Nude per l'assassino

La parte finale si fa un po' più accattivante,ma non é certo un giallo da ricordare per le doti registiche o il valore dell'intreccio. Nel '75 materiale da cui trarre spunto per far qualcosa di meglio certo ce n'era. Indimenticabile,piuttosto,il corpo di Femi Benussi,splendida creatura del tutto svelata. D'altra parte é una pellicola davvero audace,per esser un giallo:i nudi sono molti e generosi,persino quello di Castelnuovo. Coté lesbo (molto esibita) e gay,qualche volgarità,un assassino un po' ridicolo (col casco,sic!)

Il serial killer uccide con il rubinetto dell acqua aperto in stile Profondo Rosso,ma non solo il modesto Andrea Bianchi prende spunto da altri film cult come Perche quelle strane gocce sul corpo di Jennifer?,Cosa avete fatto a Solange e Sei donne per l assasino e inoltre mescola il tutto con uno sfondo erotico tipico anni 70,questo è Nude per l assasino. La pellicola non è tutto sommato malvagia e nel cast troviamo una splendida Fenech con il capello corto e una affascinante Benussi. VOTO 6/7

In un rutilar di natiche, particolarmente quelle ben dense di Femi Benussi, un improbabile Nino Castelnuovo fotografo bauscia indaga sugli omicidi commessi da un misterioso killer in tuta da motociclista e casco griffato. Finale in galleria Vittorio Emanuele a Milano, lungo le scale che un tempo portavano al McDonald. Un po' (meno) thriller al sangue stile Dario Argento, un po' (piu') erotico piuttosto vivace e grossolanamente perverso, anzi, potenzialmente un porno, se gli omicidi finissero sullo sfondo e le scene di sesso venissero sviluppate. Zia Edwige attraversa il film con una pettinatura insolita e con felina, compiaciuta, divertita sensualita': quasi teorica l'inquadratura in cui getta la camicia da notte sull'obiettivo della macchina da presa e quindi su di noi bambini cattivi. [+]

In un rutilar di natiche, particolarmente quelle ben dense di Femi Benussi, un improbabile Nino Castelnuovo fotografo bauscia indaga sugli omicidi commessi da un misterioso killer in tuta da motociclista e casco griffato. Finale in galleria Vittorio Emanuele a Milano, lungo le scale che un tempo portavano al McDonald. Un po' (meno) thriller al sangue stile Dario Argento, un po' (piu') erotico piuttosto vivace e grossolanamente perverso, anzi, potenzialmente un porno, se gli omicidi finissero sullo sfondo e le scene di sesso venissero sviluppate. Zia Edwige attraversa il film con una pettinatura insolita e con felina, compiaciuta, divertita sensualita': quasi teorica l'inquadratura in cui getta la camicia da notte sull'obiettivo della macchina da presa e quindi su di noi bambini cattivi. Non proprio convincenti un paio di snodi narrativi nel finale ma pazienza. Ovviamente, bottiglie di J&B ovunque, pure a colazione e il solito manifesto che invita ad arruolarsi in Polizia, come in un 'Cosenza violenza' qualunque. Malsano (non e' un difetto). [-]

l'entrata di femi benussi in scena è poesia pura...la settima arte è esaltata alla ennesima potenza...la fenech è nuda già dalla seconda scena e il bello è che per tutto il film NESSUNO se la fila a parte...