Premetto una cosa: a me sto film piace.
Questo seconda incursione alla regia di Mario Colucci (la prima fu "Vendetta per vendetta", bizzaro western sessantottino che pochi ricorderanno), non rappresentò certo un'evento memorabile nella storia del cinema horror italiano. Interpreti e caratteristi anche bravi del nostro cinema, come Giacomo Rossi Stuart, Farley Granger e il glorioso musicista A. Francesco Lavagnino, non offrono certo performaces meorabili. Il ridicolo affiora parecchie volte nel corso della pellicola, ed anche lo spunto iniziale, del gruppo di persone eterogenee costrette a rifugiarsi in un maniero in una notte di tempesta e relativa seduta spiritica, non è certo originale.
Tuttavia, non mancano neppure momenti di genuina suspence, sostenuti con discreto mestiere dalla regia. La seuqenza della seduta spiritica riesce a suscitare qualche sussulto anche all'amante dell'horror più scafato.
Belle e d'atmosfera tutte le scene notturne girate in esterno.
il finale, poi, con la soggettiva dell'entità che si aggira nel corridoio, gentando oscurità ad ogni anfratto è davvero da cardiopalma.
In conclusione, lo trovo un film tutto sommato riuscito, nonstante i molti limiti e difetti, capace (senza troppe pretese) di soddisfare pienamente gli amanti dell'horror anni '70 nostrano, nostalgici di un cinema ormai totalmente estinto.
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