Mattia Gritti
Quinlan
Scrivere la vita, e non la sola esistenza di qualcuno, un personaggio, l'autore, l'autrice. «Scrivere la vita», scrive Annie Ernaux, che così intitola una raccolta edita da Gallimard. Scriverla, nel suo caso, con una scrittura «piatta», neutrale, senza «segni di emozione»; scriverla secondo una pratica auto-socio-biografica, portando gli occhi a sé e trovando un prisma, o un buco, non trovando più quel sé, scorgendo tutti e nessuno, gli altri, l'Altro. «Il nostro vero io non è per intero in noi» scriveva Jean-Jacques Rousseau in Rousseau giudice di Jean-Jacques, con una frase che Ernaux avrebbe scelto a mo' di esergo per il suo Journal du dehors, opera in cui la scrittrice transalpina, nata a Lillebonne e cresciuta a Yvetot, non assurge a giudice né di sé né degli altri. [...]
di Mattia Gritti, articolo completo (18335 caratteri spazi inclusi) su Quinlan 18 settembre 2025