Obiettivo raggiunto.
L'America della crisi del '29 viene sapientemente riproposta e leggermente parodiata da Landis, che si ritrova sul set con un cast favoloso: oltre al citato Stallone( piú adatto nei panni di Snaps Provolone che in quelli di Rocky), la nostra bellissima Ornella Muti( poco presente, ma si fa valere in poche battute), la stupenda Marisa Tomei (che dopo un anno vincerà l'Oscar per "Mio Cugino Vincenzo") un irriconoscibile Kirk Douglas e molti molti altri visi notissimi del cinema americano anni '90(ci fermiamo per ovvie ragioni).
Oltre a dimostrare che Stallone forse avrebbe fatto maggior carriera se avesse abbandonato i costumi di bello e muscoloso, si assapora quella atmosfera gangsteriana alla Al Capone, con qualche pizzico di Padrino. I meccanismi sono dei piú classici: commedia dell'equivoco, scambi di persone, oggetti, inganni e tranelli, veloci e con colpi di scena continui, mai ripetitivi e mai noiosi.
Frasi come: "Signor Provolone le devo parlare" o il semplice campanello della porta, richiamano ancora di piú l'attenzione facendo prevedere al divertito spettatore che una frase a breve cambierà totalmente la storia. Non vi diremo il finale, ma solo che è il classico: "vissero tutti felici e contenti" perchè non è un evento in sè ma l'evoluzione finale di tanti momenti, il colpo di scena finale dato dalla somma dei tanti colpi di scena che compaiono all'improvviso in questa turbolenta mattinata anni'30.
Commedia, satira e parodia si fondono in personaggi e plot quasi plautiani: il ricco gangster redento, gli scagnozzi ridotti a fare i maggiordomi, la figlia cresciuta in una prigione di cristallo che sogna Parigi e che legge l'allora scabroso "L'amante di Lady Chatterlay", il buon contabile tanto furbo quando intelligente.
La storia e l'ironia sono al centro del film e ne sono il vero punto di forza; la fotografia, cosí come la regia, appaiono quasi anonime e se non fosse per la buona interpretazione del cast molto si sarebbe perso.
In sintesi sicuramente un cult per gli amanti del genere, assolutamente consigliato a chi cerca due piacevoli ore di risate leggere e brillanti, ma non da annoverare come pietra miliare del cinema.
Voto: 6 e mezzo.