Mad City - Assalto alla notizia |
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Un film di Costa-Gavras.
Con Dustin Hoffman, Alan Alda, Mia Kirshner, John Travolta.
continua»
Titolo originale Mad City.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 115 min.
- USA 1997.
- Warner Bros Italia
uscita venerdì 6 febbraio 1998.
MYMONETRO
Mad City - Assalto alla notizia
valutazione media:
3,42
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un continuo alternarsi di punti di vistadi Gianni LuciniFeedback: 29144 | altri commenti e recensioni di Gianni Lucini |
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mercoledì 5 ottobre 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Dustin Hoffman, entusiasta di tornare a vestire i panni di un giornalista, dopo Tutti gli uomini dei Presidente, si prepara con la consueta metodica cura. Per giorni e giorni guarda centinaia di servizi televisivi recuperati su sua richiesta dalla produzione presso vari network. A differenza di altre volte questo lavoro di ricerca e perfezionamento non è un esercizio solitario. Con Costa Gavras c’è uno scambio continuo di opinioni, un affinamento progressivo dei dettagli che contribuisce ad arricchire i caratteri dei personaggi. Al loro fianco c’è anche la costante presenza di Roberta Hollander, una produttrice di telegiornali con un’esperienza ultraventennale maturata in una rete importante come la CBS. A lei il regista ha chiesto di preparare una serie di relazioni informative sul comportamento, sulle reazioni, sul modo di pensare e di muoversi di chi lavora per un telegiornale. La Hollander è preziosa anche nell’illustrare l'uso delle nuove tecnologie all'interno di una stazione tv. Al termine di questo lungo lavoro di preparazione Hoffman regala al personaggio del reporter televisivo Max Brackett un carattere apparentemente contraddittorio. All’inizio appare cinico e quasi spietato nel trasformare in un evento mediatico il dramma umano di un uomo disperato, ma la sua caratterizzazione non è univoca. Insieme a Travolta imbastisce un alternarsi continuo di punti di vista, mentre il cinismo professionale lascia pian piano il posto a una concreta e solidale complicità. Attraverso l’attore Costa-Gavras porta lo spettatore direttamente nei meccanismi dell’inganno mediatico che si sta consumando. Racconta Dustin Hoffman che nella costruzione del personaggio di Max Brackett è stata determinante la visita a una mostra di foto del “New York Times”. Di fronte a un'immagine scattata negli anni della guerra in Vietnam che mostrava un monaco datosi fuoco in segno di protesta aveva chiesto al fotografo perché non avesse tentato di spegnere le fiamme. Laconica la risposta: «…il mio mestiere è quello di catturare immagini».
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