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Il film di Risi dipinge una storia umana e divertente, quella del commissario Natale lo Gatto, con un garbo e un 'ironia che lo rendono un'opera unica, grazie anche all'interpretazione di Lino Banfi. Lontano dagli esordi sbracati di Colonnelli, soldatesse, esorcicci e coscelunghe, l'attore pugliese stupisce (solo chi non lo conosce) per la profondità della caratterizzazione del personaggio. Così traspare un uomo dolce, comprensivo, malinconico, duro ma simpatico; un padre vero senza figli. Un gitano, un giramondo.
Il cast di supporto , senza grandi nomi, dona poi al film una rotondità intangibile , grazie ad una studiata serie di personaggi: dalla carrellata di sicilianità delle sorelle Patanè al romagnolo di Borrello Gino Gridelli (Maurizio Ferrini), al piemontese di Cerignola Vito Ragusa (Maurizio Micheli). Un mondo lontano, diverso, dipinto. Un film insulare, come la sua ambientazione: Favignana. Un inno alla malinconia dell'esilio. Una parodia del giallo alla Poirot che trova momenti di autentica genialità come la convocazione finale dei sospettati. Quanto tempo ancora per rivalutarlo e farne un cult?
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