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Nell'unico vero film in qualche modo"storico"da loro interpretato(quello dove, da camerieri emigrati in Francia, si trovano a dover combattere, parla in qualche modo di guerra, ma certamente non di storia, neppure lato sensu...), "I Barbieri di Sicilia"(Marcello Ciorciolini, anche sceneggiatore con Dino Verde e Roberto Gianivti, 1967)che è"storico"certo alla loro maniera, i due si trovano nella Sicilia appena prima dello Sbarco degli Alleati, con la mafia(certo solo accennata_prima degli anni 1980-1990 il cinema italiano, anche decisamente comico, aveva paura-reticenza ad affrontare il tema seriamente)che occhieggiava prima agli invasori nazisti poi agli yankees in funzione(una volta tanto; ma allora lo erano veramente)di liberatori, guardando chiaramente in primis solo e soltanto al mero interesse banausico, economico. Filmicamcamente battute e gags si sprecano e sono probabilmente tra le migliori del loro reperotro. Penso ai 45 secondi nei quali Franco deve fare la barba al colonnello Krauss(Carlo Hintermann), in un tempo dunque da record, assolutamente sconvolgente rispettoai tempi normali di tali"lavori", restnado poi per vario tempo assolutamente attonito. UNa prova da attore vero, quale Franco era, come anche il suo "contraltare"serio(Magnifico Ciccio versus Franco come Zanni), dove qui Ciccio è coiffeur versus il moloto più"popolare""barbiere", dunque adombrando anche un fantasma(non di più, invero)di"lotta di classe", che nel cinema popolare ma, per carità., non"politico"dei due doveva essere invece comunque solo alluso, mai esplicitato, pena la drastica riduzione di finanziamenti etc. A parte i due, che fanno i due"cretini non stupidi", per dirlo in formula in uno scenario mondiale molto più grande di lroo, si notano anche altri elementi interpressanti: Carlo Hintermann, attore italiano di origini anche germaniche, bondo, che qui rende bene la gifura del conolonnelo Krauss, detto"Jena", che si trova anche voincolto nella questione del gioco a bocce, che nasconde anche un periolcoso attentato a base di bombe...per cui i nostri due, insipienti e incoscienti, diverranno due eroi senza troppo volerlo("una medaglia alla memoria", cantavail grande Luigi Tenco, ma anche "La Statue"di Jacques Brel si muove nella stessa direzione e non certo è da meno, ma qui per fortuna la conclusione per loro è ben più positiva). ma rimarrano"gabbati"quanto ad impalmare la ragazza dei loro deisderi, che andrà a un giovane aitante Jean Valmont... Ancora Carlo Maranzana in un ruolo da"Mammasantissima", sempre che si chiamino così... El Gato
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