Una vacanza clandestina diventa percorso di liberazione nel nuovo film di Joachim Lafosse. Un lavoro pieno di luce e di grazia, in Progressive Cinema
di Gianluca Arnone La Rivista del Cinematografo
Ci sono film in cui non succede nulla, ma accadono tante cose. Six jours, ce printemps-là (Six Days in Spring), ultimo lavoro di Joachim Lafosse, appartiene a questa categoria di racconti sospesi, dove la vita scorre sotto la superficie come un'inquietudine sommessa, e ogni gesto, ogni attesa, ogni silenzio, diventa un fatto interiore. Dopo i divorzi e le disgregazioni di After Love, la malattia mentale de Les Intranquilles e la vergogna taciuta di Un silence, il regista belga firma un film che sorprende per la sua luce, per la leggerezza nuova che lo attraversa. [...]
di Gianluca Arnone, articolo completo (4350 caratteri spazi inclusi) su La Rivista del Cinematografo 19 ottobre 2025