(Le stelle sarebbero 2,5/5) M3GAN 2.0
Seguito diretto di M3GAN che era una semplice commedia horror per ragazzi senza infamia n? lode, eccetto per la leggerezza nei toni e delle tematiche trattate sulla dipendenza fittizia dalla tecnologia e dall?IA fuori controllo.
Due anni dopo i tragici eventi causati dal robot domestico M3gan, Gemma e sua nipote Cady si ritroveranno nuovamente a dover affrontare altri pericoli da una nuova minaccia Amelia, un robot sofisticato progettato per scopi militari e sfuggito al controllo del governo. Tale robot era stato creato sulla base lavorativa di Gemma ed ha come proprio obiettivo quello di eliminare tutti i suoi creatori umani, diretti e indiretti.
[+]
(Le stelle sarebbero 2,5/5) M3GAN 2.0
Seguito diretto di M3GAN che era una semplice commedia horror per ragazzi senza infamia n? lode, eccetto per la leggerezza nei toni e delle tematiche trattate sulla dipendenza fittizia dalla tecnologia e dall?IA fuori controllo.
Due anni dopo i tragici eventi causati dal robot domestico M3gan, Gemma e sua nipote Cady si ritroveranno nuovamente a dover affrontare altri pericoli da una nuova minaccia Amelia, un robot sofisticato progettato per scopi militari e sfuggito al controllo del governo. Tale robot era stato creato sulla base lavorativa di Gemma ed ha come proprio obiettivo quello di eliminare tutti i suoi creatori umani, diretti e indiretti. Per poterla affrontare Gemma e Cady saranno costrette a ricostruire M3gan che nel frattempo era rimasta sottoforma di entit? digitale e confinata segretamente in casa loro. Fortunatamente M3gan non ha pi? cattive intenzioni ed ? disposta a fronteggiare Amelia in quanto la sua programmazione iniziale era quella di proteggere Cady. Seguiranno intrecci ed intrighi che scopriranno carte a livelli catastrofici.
Sicuramente casca all?occhio il cambio repentino non solo di genere, ma anche di toni, cosa successa diverse volte in passato in varie saghe pluricelebrate quali Alien, Predator, REC eccetera, ma con un fine anche comprensibile come quello di dare freschezza e di sperimentare. Nel caso di M3gan si ? passati all?action fantascientifico con elementi horror quasi del tutto asciugati. Si nota un certo parallelismo con Terminator 2 nella struttura e Gerard Johnstone alla regia stavolta sembra pi? a suo agio nelle scene d?azione dove se ne conteranno almeno una decina ben girate e anche ben coreografate. Si segue a un buon montaggio che tiene bene il ritmo nel suo andamento medio-veloce, una buona fotografia e delle musiche niente male. Gli effetti speciali in gran parte analogici nelle parti robotiche sono anche notevoli e per ultimo il messaggio della ricerca di equilibrio nell?uso e nella convivenza con la tecnologia e l?Intelligenza Artificiale non ? neanche cos? banale.
Il problema purtroppo ? nella sceneggiatura. Se per lo meno si cerca di far quadrare pi? di una volta i vari intrecci narrativi (anche riuscendoci) all?interno della storia, lo stesso non si pu? dire per i personaggi, i risvolti narrativi e non poche situazioni buttate l?. Il volersi collegare al film precedente creano appunto conseguenze che qui non tornano. Ad esempio la questione del bunker costruito in due anni sotto casa senza che nessuno se ne fosse mai accorto e con M3gan ridotta a poco meno di un Numero 5 dal film Corto Circuito non ha minimamente senso. Il personaggio di Cady che, a parte storcere braccia, non ? tanto rilevante ai fini della trama se non per fare cose stupide, come l?attivazione di Amelia ?involontaria? sotto agli occhi di tutti i presenti e nessuno se ne accorge. Il villain che si prende maledettamente sul serio e casca nel ridicolo pi? volte. I vari personaggi di contorno cascano in siparietti comici involontari, specie in situazioni dove c?? poco da ridere. Pure le risoluzioni per arrivare al finale, seppur sensate, vengono sprecate a favore di una messinscena della peggiore Marvel. Per non parlare di una marea di spiegoni tecnici informatici buttati l? che dopo un po? creano confusione. Infine un finale fin troppo buonista, retorico e didascalico fino al vomito.
Insomma, in sintesi ? un film delirante nei momenti sbagliati e sbagliato nei momenti deliranti. E un?altra volta la Blumhouse fa? jackpot forse nel fare cassa, ma non sicuramente nel fare un buon prodotto.
[-]
|
|