Ricordando Hemingway

Il film l'ho visto nel 1997 e l'ho rivisto altre 2 volte. Le impressioni, dopo 18 anni sono invariate. E' un film drammatico, non lezioso e sdolcinato, ma vuoto come la vita di un anziano senza affetti ed alla disperata ricerca di un qualsiasi contatto che lo faccia sentire "esistente". Quel vuoto era ed è la realtà di un mondo evoluto (o involuto) ed il regista, anche senza la maestria di alcuni coevi, è riuscito a rappresentarla perfettamente. Stanno tutti bene di Tornatore segue la stessa strada, ma mettendo in risalto il distacco della famiglia, non la completa assenza e senza Mastroianni.... Ricordando Hemingway marca la disperazione assoluta di 3 personaggi alla ricerca di un qualcuno o qualcosa che che li faccia sentire esistenti. Il vecchio Harris che cerca disperatamente di parlare con Duval parlando del suo bellissimo cappello (unico malvoluto e "non possibile regalo" del figlio per il suo compleanno) è la chiave di un amicizia, nemmeno sentita veramente, ma indispensabile...come per Duval il non cambiare posto nello snack bar che frequenta e dove l'unico contatto umano è con la cameriera, unica persona che gli rivolge la parola...come Mclaine arcigna padrona di casa e dolcissima comprensiva della disperazione di Harris e della sua. Il film non scorre velocemente, ma dà modo e tempo di pensare. Certo non è un capolavoro, ma il recensore non dimentichi che il film è del 1993 e che oggi vincono premi Oscar film che, dopodomani, non ricorderà più nessuno. Mario Barbone