Mátalo!

Due anni dopo "Sentenza di morte",un altro western sui generis.Quasi del tutto privo di dialoghi,non brilla certo per originalità dal punto di vista della sceneggiatura,ma è insolito nell'uso degli spazi e dei movimenti della telecamera.Le musiche elettroniche di Mario Migliardi aggiungono quel tocco in più per definirlo a tutti gli effetti un western surrealista."Un Sergio Leone sotto mescalina",secondo il critico Paolo Mereghetti.Ma oggi si finisce per apprezzare di più le singole scene(notevole il giochino col coltello e la lunga sequenza delle frustate),perchè nel comlpesso è un pò troppo sgangherato e approssimativo per reggere alla prova del tempo. [+]

Due anni dopo "Sentenza di morte",un altro western sui generis.Quasi del tutto privo di dialoghi,non brilla certo per originalità dal punto di vista della sceneggiatura,ma è insolito nell'uso degli spazi e dei movimenti della telecamera.Le musiche elettroniche di Mario Migliardi aggiungono quel tocco in più per definirlo a tutti gli effetti un western surrealista."Un Sergio Leone sotto mescalina",secondo il critico Paolo Mereghetti.Ma oggi si finisce per apprezzare di più le singole scene(notevole il giochino col coltello e la lunga sequenza delle frustate),perchè nel comlpesso è un pò troppo sgangherato e approssimativo per reggere alla prova del tempo.La fusione tra psichedelico e fumetto poteva essere mirabile,invece è appena abbozzata.E se Pani e i suoi complici sono in parte,Castel è davvero lesso.Sarà che il suo personaggio doveva essere avvolto da un alone un pò misterioso,ma non ispira un briciolo di interesse.Forse,visto il regista,bisognerebbe abbassare le aspettative e prenderlo per quello che è,ossia un esperimento riuscito in parte ma accattivante laddove è riuscito.Come più o meno dice Canevari stesso in un'intervista:"Fate un pò voi". [-]

Tra i western psichedelici Matalo! ha diritto ha un posto d'onore. Lisergico, assolutamente fuori dall'ordinario, pur scegliendo una strada per molti versi contigua a quella di film come Giarrettiera Colt o I 4 dell'Apocalisse, azzarda moltissimo sul piano tecnico regalando allo spettatore una percezione visiva assimilabile a quella di chi sta compiendo un viaggio con la mente sotto l'effetto di sostanze psicotrope. Per la scelta dei colori, del taglio di ripresa e dei magheggi vari è come se l'intera storia fluttuasse in una bolla dai colori acidi e dalle atmosfere allucinate. Per ascoltare la prima battuta occorre attendere nove minuti (ma non è che dopo i dialoghi abbondino) mentre l'attenzione è concentrata su un kinskiano Corrado Pani fuori fuoco che si avvicina al patibolo e viene messo perfettamente a fuoco soltanto nel momento in cui si infila il cappio al collo. [+]

Tra i western psichedelici Matalo! ha diritto ha un posto d'onore. Lisergico, assolutamente fuori dall'ordinario, pur scegliendo una strada per molti versi contigua a quella di film come Giarrettiera Colt o I 4 dell'Apocalisse, azzarda moltissimo sul piano tecnico regalando allo spettatore una percezione visiva assimilabile a quella di chi sta compiendo un viaggio con la mente sotto l'effetto di sostanze psicotrope. Per la scelta dei colori, del taglio di ripresa e dei magheggi vari è come se l'intera storia fluttuasse in una bolla dai colori acidi e dalle atmosfere allucinate. Per ascoltare la prima battuta occorre attendere nove minuti (ma non è che dopo i dialoghi abbondino) mentre l'attenzione è concentrata su un kinskiano Corrado Pani fuori fuoco che si avvicina al patibolo e viene messo perfettamente a fuoco soltanto nel momento in cui si infila il cappio al collo. Anche l'uso del boomerang come arma dell'antieroe è anomalo nel western. Truffato dallo sceneggiatore Mino Roli che gli rivende uno script di seconda mano già utilizzato per il film Dio non paga il sabato di Tanio Boccia, Cesare Canevari lo scardina in un'azione straordinaria di sovversione della grammatica cinematografica del western all'italiana. C'è un progressivo azzeramento dello spazio e del tempo che si mescola egregiamente con una colonna sonora elettropsichedelica fino al duello finale con il boomerang ripreso in soggettive totalmente fuori da ogni regola.
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Crepuscolare e visionaria opera di Canevari che mescola il genere western con il fantastico e il crepusolarismo. Nudo nelle ambientazioni il film scorre in una autentica visione che inghiotte i protagonisti in un unica ed essenziale impossibilitŕ di via di uscita. Una via sbagliata che porta irrimediabilmente alla sconfitta condita da una surreale realtŕ in un surreale finale. L'unico neo del film č a mio giudizio la prova di Castel: Faccia spenta, dialoghi nulli e inespressivitŕ che ho trovato anche nei pochi film che ho visto di lui. Non posso dare tuttavia un giudizio alla carriera visto che di Castel ho visto poche sue pellicole, ma mi attengo a questa sua partecipazione a questa pellicola. [+]

Crepuscolare e visionaria opera di Canevari che mescola il genere western con il fantastico e il crepusolarismo. Nudo nelle ambientazioni il film scorre in una autentica visione che inghiotte i protagonisti in un unica ed essenziale impossibilitŕ di via di uscita. Una via sbagliata che porta irrimediabilmente alla sconfitta condita da una surreale realtŕ in un surreale finale. L'unico neo del film č a mio giudizio la prova di Castel: Faccia spenta, dialoghi nulli e inespressivitŕ che ho trovato anche nei pochi film che ho visto di lui. Non posso dare tuttavia un giudizio alla carriera visto che di Castel ho visto poche sue pellicole, ma mi attengo a questa sua partecipazione a questa pellicola.Per il resto un cult da avere nella propria videoteca. [-]