Il regista torna ad affondare il colpo sulla società egiziana e su un regime autoritario e spietato. Un thriller politico solido, ma forse un po' troppo "pulito". CANNES78. Concorso
di Aldo Spiniello Sentieri Selvaggi
George Fahmy è una delle più celebri star del cinema egiziano al punto da essersi guadagnato il soprannome di Faraone dello schermo. Ma la sua vita, sia privata che pubblica, è nel caos più totale. Anche perché il regime stringe sempre più le maglie del controllo sul mondo del cinema. Gli viene comunque offerta un'opportunità importante, il ruolo da protagonista in un biopic sul presidente Abdel Fattah al-Sisi. Un film, è ovvio, celebrativo e agiografico, pesantemente controllato dagli emissari del governo e che lascia ben poco spazio all'arte drammatica e al talento dell'attore. [...]
di Aldo Spiniello, articolo completo (3131 caratteri spazi inclusi) su Sentieri Selvaggi 19 maggio 2025