lisa bachis
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giovedì 5 giugno 2025
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""l'ultima cosa bella": un pugno nello stomaco una carezza sul cuore
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Luca Luongo e tutta la squadra sono stati eccezionali Non ? facile trattare un tema tanto delicato come la Vita lo stare al mondo e il desiderio di un Altro a cui tendere. Si affrontano molti aspetti della societ? attuale quella dell'homo videns, accecato da pseudo immagini e finte prospettive di felicit?. L'attenzione, in particolare, verso la giovent? partenopea - che potrebbe essere di qualsiasi altra citt? - ci butta dentro a una realt? psichedelica di insoddisfazione e fretta perenne e ci conduce nel cuore stesso dell'essenza del Cristianesimo: per vivere a fondo la Vita, dobbiamo accettare che siamo "per la morte" ma che essa ? un nuovo cammino e Nuova Vita. Il senso dell'uomo ? di esser andato via dall'Eden ma inondato dalla Grazia e dal Perdono di Dio, ? l? la sua m?ta.
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Luca Luongo e tutta la squadra sono stati eccezionali Non ? facile trattare un tema tanto delicato come la Vita lo stare al mondo e il desiderio di un Altro a cui tendere. Si affrontano molti aspetti della societ? attuale quella dell'homo videns, accecato da pseudo immagini e finte prospettive di felicit?. L'attenzione, in particolare, verso la giovent? partenopea - che potrebbe essere di qualsiasi altra citt? - ci butta dentro a una realt? psichedelica di insoddisfazione e fretta perenne e ci conduce nel cuore stesso dell'essenza del Cristianesimo: per vivere a fondo la Vita, dobbiamo accettare che siamo "per la morte" ma che essa ? un nuovo cammino e Nuova Vita. Il senso dell'uomo ? di esser andato via dall'Eden ma inondato dalla Grazia e dal Perdono di Dio, ? l? la sua m?ta. Grande lavoro di ricerca teologica e grande opera. Per essere un cast giovane, ha offerto una prova notevole. Innamorata oltre che della loro recitazione, della eccellente fotografia e delle musiche. Mi avete fatto piangere e m'avete sciolto i nodi del cuore. Grazie! Lisa
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claudio
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sabato 1 marzo 2025
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? solo l?inizio.
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in una epoca ricca di sfumature felliniane e sorrentiniane, prende vita la guerra intima tra il bene e il male, tra la volta affrescata di una basilica e il sordo rumore del pavimento della discoteca.
film che grida di messaggi, di domande senza risposta, ricco di colpi di scena e di immagini pungenti.
ispirato al cinema di terrence malick, il regista Luongo consacra la sua maturità artistica.
Solo una domanda alla fine della visione...
E adesso?
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nella napolitano
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giovedì 27 febbraio 2025
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bellissimo
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Film spettacolare, dal regista, al cast, alle scenografie tutto curato nei minimi dettagli. Impossibile descrivere la trama perch? ? tutto un viaggio nell'anima di ognuno di noi dal pi? giovane al pi? anziano. Tocca argomenti di grande spessore. Assolutamente da vedere e da mamma consiglio di farlo vedere assolutamente ai propri figli perch? tutto quello che spesso noi da genitori non riusciamo a trasmettere ai nostri figli per la loro opposizione ai nostri consigli, possano capirlo attraverso questo film. Un immenso grazie al regista per averci regalato questo capolavoro.
