Alberto Anile
Scarpetta trasse Nu turco napulitano (1888) da La Parisienne di Edmond Gondinet, disinnescando il pruriginoso spunto iniziale e riducendo a un semplice minuetto d'equivoci la potenziale dialettica tra uomo e donna, tra convenzioni sociali ed elogio dell'anarchia. Un po' per andare sul sicuro, un po' per rifornire Totò di una sana cattiveria, gli sceneggiatori di Un turco napoletano aggiustano il tiro: abbondano in doppi sensi, occhiate in tralice e donnine poco vestite, e aggiungono il personaggio dell'onorevole Cocchetelli (Mario Castellani), una reincarnazione del Trombetta di Totò a colori, unico bersaglio polemico (e relativo aggancio all'attualità) dell'intera trilogia. [...]
di Alberto Anile, articolo completo (4372 caratteri spazi inclusi) su 1998