mauro b
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martedì 8 dicembre 2009
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bellissimo
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Un bel film,con una trama molto originale,bello anche il finale.
Da vedere...
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toty bottalla
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sabato 9 maggio 2009
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le ragioni del male
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Confesso di comprendere le ragioni che inducono MORLAR ad uccidere, è chiaro che non le condivido, ma a pensarci bene pensa quanta arrogante indifferenza e quanta somma di indecifrabile male e di ingiustizie varie un "MORLAR" potrebbe sventare senza pietà. Sinceramente sono combattuto, non so se sperare che un giorno le ragioni del male possano essere contemplate. Il film è diretto e interpretato molto bene, BURTON e VENTURA non si discutono, forse andava esasperata di più la suspance, ma chissà. Nel frattempo spero sempre che il cinema di oggi partorisca pellicole dal fascino simile.
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antonella
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lunedì 21 aprile 2008
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il tocco di una star
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Morlar vittima di se stesso chiede aiuto alla sua assassina, geniale. Sembra d'esserci dentro alla sua mente quando guarda l'aereo che precipiterà. Spiazzati, lo si vorrebbe salvare dal malefico potere e ridargli la tranquillità perchè scriva altri drammatici libri, sempre che i vicini lo lascino lavorare!
La voce autentica, che rievoca l'infanzia e le disgrazie, è dinamite.
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anoninmo
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sabato 1 dicembre 2007
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grande film
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Il senso di disagio che attraversa l'intero film e' tangibile, chi aprendo un giornale o guardando il telegiornale non penserebbe all'esistenza di qualche Morlar in giro. E non dico solo per le catastrofi. Malattie, pedofilia, madri che uccidono i propri figli, ricchi che dettano leggi a scapito di chi non ha niente ...
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wurdalak
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mercoledì 1 settembre 2004
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la mente che uccide
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Ottima coproduzione anglo-francese che mette insieme attori del calibro di Lino Ventura (allora attivissimo nel noir francese) Richard Burton e Lee Remick. La regia è impeccabile e sa conferire la giusta suspence alla vicenda, mai scontata o prevedibile. Richard Burton gigioneggia alla grande con una recitazione talvolta sopra le righe, ma che si amalgama alla perfezione col personaggio che si è costruito. Ottimi anche Lino Ventura e soprattutto Lee Remick che riesce a ritagliarsi un ruolo piuttosto complesso e sfaccettato, tutt'altro che prevedibile.. In conclusione, un dramma parapsicologico ben costruito e di grande impatto emotivo che non dimostra assolutamente gli anni che ha, e che, anzi, dovrebbe essere preso ad esempio dallo (pseudo) cinema horror di oggi sciatto e dozzinale.
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