistenza di Satana prima che a quella di Dio. El Gato
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