Giuseppe Marotta
Non potevo non cercare di veder subito il film di Tinto Brass In capo al mondo ( Chi lavora è perduto), né posso trattenermi dal parlarvene immediatamente (scrivo in data 7 ottobre), ossia mentre accese polemiche divampano sui giornali e ignoriamo se il Brass verrà appeso o no per la gola a un gancio di confine tra l'odierna Italia del monocolore e quella, imminente, del Centro-Sinistra Fanfani II o Moro I che sia. In questo clima di interregno, di reggenza, è possibile, tendendo l'orecchio di notte, udire il brusio della mola che gira affilando ogni sorta di lame, e i clic dei grilletti che sì alzano (forza con l'immaginazione!) come baiadere dal guanciale, sazi cioè di languori estivi. [...]
di Giuseppe Marotta, articolo completo (9154 caratteri spazi inclusi) su 1965