Troppo Azzurro

Un film di Filippo Barbagallo. Con Filippo Barbagallo, Alice Benvenuti, Martina Gatti, Brando Pacitto.
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Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 88 min. - Italia 2023. - Vision Distribution uscita giovedì 9 maggio 2024. MYMONETRO Troppo Azzurro * * 1/2 - - valutazione media: 2,97 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   

Operazione Grave Valutazione 1 stelle su cinque

di pier71


Feedback: -137 | altri commenti e recensioni di pier71
sabato 11 maggio 2024

Dopo anni ho sentito la necessità di tornare a recensire qui sopra. Sarò sincero, Enea di Castellitto Jr. qualche tempo fa mi aveva fatto vacillare ma avevo resistito, non volevo più dedicare energie al superfluo. Ma oggi appena sono uscito dal cinema dopo la visione di questo Troppo Azzurro mi sono chiesto: ma a che cosa ho appena assistito? Non riuscivo a capire.

Avete presente quando vi fanno vedere le foto delle vacanze sul telefonino e uno spera di evaporare? Ecco, il mio mood in sala di fronte a questo audiovisivo (sì, perché il Cinema è un'altra cosa) era lo stesso. Ma facciamo un passo indietro. Sono andato a vedere questo film non sapendo nulla, non avevo nemmeno visto il trailer. A questo punto mi viene da dire mannaggia a me, ma questo è un altro fatto. 
Dopo ho letto sul web molte stroncature feroci di questo titolo e in parte non le condivido. Sì, perché la maggior parte non ha centrato il punto. 
O lo trattano come un film da criticare, cosa già sbagliata in partenza, o agitano lo spettro del nepotismo come male principale, altra falsa pista, o addirittura scomodano nomi come Moretti e Di Gregorio. Vediamo un po'. Il nepotismo di per sé non è una colpa. Si sa che in Italia in certi ambienti - ma un po' ovunque sul pianeta - si è facilitati se ci si trova per nascita già all'interno di una certa casta o conventicola. Ma se si sa cosa si sta facendo il problema non sussiste. Il problema - e grande - si ha quando, come in questo caso, si percepisce fin dalla prima scena che Barbagallo jr non ha idea di ciò che sta proponendo al pubblico. La sua recitazione è di qualcuno che non ha mai recitato nemmeno al saggio della scuola: non sa muovere il corpo, la voce è sempre incerta e rotta, non sa usare gli occhi, non sa mai dove guardare. In gergo teatrale si dice un vero cane. Durante i primi minuti del film mi dicevo ma chi glielo ha fatto fare, soffrivo per lui! E non è un piccolo problema se si è il protagonista di un intero film. La sceneggiatura è come tante: gente che parla come non parla la gente. La regia poi è inesistente, televisiva, piatta, non c'è uno sguardo cinematografico personale sul mondo. Intendiamoci è tutto confezionato molto carinamente ovviamente, anche perché oggi, col digitale e coi quattrini giusti, sbagliare tecnicamente un film è praticamente impossibile. Per la maggior parte li fanno gli operatori certi film, e si vede. Dei comprimari neanche parlo, non me li ricordo neanche già più, risento solo un fastidiosissimo romanesco annoiato e  ciancicato da parte di tutti che alla lunga ti stordisce. E io sono romano.   
Ora dico io, ma l'urgenza di fare un film, non esiste più? Non dico che si debba vedere e rivedere solo Germi e Antonioni (anche se...) però verrebbe voglia quando si assiste a uno sfornare a getto continuo questi aborti insulsi. Non aiutano nessuno, il cinema italiano in primis, già ingolfato da anni. In sala con me c'erano quattro vecchi e due innamorati, alla fine se ne sono andati via tutti strascicando i piedi, borbottando. 
Per quanto riguarda i paragoni proibiti siamo al delirio dei giornalisti. Basta avere mezza connessione con qualcuno per tirarlo subito in ballo. Moretti non c'entra proprio niente e il solo nominarlo vicino a questa roba suona come una bestemmia. Moretti e Di Gregorio sono autori, hanno uno sguardo preciso sulle cose, una personalità cinematografica. Barbagallo jr no, è come se si fosse ritrovato per caso a fare un film. Poco conta se hanno in comune i baretti di Roma. Sono proprio mondi diametralmente opposti. 
Viviamo in un mondo nel 2024 dove siamo costantemente bombardati di letame, certe cose non si possono più fare. Io mi chiedo ma i produttori non hanno letto la sceneggiatura prima? Non hanno fatto un provino al protagonista prima di dare l'ok? Dal risultato parrebbe di no. Oggi aggiungere coscientemente superfluo al superfluo è una grossa colpa. Questa secondo me è la critica da fare a Barbagallo jr e a quelli come lui (vedi Enea o Flaminia), la mancanza totale di umiltà, di studio, di amore per l'apprendistato, ma soprattutto la mancanza di rispetto anche solo per chi magari avrebbe davvero una storia da raccontare e, per estrazione sociale o mancanza di fortuna, sta al palo. Ecco, qui posso capire la rabbia sul web rispetto a questi progetti. Non si fanno i film tanto per fare, tanto per ostentare le propria bella faccia da fesso senza pensieri, perché poi si vede solo quella. 

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