peppe
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venerdì 5 maggio 2006
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un omaggio sincero
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Onirico come tutti i film del regista jugoslavo, "il tempo dei gitani" presenta una carica drammatica che col tempo Kusturica appare aver perso a vantaggio di un gioioso e clownesco omaggio al mondo zingaro; in breve, attraverso la parabola della vita del rom Perhan si tratteggia il percorso che porta attraverso l'allontanamento dagli affetti (la, nonna amorevole, la sorellina ammalata, la ragazza amata, il villaggio) allo snaturamento della persona ed al cinismo.
Se non fosse stato girato nella Yugoslavia post-titina non ancora dilaniata dalle guerre fratricide probabilmente la storia sarebbe apparsa ai miei occhi viziata da un certo razzismo, invece Kusturica sembra amare veramente la gente che anima le sue pellicole e questo gli permette di avvicinarla senza pregiudizi morali o fini denigratori; questa narrazione è un'occasione per l'Occidente per una riflessione antropologica non solo sull'universo di queste genti "randage" ma anche su se stesso, Kusturica ci ricorda che non esiste un canone etico universale a cui convertire i devianti, egli ci dimostra come alla periferia del mondo opulento si tessano relazioni fondate sui principi dell'amore, dell'amicizia e della condivisione, relazioni destinate al tracollo quando sopraggiungano la distanza e l'avidità.
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nick castle
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venerdì 8 ottobre 2010
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interessante pellicola...
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Il tempo dei gitani, è la pellicola con cui Emir Kusturica si fece conoscere al grande pubblico. E' un viaggio, materiale e mentale del protagonista, che corrotto dalla criminalità, respinge tutto ciò che prima amava, persino il suo primo amore. Per Kusturica è un buon inizio, ma più avanti farà di meglio, perchè Kusturica è come il vino, invecchiando migliora.
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antonius block
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mercoledì 28 novembre 2012
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sospeso fra cruda realtà e visione onirica
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Stupefacente come Kusturica riesca a mostrarci nella sua più intima naturalezza una realtà sempre guardata, ma mai osservata con attenzione, quella dei gitani. La bravura sta nel mostrare quanto sia diverso il mondo gitano rispetto al nostro nelle forme, ma non nella sostanza, nei sentimenti, nei rapporti umani, nell' essenza delle nostre vite. E ci riesce trascinando l'osservatore in questo mondo surreale che tanto lo lascia spaesato nelle prime sequenze, tanto lo avvolge fino a diventare "normale" con lo scorrere del film. Straordinarie alcune scene surreali che colorano di arte un film sempre sospeso tra cruda realtà e visione onirica.
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dario
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sabato 1 agosto 2015
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travolgente
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Intrattenimento assicurato, coinvolgimento in uno spettacolo originale, fantastico, ben congnegnato, sincero, commovente e insieme ironico, spregiudicato. Narrazione fluida, magistrale, coerente, intelligente, sensibile. Melodramma in linea con la materia, atmosfere avvolgenti, musica suggestiva. E, ancora, personaggi irrinunciabili, vicende picaresche, aderenza e amore per le storie e i personaggi. Un mare d'indulgenza per questa piccola grande cosa che è l'umanità.
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