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enzo orabona
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martedì 25 febbraio 2025
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film capolavoro
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Film non da vedere, ma da vivere. Scuote l anima ma soprattutto le coscienze umane. Toccando quelle dei pi? piccoli, fino agli anziani. Un film che tocca diverse tematiche certamente non banali, anzi spesso complicate. Dalla follia alla fede umana. Cast eccezionale, regista ancora di pi?. Pi? che un film mi piace definirlo un? esperienza che va vissuta. Un esame presso la coscienza di ognuno di noi e una finestra che si apre verso una realt? che purtroppo ancora esiste. Super consigliato soprattutto per gli adolescenti che spesso presi dalle circostanze hanno un limite verso la riflessione
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anna de angelis
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martedì 25 febbraio 2025
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super consigliato
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Film fuori da ogni genere. Un film impossibile da raccontare perché bisogna viverlo. Scuote le coscienze, ti tocca l' anima e ti invita a riflettere su tematiche certo non scontate. Cast eccezionale e regista visionario. Grazie Luca Luongo per averci regalato l'esperienza di vivere una realtà e di scoprire aspetti della vita che spesso "dimentichiamo". Super consigliato soprattutto ai ragazzi.
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cinecritic
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martedì 25 febbraio 2025
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un film che penetra la sofferenza umana
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L'ULTIMA COSA BELLA
Ho avuto l'onore di assistere ed emozionarmi intensamente alla prima proiezione di questo film al festival Capri Hollywood 2024-25 peraltro insieme a parte del cast che era dal vivo a vedere la proiezione in sala e poi sono stati disponibili a interagire col pubblico per condividere le emozioni e i pensieri scaturiti dalla visione. Un cast straordinario, regia visionaria e attori di prim'ordine, veri fino al midollo. Un film che innanzitutto emoziona profondamente per l'umanità intrinseca che racconta, la fragilità di noi tutti nella nostra vita da bambini fino ad anziani, con uno spaccato particolare sull'adolescenza e la giovinezza che racchiudono le fasi più potenti della vulnerabilità del dolore umano.
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L'ULTIMA COSA BELLA
Ho avuto l'onore di assistere ed emozionarmi intensamente alla prima proiezione di questo film al festival Capri Hollywood 2024-25 peraltro insieme a parte del cast che era dal vivo a vedere la proiezione in sala e poi sono stati disponibili a interagire col pubblico per condividere le emozioni e i pensieri scaturiti dalla visione. Un cast straordinario, regia visionaria e attori di prim'ordine, veri fino al midollo. Un film che innanzitutto emoziona profondamente per l'umanità intrinseca che racconta, la fragilità di noi tutti nella nostra vita da bambini fino ad anziani, con uno spaccato particolare sull'adolescenza e la giovinezza che racchiudono le fasi più potenti della vulnerabilità del dolore umano. Un film che penetra la sofferenza umana senza caratterizzarlo come storia di vita particolare o drammatica ma come condizione esistenziale che può riguardarci tutti. La fragilità adolescenziale attuale narrata attraverso il corpo degli attori, le loro espressioni più toccanti, la potente ambivalenza tra la voglia di vivere appieno (eros) e la paura di non esistere o di smettere di esistere o non esistere per gli altri e quindi ancheper sé (thanatos). Scena madre il ballo sballo per dimenticare il dolore, in cui l'attrice protagonista è inquadrata dall'altro e rappresenta in modo principe il bisogno di allontanarsi dalla propria sofferenza emotiva perdendosi nel gruppo e nella musica in una movenza non espressiva ma che mira a spersonalizzarsi. L'anziano descritto nella sua caratterizzazione che gli restituisce identità e dignità e toglie l'anonimato e la vergogna. Ma soprattutto fil rouge è la COMPASSIONE, l'empatia verso la propria umanità fragile che è anche quella di tutti noi e in cui il regista desidera che ognuno di noi si rispecchi per sentirla nell'anima e nel corpo; la disponibilità a cambiare prospettiva di sguardo e vedere in modo più acuto le proprie emozioni e i propri desideri e i propri limiti e risorse per provare a perdonarci la nostra vulnerabilità prima ancora di essere perdonati. Una compassione che segue le citazioni del cattolicesimo, ma che in realtà è molto più ampia e buddista nel senso di accettazione universale, che accompagna e lascia scorrere, che non cambia magicamente la realtà ma consente di poterla assistere con coraggio lasciando la speranza nel cuore, anche di fronte alla tragicità. Infine ma significativa la rappresentazione piena socioculturale napoletana, diversa dai soliti cliché perché popolare ma senza criminalità, eppure che sa raccontare in modo chiaro, diretto e al contempo raffinato la contraddizione napoletana tra leggerezza e apparente ignoranza e la celata profondità filosofica esistenzialista, che si esprime attraverso il simbolismo religioso e di tradizioni che rappresenta il sentire fine dell'umanità. Un film che sa parlare a tutti, che può essere faro per gli adolescenti nel loro bisogno di essere compresi nella loro dignità e profonda sensibilità celata da un'apparente superficialità e necessità di sentire un modello che sappia parlare alla propria umanità. Un film in cui rispecchiarsi nelle proprie fatiche di storia di vita e sentirci paradossalmente più forti sapendo toccare le proprie ferite e le parti deluse di noi (il sé bambino che torna e osserva). Un film in cui ritrovare la speranza di poter affrontare i propri fantasmi per vivere pienamente una vita umana e condivisa. - Silvia Montinaro
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[+] film capolavoro
(di enzo orabona)
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enzo
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lunedì 24 febbraio 2025
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scuote coscienza e anima.
