Batman & Robin

Ormai Batman è come “ridimensionato”, si fa affiancare da Robin e da Batgirl, e ha perso tutto il fascino da cavaliere oscuro e solitario che inizialmente lo caratterizzava. E’ pericolosamente vicino al Batman delle vecchie serie televisive o del film anni sessanta. Se il film è il più fiacco dei quattro dedicati al fumetto di Bob Kane (dopo i primi due splendidi di Tim Burton e un terzo apprezzabile), la colpa è sicuramente di Schumacher, ma non è il solo ad aver fatto cilecca. Il cast è al di sotto delle sue potenzialità. Il cambio di protagonista non ha giovato per nulla: George Clooney, Batman autoironico coi capelli brizzolati e il sorriso perennemente stampato sul volto, è completamente fuori luogo. C’è da rimpiangere Michael Keaton e Val Kilmer (soprattutto quest'ultimo). Da Batman Forever è rimasto Chris O’Donnel, mentre tra le new entry c'èAlicia Silverstone. Il punto più basso comunque lo toccano i “cattivi”: Schwarzenegger non si può considerare un attore vero e proprio, e se ci fossero mai stati dubbi in proposito qui lo dimostra: riduce un personaggio potenzialmente interessante come Mr. Freeze ad un ammasso di muscoli, dipinto di azzurrino e stretto in tuta da astronauta. E pensare che nei film precedenti si sono visti Jack Nicholson, Danny De Vito, Christopher Walken, Tommy Lee Jones e Jim Carrey… Uma Thurman è forse la più sprecata di tutti, ma comunque non può reggere il confronto con la Catwoman di Michelle Pfeiffer, colpa anche del personaggio un po’ patetico. La cosa che meno convince rimane proprio la regia di Schumacher, che in Batman Forever se la cavava, qui no: stile da videoclip, luci ed effetti fanno passare in secondo piano personaggi che definire bidimensionali è troppo poco. La pochezza della sceneggiatura è un altro grande problema, ma la cosa che più mi ha indispettito è la “confezione per famiglie”: perché i Batman di Tim Burton erano quasi film per adulti, così accattivanti nella loro fedeltà di adattamento, nel rispettare (e magari accentuare) lo spirito dark e visionario del fumetto, erano così personali, ricchi. Qui invece assistiamo ad un colossale spreco di risorse ed effetti, passabile in sala ma noioso se visto in tv che ridimensiona la componente spettacolare visiva. Un giocattolone povero nonostante le apparenze chiassose, adatto soprattutto ai bambini al di sotto dei dieci anni: si vede, si consuma in fretta e furia, lo si ripone tra i giocattoli più anonimi, quindi lo si dimentica.