C'era una volta |
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Un film di Francesco Rosi.
Con Dolores Del Rio, Sophia Loren, Omar Sharif, Georges Wilson, Leslie French.
continua»
Fantastico,
durata 115 min.
- Italia 1967.
MYMONETRO
C'era una volta
valutazione media:
3,54
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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C'ERA UNA VOLTA UN REGISTAdi Fabio Secchi FrauFeedback: 0 |
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giovedì 1 settembre 2005 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ispirato a Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile (1575-1632), ma ripreso e sceneggiato da Tonino Guerra, Raffaele La Capria e Giuseppe Patron Griffi, il film è una delle più belle ed originali fiabe del panorama cinematografico italiano, firmate nientemeno che dal regista della “passione civile” Francesco Rosi (qui anche sceneggiatore). Dunque: c’era una volta, il principe spagnolo Rodrigo (un Omar Sharif che ha smesso i panni del Dottor Zivago), dotato di grande fascino e coraggio, ma restio a sposarsi secondo l’ordine di suo padre che gli impone la scelta fra 6 principesse. Così si reca da Fra’ Giuseppe da Copertino, il frate che vola per chiedere consiglio. Egli gli profetizza che si sposerà con una ragazza che avrà cucinato per lui 7 gnocchi. Casualmente il principe incontra la stupenda e saguigna contadina napoletana Isabella (una Sophia Loren da mozzare il fiato) e da lei si farà preparare 7 gnocchi, ma Isabella ne mangia uno e il vaticino non si avvererà! Nonostante questo, il loro amore nasce fulmineo ed improvviso, anche se sfortunato. Isabella chiedendo consiglio alla sua strega-fata madrina (interpretata da un divertente Carlo Pisacane) sbaglia sortilegio ed invece di farlo rimanere con lei, lo paralizza. Per punizione verrà chiusa dentro una botte, ma sempre grazie all’aiuto della strega, riuscirà a fuggire e ad arrivare alla reggia, dove si infiltrerà come sguattera. Ritrovato il suo amore, Rodrigo la farà passare per una principessa (la 7°) e per sposarla, impone alle principesse pretendenti (fra cui una smorfiosa Marina Malfatti) una gara: chi laverà più piatti nel minor tempo senza romperli sposerà Rodrigo. Ma sia Isabella che Rodrigo non hanno fatto i conti con gli infidi complotti di corte… Una bellissima fiaba/contro-fiaba incastonata in paesaggi dipinti dall’oro del grano e fra le mura di massicci manieri, in cui spuntano una splendida Sophia Loren, costantemente a piedi nudi (e che mette in mostra il suo davanzale, riuscendo ad essere fantastica anche se coperta da stracci, i costumi sono di Giulio Coltellacci ed Enrico Sabbatini) e il tenebroso, bizzoso e disubbidiente Sharif che sembra perfettamente a suo agio nei panni di un principe non tanto azzurro. La vicenda fa decisamente fantasticare, non si può non rimanere incantati dai colpi di scena e dal gioco di specchi che Rosi usa con sapiente maestria, aprendo e chiudendo, con questo film, una piccola porta sul mondo del fantastico che noi vorremo tenere socchiusa...
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