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Bellissimo film su un'analisi profonda di una generazione che scava nell'anima. Totalmente nuovo sia nell'approccio che nella rappresentazione. Toccante e intenso, con un ritmo narrativo che rapisce. Il personaggio di Adele è di una profondità particolare. La complessità del suo dolore grida forte e chiaro. Da rivedere più volte poiché ricco di messaggi che partono dalla condizione giovanile sociale attuale a quella più profonda individuale.
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enzo
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lunedì 24 febbraio 2025
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scuote coscienza e anima.
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Film decisamente fuori dalle convenzioni, con ritmi diversificati che lasciano profondi spazi alla riflessione su una giovane generazione e sull'individuo. La sceneggiatura e il taglio registico impongono contrasti continui fra il bene e il male, fra il dolore e la speranza. Finale sorprendente con momenti davvero intensi. Da rivedere pi? volte per cogliere i tanti messaggi che trasmette.
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susan
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lunedì 24 febbraio 2025
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eccellente
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Film consigliatissimo che attraversa l'anima e che scuote le coscienze. Cast eccezionale, regista visionario che attraverso questo film trasmette l'essenza della vita. Consigliatissimoooo!!!
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damaride
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domenica 23 febbraio 2025
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un film da dimenticare
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Millanta di essere un grido generazionale, è in realtà un prodotto sessista e fortemente antiabortista. II protagonista maschile, (definito criptico e di un'altra epoca) mediante "paroloni" spesso anche insensati e poco condivisibili e citazioni del Vangelo, afferma costantemente la sua superiorità su tutti gli altri personaggi.
L'altra protagonista femminile trattata come una poco di buono solo per le sue scelte di vita, costretta a sentirsi in colpa dal contesto religioso costante, ridondante e asfissiante e non considerata come una vittima di violenza sessuale multipla.
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Millanta di essere un grido generazionale, è in realtà un prodotto sessista e fortemente antiabortista. II protagonista maschile, (definito criptico e di un'altra epoca) mediante "paroloni" spesso anche insensati e poco condivisibili e citazioni del Vangelo, afferma costantemente la sua superiorità su tutti gli altri personaggi.
L'altra protagonista femminile trattata come una poco di buono solo per le sue scelte di vita, costretta a sentirsi in colpa dal contesto religioso costante, ridondante e asfissiante e non considerata come una vittima di violenza sessuale multipla.
decisamente diseducativo sulla questione aborto, vista come una pratica semplice da raggiungere nel nostro paese.
Non proiettatelo nelle scuole, non fatelo vedere alle giovani ragazze, che potrebbero pensare che questa debba essere la realtà, intrisa di sensi di colpa e di terrore per una scelta esclusivamente personale... chiaramente scritto e diretto da uomini che non hanno la minima idea di cosa significhi subire violenza.
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