matteobettini15gennaio
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mercoledì 15 novembre 2017
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una delle vette del noir
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'Sorvegliato speciale' ("Johnny Eager" il titolo originale) rientra a pieno titolo in quella categoria di film destinati ad incarnare il volto perfetto del Cinema Noir. Questa affermazione si può avvalorare soprattutto grazie al cast chiamato da Mervyn Le Roy (un veterano del genere) a interpretare 'Johnny Eager'. D'accordo, il premio Oscar (come attore non protagonista) se lo aggiudicò Van Heflin (una persona amabile: ebbe a dichiarare "non ero una bellezza e, se non recitavo bene, risultavo terribile"! Purtroppo morì a soli 60 anni, stroncato da un attacco di cuore mentre stava nuotando); ma la coppia protagonista, un Robert Taylor al culmine della propria bellezza e della propria bravura, e una Lana Turner incredibilmente bella e brava, lascia davvero incollati allo schermo.
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'Sorvegliato speciale' ("Johnny Eager" il titolo originale) rientra a pieno titolo in quella categoria di film destinati ad incarnare il volto perfetto del Cinema Noir. Questa affermazione si può avvalorare soprattutto grazie al cast chiamato da Mervyn Le Roy (un veterano del genere) a interpretare 'Johnny Eager'. D'accordo, il premio Oscar (come attore non protagonista) se lo aggiudicò Van Heflin (una persona amabile: ebbe a dichiarare "non ero una bellezza e, se non recitavo bene, risultavo terribile"! Purtroppo morì a soli 60 anni, stroncato da un attacco di cuore mentre stava nuotando); ma la coppia protagonista, un Robert Taylor al culmine della propria bellezza e della propria bravura, e una Lana Turner incredibilmente bella e brava, lascia davvero incollati allo schermo. Ai due ottimi protagonisti va aggiunto l'attore caratterista Edward Arnold, qui nelle vesti di procuratore distrettuale e padre di Liz (Lana Turner). Di cui Johnny Eager (Taylor) si innamorerà, contraccambiato. Ma la situazione suscita conseguenze al limite del tollerabile. Eager infatti non è l'onesto tassista che sembra: in realtà sotto quel falso impiego nasconde la sua vera attività, vale a dire il boss che gestisce il racket del gioco d'azzardo. Uscito di progione (rilasciato sulla parola), Eager, grazie a opportune coperture (adeguatamente sovvenzionate!), ha potuto riprendere il posto che gli compete nella malavitacittadina. Ma ha avuto la sfortuna di innamorarsi (o meglio, incapriccirasi: Johnny Eager è un tipo tutto d'un pezzo, abituato a prendere quel che gli piace ma dotato di un proprio codice morale) della figlia di John Benson Farrell (Arnold), che lo odia a morte e lo rivuole in carcere a tutti i costi. Johnny deve inoltre far fronte a serpi in seno e a concorrenti che vogliono prendere il suo posto. Che fare?... Una menzione speciale, ad ogni modo, va comunque rivolta a Van Heflin, che in questa pellicola, davvero avvincente e pregna di quell'atmosfera che contraddistengueva tantissimi film targati anni '40, interpreta Jeff Hartnett, il braccio destro nonché migliore (e unico...) amico di Johnny Eager. Un film da rintracciare e da vedere.
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paolp78
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mercoledì 8 giugno 2022
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un noir che vuole per forza far sognare
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Il cinema, soprattutto quello di Hollywood, deve permettere di evadere dalla realtà e far sognare; per riuscirci è necessaria una storia coinvolgente, che racconti accadimenti eccitanti e fuori dall’ordinario; poi servono protagonisti fuori dal comune, che auspicabilmente devono essere incarnati da grandi star e celebrità, il cui mito si alimenta dei personaggi che vanno ad interpretare.
Questa noir con al centro una storia sentimentale a tinte melodrammatiche, diretto dal grande Mervyn LeRoy, condensa ed esprime al massimo livello tutte queste caratteristiche, ma lo fa in modo poco genuino, tanto che la narrazione appare forzata, perdendo di piacevolezza.
I personaggi, molto stereotipizzati, sono affidati a grandi divi del tempo, tutti in grande forma ed all’apice della loro carriera per notorietà e capacità di attrarre il grande pubblico.
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Il cinema, soprattutto quello di Hollywood, deve permettere di evadere dalla realtà e far sognare; per riuscirci è necessaria una storia coinvolgente, che racconti accadimenti eccitanti e fuori dall’ordinario; poi servono protagonisti fuori dal comune, che auspicabilmente devono essere incarnati da grandi star e celebrità, il cui mito si alimenta dei personaggi che vanno ad interpretare.
Questa noir con al centro una storia sentimentale a tinte melodrammatiche, diretto dal grande Mervyn LeRoy, condensa ed esprime al massimo livello tutte queste caratteristiche, ma lo fa in modo poco genuino, tanto che la narrazione appare forzata, perdendo di piacevolezza.
I personaggi, molto stereotipizzati, sono affidati a grandi divi del tempo, tutti in grande forma ed all’apice della loro carriera per notorietà e capacità di attrarre il grande pubblico. Robert Taylor e Lana Turner, che interpretano i due protagonisti, sono più attraenti ed affascinanti che mai.
La sceneggiatura è infarcita di colpi di scena e sequenze studiate per fare colpo sullo spettatore, ma i dialoghi (ed i monologhi) eccessivamente artefatti e costruiti si rivelano controproducenti. Molti passaggi della trama non vengono spiegati adeguatamente, risultando poco comprensibili e rischiando così di far perdere il filo.
La pellicola nel complesso sembra quasi slegata, non riesce a seguire una linearità narrativa.
Tra gli elementi che si ricordano c’è sicuramente da annoverare la performance di Van Heflin nell’enigmatico ruolo dell’amico sarcastico, erudito e moralista del protagonista, di cui è una specie di strano “grillo parlante” nichilista e sempre ubriaco. Van Heflin conquistò l'Oscar come attore non protagonista, confermando una vecchia regola secondo cui se il personaggio ricoperto è un alcolista è più facile tirare fuori un’interpretazione istrionica e mettere in mostra il proprio talento, come dimostrano i numerosi premi e riconoscimenti assegnati per ruoli con queste caratteristiche.
Si ricorda anche la partecipazione di Edward Arnold in un ruolo che si assomiglia a molti altri ricoperti dal grande ed apprezzato caratterista.
L’opera veicola dei messaggi morali ed è attraversata da uno spirito fatalista che si manifesta in modo evidente nella scena finale.
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